Teatro Senza Quartiere Stagione 2018/2019
Niente di più futile, di più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro. (Louis Jouvet)
Si alza il sipario sulla Stagione 2018-2019 di “Teatro Senza Quartiere” organizzata dal Teatro del Segno al TsE di Is Mirrionis a Cagliari – con la direzione artistica di Stefano Ledda: undici titoli in cartellone tra ottobre e maggio – dai grandi classici ai testi contemporanei per mettere in scena la moderna “comédie humaine” tra ironia e dramma, attualità e poesia. Sotto i riflettori artisti come Rossella Faa, Luigi Tontoranelli, Cristina Maccioni e Miana Merisi, Rosalba Piras e Tiziano Polese, Manuele Morgese e Salvatore Della Villa, e ancora Elio Turno Arthemalle, Daniel Dwerryhouse, Fabio Marceddu, Marta Proietti Orzella, Rita Atzeri, Carla Orrù, Renata Manca, Francesca Cara, Agnese Fois e giovani e brillanti talenti come Valentino Mannias, Emilia Agnesa e Luca Spanu.
Viaggio nella storia e nelle storie con immortali capolavori come “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca e “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello, tra frammenti teatrali di autori come William Shakespeare, Carlo Goldoni e Edmond Rostand e pezzi di Kabarett, un surreale e coinvolgente omaggio ad Antonio Gramsci e pièces come “L’Avvoltoio” di Anna Rita Signore, felice esempio di teatro civile, nella versione di César Brie. Spazio all’umorismo graffiante di Nino Nonnis e alla cifra meta teatrale di un atto unico dello spagnolo Rodolf Sirera, tra divagazioni scientifiche e filosofiche e questioni esistenziali, impegnative e quasi “virtuosistiche” prove d’attore, racconti delle periferie urbane e visioni apocalittiche.
A dare il la alla terza stagione di “Teatro Senza Quartiere” – incastonata nell’omonimo progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 firmato Teatro del Segno– sabato 20 ottobre alle 21 – sarà l’originale e divertente “Anche oggi mi sento proprio bene” – tratto dal libro di Nino Nonnis da “Le puoi leggere anche in tram” – con la regia di Maria Assunta Calvisi (co-produzione de L’Effimero Meraviglioso e Teatro del Segno). Una drammaturgia fatta di brevi dialoghi, poesie e canzoni – nell’interpretazione di un attore poliedrico come Luigi Tontoranelli e dell’istrionica cantante, compositrice e attrice Rossella Faa – per mettere a nudo fragilità e ignoranza, arroganza e superficialità, paure e pregiudizi, insomma difetti e vizi e (rare) virtù in un vivido affresco di varia umanità.
S’intitola “L’Ultima Risata / I comici cabarettisti ebrei dai palcoscenici tedeschi ai campi di concentramento” la pièce di e con Rosalba Piras e Tiziano Polese per Abaco Teatro – in scena sabato 3 novembre alle 21 – che rende omaggio ai protagonisti del Kabarett nella vivace temperie culturale della Repubblica di Weimar, fino all’avvento del nazismo e alla nascita del Terzo Reich. Simbolo di libertà e trasgressione, tra comicità scoppiettante e satira pungente, i teatri di varietà, frequentati da intellettuali e artisti, a Berlino e in altre città assunsero connotati politici per la dura critica al regime. “L’Ultima Risata” ricostruisce le vicende di attori musicisti e poeti di origine ebraica, vittime delle persecuzioni, costretti a fuggire o deportati, nonostante il successo e la fama che continuarono anche oltre il filo spinato.
Un’inedita versione di “Amori da Palcoscenico” ovvero un’antologia di “Giochi, drammi, passioni amorose dai classici del teatro e della letteratura” firmata Teatro del Segno – sabato 19 novembre alle 21 (fuori abbonamento) – vedrà protagonista accanto a Stefano Ledda (che cura drammaturgia e regia) e Marta Proietti Orzella, anche l’eclettica Rossella Faa in veste di moderna cantastorie. Tra le parole di giovani innamorati come Romeo e Giulietta e i versi appassionati di Cyrano De Bergerac, affiora il tema della gelosia con Otello e Desdemona nella celebre tragedia shakespeariana, ma anche una fantasia di seduzione da “La Locandiera”. Rossella Faa tradurrà in musica amori e disamori, con tutte le diverse gradazioni e sfaccettature del sentimento più universale.
Una sfida surreale per “Gramsci? Non mi interessa. (Opera Istintiva)” del Teatro Tragodia – sabato 24 novembre alle 21: tra libere associazioni e intrecci fra teatro, musica e nuove tecnologie, la pièce scritta, insieme con Caterina Peddis, e diretta da Virginia Garau affronta dapprima con ironia, poi con crescente serietà e rigore la figura del grande intellettuale e politico del Novecento. Il pensiero di Antonio Gramsci emerge in tutta la sua modernità, con la forza di una visione quasi profetica, lucida ma permeata dell’ottimismo della volontà, e trova nuove consonanze in chiave di denuncia sociale con la trap, nuova deriva dell’hip hop, espressione della rabbia dei ghetti trasportata nelle città europee, specchio del degrado ma anche di istanze di riscatto sociale.
