Fabio De Nunzio si racconta a Umberto Buffa per Rivista Donna
Quali sono le qualità per essere una buona persona? Avere cuore? Avere empatia? Avere attenzione per gli altri? Sapere ascoltare? Esserci nei momenti difficili? Questi aggettivi mi aiutano a presentare Fabio De Nunzio del mitico duo “Fabio e Mingo”, la storica coppia di inviati di Striscia la Notizia credetemi, conoscendolo meglio ho capito perché viene chiamato il “Il buon Fabio” ma ecco le domande :
Chi è realmente il Buon Fabio?
Nasce dal fatto che ho sempre cercato di aiutare le persone in difficoltà, sia prima di essere famoso che ora che sono diventato un personaggio pubblico. Il buon Fabio è una persona che si mette a disposizione di tutti basta chiamare e lui cerca di darti una mano.
Ma chi era Fabio prima di Striscia?
Prima di Striscia ho lavorato come capo villaggio per oltre tredici anni nei villaggi turistici della Penisola, come speaker Radiofonico e ho condotto centinaia di serate come presentatore di spettacoli itineranti in giro per l’Italia, sino a quando dopo una serie di provini televisivi sono arrivato alla famosa trasmissione di Canale 5.
Sei diventato famoso grazie a Striscia la notizia ma quanto ti manca la trasmissione?
Calcolando che ci ho lavorato 18 anni, e in particolare gli anni dei grandi ascolti, “Striscia” resterà per sempre nel mio cuore perché non è possibile dimenticare qualcosa che ti ha regalato popolarità e ti ha insegnato tante cose.
Dopo Striscia è arrivato il programma “Il caffè di Raiuno” quali sono state le differenze?
Ho lavorato due anni a “Il caffè di Raiuno e di questo voglio ringraziare Andrea Di Consoli che mi ha dato la possibilità di fare l’inviato in una trasmissione di cultura, dove ho portato a galla una serie di problematiche come discriminazione, barriere, bullismo, intervistando in Italia i ragazzi vittime del bullismo e cyberbullismo. Purtroppo in televisione se ne parla poco e sopratutto bisognerebbe fare quella prevenzione che molte volte non esiste.
Nel tuo curriculum artistico hai aggiunto anche quella di scrittore cosa ti ha spinto ad intraprendere questa nuova carriera?
Diciamo,che non avevo mai pensato di scrivere un libro, nella mia testa sono più un conduttore e inviato, a spingermi sono state le associazioni di volontariato e di promozione sociale con le quale collaboro da anni, mi ricordo ancora l’invito : Perché Fabio non scrivi qualcosa sulle persone che non sono difese da nessuno? E così, mettendo al primo posto la lotta contro il bullismo è nato “Sotto il segno della bilancia news” che ha raccolto 5 premi letterari e tantissimi riconoscimenti, quello che metto al primo posto per una questione di fede è il titolo di “Cavaliere della pace” ricevuto ad Assisi. E’ stato emozionante ricevere questo premio perché mi ha dato una forza maggiore ad aiutare le persone. E’ giusto precisare che il libro è scritto a quattro mani con Vittorio Graziosi per la casa editrice Ventura Edizioni.
Fabio se ti chiedessi a chi vorresti dedicare tutti questi successi cosa mi rispondi?
Guarda non solo per i premi letterari ma anche quelli presi per Striscia i miei successi li voglio dedicare alla mia tenacia, quella di volere conquistare gli obiettivi anche senza aiuti ne favoritismi, quello che ho raggiunto con grande fatica.
So che giri tantissimo le scuole trattando argomenti come bullismo, cyberbullismo e obesità hai mai pensato di proporre questi temi anche in Sardegna?
Credo che la Sardegna sia l’unica Regione dove ancora non sono andato a fare prevenzione, solitamente vado nelle scuole grazie alle associazioni che mi invitano e mi piace precisare che lo faccio gratuitamente. Il mio è un messaggio sociale che nelle scuole parte dalla 4°elementare sino alle scuole superiori toccando qualche volta anche le Università, inoltre faccio incontri nelle stesse associazioni o nelle sale consiliari.
Hai qualche aneddoto nato da questi incontri?
Ne ho tantissimi, ma te ne racconto uno capitato in una scuola superiore, appena terminato l’incontro con i ragazzi e mentre tutti andavano via una ragazza torna indietro dicendomi: “Ti voglio raccontare una cosa, sono bullizzata da due anni sino ad arrivare all’autolesionismo tagliandomi in alcune parti del corpo tenute nascoste per non farle vedere ai miei genitori” e alzando le maniche della camicia, mi fece vedere sotto le ascelle alcuni tagli che si era procurata . Naturalmente ho detto che aveva fatto bene a raccontarmi il fatto, e che indirettamente ero riuscito grazie alle mie parole a farle rompere quel muro che si era creata, perché non ne aveva mai parlato con nessuno. Così, dopo avere avvisato il Dirigente e gli insegnanti già dal giorno dopo furono presi provvedimenti con i bulli, oggi la ragazza sta bene.
