Il Decreto ‘Famiglia’: un assegno per incentivare la natalità
Con riferimento alle novità legislative ed alle prospettive di riforma in materia di diritto di famiglia, il c.d. Decreto Famiglia ha previsto un assegno unico alle famiglie per incentivare la natalità, recuperando le risorse avanzate dal HYPERLINK “https://www.studiocataldi.it/articoli/29637-il-reddito-di-cittadinanza.asp” \o “Il reddito di cittadinanza” reddito di cittadinanza.
Sul testo però, proposto dal Ministro del Lavoro Di Maio, si è registrato lo scontro nell’esecutivo, in quanto non condiviso con il ministro della Lega per la famiglia, Lorenzo Fontana. Da qui l’apporto di alcuni correttivi per la stesura di un testo condiviso tra i membri dell’esecutivo. Sul decreto, inoltre, pesano i rilievi di copertura avanzati dalla Ragioneria generale dello HYPERLINK “https://www.studiocataldi.it/articoli/33325-lo-stato.asp” \o “Guida agli elementi costitutivi dello Stato” Stato.
Si tratta di un Assegno unico “per la crescita, il mantenimento e l’educazione della prole” destinato alle famiglie con maggiori difficoltà economiche con Isee fino a 50mila euro annui, grazie a un fondo per la famiglia alimentato dalle risorse derivanti dal fondo per il HYPERLINK “https://www.studiocataldi.it/articoli/29637-il-reddito-di-cittadinanza.asp” \o “Il reddito di cittadinanza” reddito di cittadinanza.
Questa la proposta del leader Cinque Stelle, da attuare con un successivo decreto del ministero del lavoro. Il testo, però, non condiviso con il ministro Fontana, è HYPERLINK “https://www.studiocataldi.it/articoli/33325-lo-stato.asp” \o “Guida agli elementi costitutivi dello Stato” stato oggetto di un nuovo pre-consiglio da cui sono emersi alcuni correttivi per approdare alla stesura di un decreto condiviso da tutto l’esecutivo.
Tra le correzioni proposte: l’istituzione del fondo per la famiglia presso la Presidenza del Consiglio (e non presso il Ministero del lavoro) da alimentare anche con le risorse finanziarie avanzate dal riordino degli strumenti di sostegno alle famiglie già esistenti; la maggiorazione dell’importo dell’assegno per ogni figlio disabile (che ha diritto alle agevolazioni della legge 104) e un assegno di natalità riconosciuto dal settimo mese di gravidanza.