Un duplice appuntamento – sabato 1 dicembre alle 21 e domenica 2 dicembre alle 19 con “Il Veleno del Teatro” del drammaturgo spagnolo Rodolf Sirera, nella mise en scène del TeatroZeta de L’Aquila con Manuele Morgese e Salvatore Della Villa, per la regia di Brando Minnelli (dalla versione di Pino Micol). Un raffinato gioco metateatrale, costruito intorno ad uno spettacolo privato per il quale un aristocratico ingaggia un giovane attore affinché reciti, per lui solo, la scena della morte di Socrate. Un’ardua prova, la rappresentazione della fine della vita, per cui il nobiluomo richiede il massimo della verità, contraddicendo le regole della finzione così che il tema diventa una discussione filosofica, tra le opposte tesi di Denis Diderot e del marchese De Sade, sull’arte della recitazione.
Visioni (fanta)scientifiche al TsE con “Io e Ganimede/ Viaggio immaginifico nell’Universo” del Teatro Impossibile in collaborazione con INAF/ Istituto Nazionale di Astrofisica – sabato 15 dicembre alle 21: una tranquilla notte sotto le stelle cadenti si trasforma, a causa di un inatteso blackout, nell’insolita avventura di quattro personaggi «bizzarri, curiosi, irsuti, sognanti». Focus sulle misteriose leggi che regolano il cosmo, rese in un certo senso più “familiari” e meno astruse e incomprensibili, ma non meno affascinanti nell’originale spettacolo diretto e interpretato da Elio Turno Athemalle, in scena con il chitarrista Giacomo Deiana e la cantante, compositrice e performer Rossella Faa e con Ignazio E.P. Porceddu (primo tecnologo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-19 ripartirà – sabato 16 marzo alle 21 – con “Voglio farvi piangere” – una “tragedia artigianale” di e con Elio Turno Arthemalle, un monologo spietato e incalzante in cui il protagonista si racconta in un estremo tentativo, forse, di rompere il muro della sua solitudine. Nel centro storico di una città di provincia, dove tutti finiscono con l’incontrarsi, lo sconosciuto ha già un nome e una storia, qualcuno lo ricorda da giovane. Un artista, dicono. Ora è un barbone. Una performance provocatoria, autoironica, perfino urticante, che mostra attraverso una sofferta e a tratti paradossale, iperbolica testimonianza tutta la brutale indifferenza della società, incurante dei suoi figli più fragili e incapace di comprendere la follia e il male di vivere.
Un dramma moderno, ispirato alle recenti cronache della Sardegna, per ricordare le vittime di una strage silenziosa: “L’Avvoltoio” di Anna Rita Signore – sabato 30 marzo alle 21 – nell’allestimento di Sardegna Teatro per la regia di César Brie (Premio Franco Enriquez 2018) ricostruisce sulla falsariga di un’inchiesta giornalistica la vicenda del Poligono di Quirra. In scena Emilia Agnesa, Daniel Dwerryhouse, Agnese Fois, Valentino Mannias, Marta Proietti Orzella, Luca Spanu e Luigi Tontoranelli, che prestano volto e voce ai protagonisti – alti gradi dell’esercito, esponenti della politica e periti decisamente “di parte” ma anche e soprattutto i familiari e i fantasmi di coloro che non ci sono più, uccisi da polveri sottili e residui bellici, segnati fin dalla nascita da strane mutazioni genetiche in un angolo (contaminato) di paradiso.
Ritratto di famiglia in un interno con “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca – sabato 13 aprile alle 21 – nell’immaginifica mise en scène de L’Effimero Meraviglioso per la regia di Maria Assunta Calvisi, impreziosita dalle elaborazioni visuali di Giovanni Coda e dalle musiche di Corrado Aragoni. Sotto i riflettori Miana Merisi e Cristina Maccioni, Rita Atzeri, Luana Brocato, Francesca Cara, Renata Manca, Carla Orrù e Marta Proietti Orzella, che incarnano un universo squisitamente al femminile, un claustrofobico gineceo su cui regna con cupa severità Bernarda Alba. Metafora della dittatura del regime ma anche specchio di una società che relega le donne tra le mura di casa, in attesa dell’uomo che le libererà, sposandole, per condurle in una nuova prigione.
