Ercole Renzi – Le chiacchere stanno a Zero!
Parto con un’affermazione un po’ forte, ma utile per introdurre la descrizione della seduta di Riequilibrio Emotivo che caratterizza la mia attività di Analogista.
È una conversazione che ha tre partecipanti, io come Analogista, la dimensione logico-razionale del cliente che ho di fronte e la sua dimensione emotiva-istintuale che, d’ora in poi, per comodità, anche se in modo improprio, definirò inconscio.
Tengo fuori il mio di inconscio che è ovviamente ben presente ma che agisce in una dimensione che non interessa per lo scopo di questo contributo.
La fase iniziale dell’incontro vede la partecipazione prevalente della dimensione logico-razionale del cliente: è la fase in cui prevale la comunicazione verbale, in cui ci si scambiano informazioni, si definisce il motivo che ha portato il cliente all’incontro, nasce un rapporto empatico positivo e si costruisce una reciproca fiducia. Si passano in rassegna i grandi ambiti della vita del cliente, le aree di soddisfazione come quelle di insoddisfazione e si stabilisce il focus, cioè la richiesta da formulare all’inconscio per risolvere il problema sul tappeto.
La fase centrale dell’incontro costituisce il cuore del percorso perché entra in scena il dialogo dell’Analogista con l’inconscio del cliente: in questa fase cessano i rispettabili bla…bla… della parte logico-razionale (ed ecco il titolo dell’articolo!) e la fa da padrona la comunicazione non verbale, il vero ed esclusivo linguaggio della dimensione emotiva. L’Analogista dialoga con la meravigliosa intelligenza emotiva del suo cliente e negozia il raggiungimento dell’obiettivo in cambio di un servizio analogico: un vero e proprio patto in cui si chiede l’aiuto all’inconscio restituendo in cambio la tensione emotiva di cui si nutre. Libero dai meccanismi di difesa della parte logica, l’inconscio porta l’Analogista ai fatti antichi della vita del cliente in cui si sono andate ad accumulare quelle energie di dolore e di rabbia causa del disagio del presente e riviverle, anche nel dolore, significa decomprimerle una volta per tutte.
La terza e ultima fase è quella in cui si tirano le fila di quanto emerso e vede l’assidua collaborazione delle due istanze. La parte logica del cliente prende atto degli eventi prima rimossi e ora venuti alla luce grazie alla collaborazione dell’inconscio. Li inquadra nel loro vero significato, li celebra, scopre il fil rouge che li lega e prende coscienza della trama che, a sua insaputa, ha orientato la sua vita verso la ripetitività delle situazioni dolorose fino all’hic et nunc. Leggere negli occhi del cliente la stupita consapevolezza dei processi da lui agiti inconsapevolmente per anni e decenni costituisce la più grande soddisfazione professionale dell’Analogista nel suo umile ruolo di facilitatore della comunicazione intrapsichica, che non fa interpretazione, non pontifica, non …bla…bla… ma si limita a restituire al cliente quello che l’inconscio ha liberamente e genuinamente fatto emergere.
È un’esperienza magica, sempre sorprendente, che avvicina la persona al suo sé più vero e profondo; un modo per sentire dentro di sé l’esprimersi di un’energia che abbiamo avuto “in dotazione” sin dalla nascita ma che, per ignoranza e per retaggi culturali, non ci è stato insegnato a conoscere, a sentire, a considerare come un’alleata e non come un nemico da esorcizzare. Ricorda…
Non si muove foglia che l’inconscio non voglia
Se desideri vivere questa esperienza, se desideri conoscerti oltre le sovrastrutture logiche, se desideri individuare le tue vere esigenze emotive, se desideri eliminare i blocchi che ti depotenziano nella vita, contattami al 335 576989.
La vita sta offrendo anche a te l’opportunità di divenire migliore!
Buona vita!
Ercole
A NOVEMBRE
La comunicazione non verbale:
il linguaggio delle emozioni
- La comunicazione ci connette con il mondo.
- La comunicazione crea l’immagine che gli altri percepiscono di noi.
- La comunicazione ci aiuta a raggiungere gli obiettivi della vita: tutti, nessuno escluso.
- La comunicazione fa la differenza tra noi e gli altri, in ogni contesto.
- Una buona comunicazione fa di te una persona felice, una comunicazione che non funziona ti mette contro te stesso e contro il mondo e genera infelicità
Il focus di questo workshop è dedicato alla Comunicazione Integrale Analogica e cioè alla descrizione dei dinamismi relazionali ipnotici che nessuno ti svela ma che fanno la differenza tra chi vince e ottiene e chi perde e insegue. Ogni attività, nel lavoro, nello studio, nelle relazioni sociali, nella seduzione o in famiglia poggia su relazioni che funzionano o che non funzionano: la comunicazione ne è la chiave a patto che si conoscano i dinamismi emotivi che ne sono alla base e che ne determinano la qualità. Comunicazione integrale analogica significa il linguaggio delle parole e insieme il linguaggio non verbale dei gesti, delle posture e degli atteggiamenti espressi in modo inconsapevole e per questo veri indicatori del pensare e del sentire di chi abbiamo di fronte.
Sassari
Messaggerie Sarde Piazza Castello 1
Mercoledì 13 novembre 2019 – h 18.30
La partecipazione è gratuita, è richiesta la prenotazione si può effettuare compilando il modulo sul sito. I posti sono limitati! Affrettati!