Vestiamo alla marinara
Pronti a salpare? Il fascino indiscusso dello stile alla marinara torna come prima e più di prima anche questa stagione. Ma come e dove nasce davvero questo stile?
Coco Chanel sfodera già negli anni venti la maglia a righe, pensata in tessuto jersey per un pubblico femminile. Proprio alla stilista va il merito di aver reso questo capo un evergreen della storia dell’abbigliamento, che riadattò per le donne una divisa tipicamente maschile creando uno stile che sarebbe diventato icona in tutto il mondo. Da lì in poi sono infiniti gli esempi di personaggi del jet set a legare la propria immagine allo stile nautico.
Le nuove promesse del cinema e della musica fanno della classica maglia a righe un segno distintivo della loro personalità: Jane Birkin, Brigitte Bardot, Audrey Hepburn sono solo alcune delle protagoniste della scena internazionale che non perdono occasione per indossarla, anche in vacanza, sulle spiagge della Costa Azzurra. Per restare in Italia, una giovanissima Giulietta Masina interpreta la protagonista in t-shirt marinière, nel film diretto da Federico Fellini “Le Notti di Cabiria”, premiato con un Oscar nel 1957.
Dall’ eleganza modernista di Coco Chanel, agli anni ’80 quando lo stilista Jean Paul Gaultier fa dello stile marinaro un suo marchio di fabbrica, l’appeal dello stile nautico ha abbracciato la tendenza sartoriale per oltre due secoli.
E se ogni primavera ritorna puntualmente sulle scene, quest’anno il navy style ci piace ancor di più. Perché è rilassante per gli occhi, semplice ed elegante allo stesso tempo ma anche romantico in modo non scontato. In passerella apre le danze la sfilata di Max Mara, dove il nautical è stato il filo conduttore di una collezione inaspettata che ha sorpreso per i suoi look brillanti e ironici.
Ma questa volta non sono solo le righe a fare da protagonista. Nella sua versione più femminile e glam ci sono anche blazer doppiopetto, pantaloni a vita alta e accessori cult. Da indossare in riviera, ma soprattutto in città.di Ilaria Rundeddu