Uno sguardo sulle periferie urbane con “A-Mare / Marea” del Teatro dallarmadio– sabato 27 aprile alle 21 (fuori abbonamento): racconta un eden perduto, tra i ricordi di un’infanzia e un’adolescenza difficili e il profumo di salmastro, la pièce scritta e interpretata da Fabio Marceddu, che firma anche la regia a quattro mani con Antonello Murgia, con prologo ed epilogo visionario di Milena Agus. Il protagonista – nato nella tempesta – si confronta fin da bambino con l’ingenua cattiveria dei coetanei e con la legge del più forte, scopre l’amicizia e l’eros, riesce perfino a ritagliarsi un posto nel mondo – o almeno nel quartiere. Una storia poetica e crudele, tra il jazz di Alberto Pibiri e le musiche e canzoni originali di Antonello Murgia, per spiegare il fascino di una città con “il mare dentro”.
Il sipario di “Teatro senza Quartiere” 2018-19 si chiuderà su “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello – sabato 11 maggio alle 21 – nuova produzione del Teatro del Segno con adattamento e regia di Stefano Ledda. La trama è nota: un singolare ménage à trois si interrompe quando la giovane donna, amante a pagamento, a turno, di due amici, rimane incinta nell’incertezza di chi dei due sia il padre. La maternità non voluta innesca una sorta di rivalità, con gli stereotipi dell’onore e dell’orgoglio virile, finché si stabilisce che, non potendo essere di entrambi, il nascituro verrà dato in adozione. In scena Rosellina Lo Nardo, Giorgio Piano, Sergio Mossa, Roberta Loddo, Massimo Pruna e Francesco Cittadini che interpretano i personaggi di una tragica farsa culminante nello struggente monologo di Melina, una dura invettiva contro i due amanti. «Poi solo pietà e silenzio».
Un interessante cartellone che intreccia parole, note e visioni nel palcoscenico “ritrovato” nel cuore di In Mirrionis per la terza stagione di “Teatro Senza Quartiere” che si inserisce nel ricco programma delle manifestazioni culturali del capoluogo con l’obiettivo di fare del TsE un punto di riferimento per artisti e compagnie oltre che per gli spettatori. L’arte come strumento per reinventare e rimodulare i paesaggi urbani in funzione degli abitanti, suggerendo inediti sguardi e metamorfosi di senso, per una riappropriazione dei luoghi impreziositi da antiche e nuove valenze simboliche.
Il TsE di Is Mirrionis ospiterà, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018–2019 – e agli appuntamenti della Stagione di Teatro Ragazzi 2018-2019 del Teatro del Segno anche eventi e spettacoli, e in particolare il cartellone de “Il Terzo Occhio” – la vetrina sui linguaggi del contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, e poi laboratori, seminari, concerti, mostre, incontri e residenze creative, oltre a progetti rivolti agli adolescenti come “Cagliari 2018-19 – Rovinarsi è un Gioco” che vedrà in scena lo spettacolo “GAP/ Gioco d’Azzardo Patologico” seguito da un dibattito con esperti, psicologi e operatori del SerD (con una serie di matinées per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori).
Il progetto di InversaMente – a cura di Iolanda Mason – prevede un ciclo di incontri dedicati alle “Tecniche di Memoria”, alle “Tecniche di Lettura Veloce” e al “Metodo delle Mappe Mentali”, pensati per studenti e insegnanti, attori, musicisti e performers e per tutti coloro che vogliano “allenare il cervello” e migliorare le proprie capacità di memorizzazione e apprendimento.
Il laboratorio “Il Teatro come Vita” a cura di Manuele Morgese, uno dei protagonisti della stagione di “Teatro Senza Quartiere”: un seminario intensivo sulle tecniche e i diversi stili d’interpretazione teatrale (dal 27 al 29 novembre), pensato sia per chi volesse cimentarsi con un “novo percorso” sia per coloro che desiderassero avvicinarsi, per curiosità o per gioco, al mestiere dell’attore.
E infine il laboratorio permanente condotto dagli attori del Teatro del Segno che consentirà a ragazzi e adulti di iniziare, o proseguire per chi frequenterà la sezione avanzata, un percorso di incontro e approfondimento con le “tecniche di non recitazione”.
Il Teatro del Segno– tra dicembre e marzo – proporrà nel quartiere di Villanova nella sala di via Giardini 51 concerti, mostre e installazioni e performances – a partire dalla tranche invernale di “Suoni del Segno” mentre la prossima estate a Santu Lussurgiu e nell’Isola spazio al Festival “Percorsi Teatrali” che porta le arti e i linguaggi della scena nel “paese nel vulcano” (e non solo).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-2019 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna, e la collaborazione preziosa con il main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sosterrà l’intero progetto quinquennale e il fondamentale supporto dello sponsor 2018 Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie al quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, l’AIDI/ Associazione Italiana di Illuminazione – Sardegna, il Teatro Tages, il Teatro Impossibile, Luna Scarlatta, Doc Servizi e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.