A proposito di bullismo, ho letto che stai preparando una campagna legata ad un calendario per lo stop a questo brutto fenomeno ce ne vuoi parlare?
Ho creato insieme a Ferruccio Valzano il calendario 2021 Stop al bullismo e cyberbullismo che diventerà uno strumento di sensibilizzazione per la cittadinanza, in modo particolare per i ragazzi in età scolastica, le rispettive famiglie e gli insegnanti. La presentazione di questo progetto sarà infatti l’occasione per parlare e far parlare i ragazzi di bullismo, dando loro l’opportunità di evidenziare eventuali problemi.
Ma riesci a ritagliarti un po’ di tempo libero?
Quando non viaggio penso prevalentemente a nuovi progetti, guarda parlando con te mi è venuta un’idea dove potremmo utilizzare la tua abilità di illustratore.
Quindi, stiamo dando a Rivista Donna un’esclusiva?
Si, potrebbe nascere una collaborazione con Umberto Buffa.
Uno che lavora in televisione riesce a seguire i programmi della TV?
Certamente,sono uno che segue tutto perché lavorando a fianco di persone del settore non posso trovarmi in difficoltà dicendo che non sono aggiornato su alcuni programmi, ammetto di essere teledipendente sia come persona impegnata all’interno che all’esterno.
Che rapporto hai con il web?
Io ci lavoro quindi sono una persona che non demonizza chi usa i social, anche se ci sarebbe tanto da parlare sul modo in cui spesso vengono utilizzati, sintetizzo dicendo: “Usate internet per quello che vi serve e non diventate vittime dei social perché, sono i social che devono dipendere da voi”.
Dalle amicizie virtuali dei social passiamo a quelle reali quanto contano per te gli amici?
L’amicizia è una cosa sacra, anche se tutti si reputano amici, alla fine non è così perchè la maggior parte di loro sono conoscenti. I veri amici sono e saranno sempre pochi, li riconosci perché sono quelli che vedi nel momento del bisogno.
Sei nato a Brindisi cosa ti porti della tua Puglia?
Ho preso la solarità, i profumi e mi porto dietro la bellezza della gente, perché la Puglia e parte di me e nel mio libro ho dedicato un capitolo alla mia Regione.
Per chiudere vuoi lasciare un pensiero?
Innanzitutto ringrazio te Umberto per avermi dato l’opportunità con questa intervista di essere presente su Rivista Donna mentre alla Direttrice dico che il buon Fabio come personaggio pubblico è disponibile per qualsiasi manifestazione o raccolta di beneficenza legata alla rivista. Infine alle donne soprattutto a quelle che hanno qualche sofferenza dico di non sentirsi mai abbandonate perché per fortuna esistono persone che hanno un cuore per aiutarle.
Umberto Buffa
Buonasera a tutti amici ed amiche,
Ho letto con estrema attenzione l’intervista da Voi rilasciata al mio caro amico Fabio De Nunzio, e ritengo quantomai doveroso lasciare un mio piccolo contributo.
Spesso ci sentiamo ripetere come i social esercitino un potere negativo sugli adolescenti e non solo, e sebbene ahimé in parte questo sia vero, è altrettanto fondamentale ricordarsi però che la differenza è costituita dall’uso che di essi se ne fa.
A tal proposito vorrei dirvi che ho conosciuto il “buon Fabio” proprio virtualmente, per poi vedere trasformare il rapporto in vita reale, fatto di profonda stima e di rispetto reciproco oltre che di amicizia sincera.
Ci siamo incontrati circa un anno fa, nel corso di un Convegno organizzato in Sicilia per parlare del bullismo di cui tanto si è occupato e continua ad occuparsi il mio caro amico Fabio, fenomeno verso il quale sono profondamente sensibile nella duplice veste di donna e di legale, fenomeno ormai dal continuo dilagarsi e al quale spesso si assiste inermi.
L’esperienza vissuta insieme a Fabio, ai ragazzi, ai Docenti, ai Dirigenti Scolastici dell’Istituto presso il quale si è tenuto il Convegno, mi ha profondamente arricchita, i sorrisi e gli abbracci dispensati da Fabio, sono arrivati dritti al cuore di ogni singolo ragazzo, che con fervida attenzione, e curiosità, hanno partecipato vivamente al confronto, comprendendo attraverso l’utilizzo di semplici parole, l’esatto significato del concetto “fare gruppo”, intendendo con tale espressione, solidarietà e condivisione!!!
Sotto il segno della bilancia, è un libro che consiglio a tutti di leggere, e di tenere gelosamente nella nostra libreria, perché spesso guardiamo senza vedere davvero ciò che capita a chi ci sta di fronte, o peggio ancora a chi ci sta accanto!
Grazie Fabio per quello che ci hai regalato, e continui a regalarci con il tuo lavoro, e con il tuo impegno, e soprattutto non fermarti mai di regalare i tuoi sorrisi ed i tuoi abbracci, perché come dici sempre tu, gli abbracci salveranno il mondo!
A presto
Francesca