Roman Signer, opere in mostra al MAN di Nuoro

MOSTRE: ROMAN SIGNER, LA NUOVA SCULTURAUna serie di nuovissime installazioni e oltre 200 film saranno allestiti dal 22 aprile a 3 luglio negli spazi del Man di Nuoro per la prima mostra personale di Roman Signer realizzata in un museo italiano. Il maestro svizzero, classe 1938, è famoso per aver dato vita a un nuovo concetto di scultura legato principalmente alla processualità, alla trasformazione e al movimento, con opere dove i protagonisti sono gli oggetti d’uso comune, quali ombrelli, tavoli, stivali, contenitori, cappelli, biciclette.
Intitolata ‘Roman Signer. Films and Installations’, la mostra nuorese è stata curata da Lorenzo Giusti e Li Zhenhua, che insieme a Signer hanno messo a punto un percorso capace di presentare la sua produzione artistica fin dai primi anni ’70 e dove sono inclusi anche importanti lavori appositamente ideati per questa occasione. Signer, che ha iniziato la carriera di artista nella seconda metà degli anni ’60 crea infatti le sue installazioni quasi fossero esperimenti per i quali usa appunto oggetti ordinari.

Signer ha iniziato la carriera di artista nella seconda metà degli anni Sessanta, dopo avere lavorato come disegnatore per un architetto, come ingegnere radio apprendista, e, per un breve periodo, come tecnico in una fabbrica di pentole a pressione. Conosciuto per avere definito un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento, Signer crea installazioni come azioni, esperimenti, quasi sempre solitari, per i quali utilizza oggetti d’uso comune (ombrelli, tavoli, stivali, contenitori, cappelli, biciclette) attivati da polveri da sparo o da forze naturali, come il vento o l’acqua. Processi di esplosione o di collisione che si tramutano in esperienze estetiche visivamente ed emotivamente coinvolgenti e che interpretano l’approccio empirico come una questione artistica. Fahrrad-mit-Farbe-Bicycle-with-Paint-Roman-Signer

Il progetto al MAN di Nuoro si divide in due segmenti. Il primo, nato dalla collaborazione con il Chronos Art Center di Shanghai, presenta l’intera produzione di filmati in Super 8 realizzati dall’artista nel corso della propria attività. Un nucleo di 205 opere che vanno dal 1975 al 1989 – anno in cui Signer abbandona la pellicola per passare ad altri supporti – presentate all’interno di un’affascinante videoinstallazione a 100 canali realizzata in Cina e qui riproposta in una nuova versione arricchita e sviluppata. Video girati nel proprio “laboratorio” di San Gallo oppure in spazi naturali, soprattutto a Weissbad, nel cantone di Appenzell.Roman-SigneR-Stromboli-2016

Il secondo segmento del progetto presenta tre nuovi lavori scultorei creati per la mostra al MAN, connotati come sempre da un’ironia sottile. Tra le nuove produzioni, Ombrelli (2016) è un’opera site specific per la scalinata del museo, un sistema bizzarro di parapioggia tenuti insieme da un equilibrio instabile. Installazione (2016) è una scultura attraversabile che occuperà un’intera sala del museo, un percorso surreale che riflette sulla percezione di sé e del proprio corpo, in cui l’osservatore si fa oggetto osservato. Chiude il percorso Occhiali (2016), un oggetto insolito, composto da un proiettore Super 8 e da un paio di occhiali ad alterarne la proiezione luminosa, che sembra gettare uno sguardo dissacrante sulla produzione dell’artista, sempre al confine tra scultura e video, tra staticità e movimento, tra azione e visione.

Completerà la mostra un catalogo con  testi di Lorenzo Giusti, Li Zhenhua, Barbara Casavecchia e Rachel Withers. Oltre alla documentazione delle nuove opere, la pubblicazione conterrà anche un dvd con una raccolta delle azioni realizzate da Signer in Italia, a partire dall’inizio degli anni Novanta, in località come Civitella d’Agliano, Stromboli, la Maremma, ma anche Venezia, in occasione della Biennale del 1999.

di Ilaria Rundeddu