Graziella Rais leader della casa del grano

lacasadelgranoSia che si tratti di spaghetti, bavette, farfalle, penne, mezzepenne, e quant’altro, la pasta è il piatto leader delle nostre tavole. Nelle sue innumerevoli forme e qualità, accontenta tutti i gusti e tutti i palati. É un prodotto semplice e versatile, nato dall’unione di grano duro e acqua, ingredienti genuini e naturali. È uno dei cibi più antichi del mondo. Persino Cicerone e Orazio, vissuti 100 anni prima di Cristo ne erano ghiotti. Sono tante le aziende che la producono e in Sardegna, la specialista di Malloreddus, Fregula e Is Maccaronis de Busa, è la Casa del Grano, l’azienda leader nella produzione di tipi tradizionali di pasta sarda. Nata come un piccolo laboratorio artigianale gestito dai fratelli Dario ed Eligio Rais, ora da oltre cinquant’anni, la Casa del Grano, preserva i valori tradizionali, e si è inserita con successo nel mercato regionale, nazionale e internazionale. Un obiettivo raggiunto con costanza e impegno grazie a Graziella Rais che, seguendo l’esempio del padre e dello zio, gestisce una struttura sempre all’avanguardia dove tradizione e innovazione sono gli elementi fondamentali. Graziella è giovane, dinamica a volte schiva e riservata ma, molto tenace. Una dote, che le permette di non arrendersi davanti alle difficoltà.

Quando inizio la sua attività in azienda?
Dirigo l’azienda dal 1993. Ma iniziai a conoscere il settore a 19 anni. Tutto cominciò per dare un aiuto a mio padre durante le vacanze estive poi, divenne un lavoro a tempo pieno. La nostra attività ebbe inizio negli anni 50. Allora era un piccolo laboratorio di famiglia gestito da mio zio Eligio con la collaborazio di mio padre Dario. La sede era prima, nel mercato di via Pola a Cagliari poi, a Pirri e, dal 1980 ci trasferimmo qui ad Elmas

Come si è evoluta l’azienda?

A partire dal 1986 è diventata l’industria che in molti conoscono. All’epoca si producevano solo gnocchetti. Io entrai a far parte del direttivo nel 1993 dopo la morte di mio padre. Fu una decisione difficile ma la più giusta da prendere. Avevo 29 anni e dirigere degli uomini che lavorano da più di 30 anni non fu impresa facile. Si scontrano caratteri, esperienze, opinioni divergenti ma con pazienza e buona volontà da parte di tutti si trovano le soluzioni e si lavora con entusiasmo e fiducia.

Dove distribuite i vostri prodotti?
Siamo presenti nei supermercati di tutta la Sardegna. Esportiamo in Italia e lavoriamo molto bene anche con aziende e supermercati degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia e addirittura del Giappone.

I vostri prodotti sono tipici della tradizione sarda. Come li ideate e producete?
Per conservare i valori tradizionali abbiamo ideato e adattato i nostri macchinari in maniera tale che essi garantiscano una produzione paragonabile a quella artigianale. Per ottenere un prodotto dalle caratteristiche superiori, scegliamo rigorosamente la materia prima, semola di grano duro accuratamente selezionata, pomodoro, zafferano, spinaci, funghi, carciofi, peperoncino e acqua. Lavoriamo la pasta, come se fosse realizzata a mano. Il nostro team, qualificato lavora ogni giorno per garantire qualità e genuinità. Non scegliamo mai la via più facile, impegno, fatica e costanza sono le nostre parole d’ordine.

Come concilia lavoro e vita di famiglia?
Più facile senza bambini. Da quando è nata mia figlia è più difficile conciliare gli impegni. Lei ha bisogno della mia presenza, così come mio marito e i miei dipendenti. Tutti si aspettano risposte da me. E non posso permettermi di dimenticare nulla. Cerco di farmi aiutare per quando possibile dai nonni e, quando è necessario delego alcune mansioni ai miei più stretti collaboratori.

Cosa suggerisce a chi vuole fare il suo lavoro?
Ci vuole molta tenacia. Dirigere un’azienda è sempre stato considerato un lavoro prettamente maschile. Inconsciamente gli uomini, all’inizio, non ci trovano all’altezza del compito che svolgiamo. Nei primi tempi sono molto guardinghi ma se si dimostra di essere affidabili la situazione cambia e si iniza ad essere ascoltate e prese in considerazione. Perciò suggerisco di avere molta pazienza e perseveranza. Essere decise e coerenti è fondamentale per farsi rispettare e apprezzare.

Il vostro settore risente della crisi?
Si. Si sente anche per noi la crisi. I soldi sono pochi e tutti tendono a risparmiare. Lo scorso anno è stato molto difficile ma per fortuna il peggio è passato e il prodotto tipico sardo si compra ancora

Come bisogna affrontare la crisi secondo lei?
E’ difficile. Nessuno possiede una bacchetta magica. Noi puntiamo sulla qualità che nonostante tutto paga. Cerchiamo di soddisfare il cliente. Lo cerchiamo, lo chiamiamo. Il cliente è il nostro pane quotidiano. Una crisi così non la ricordo. E, a volte, neppure le offerte promozionali hanno il riscontro che ci si aspetta. Io osservo i supermercati e vedo che c’è poca gente. Lo corso anno è stato pesante per noi, il prezzo della farina era molto alto, io stessa ho dovuto trovare soluzioni per non dover licenziare dipendenti e con un pò di sacrificio per tutti il pericolo licenziamenti è stato scampato.

Che cosa dire dei cambiamenti avvenuti nell’istituto familiare?
La famiglia ha perso un pò di significato in questi anni. Secondo me è importante insegnare l’importanza del sacrificio e del lavoro, valori che si sono persi. I giovani vogliono ottenere tutto e subito ma, sbagliano e non si rendono conto che la vita è fatica e impegno. Naturalmente non voglio generalizzare ma, nella maggior parte dei caso ho avuto questa impressione. Devono ritornare i tempi in cui tutti anche per pochi soldi lavoravano senza sosta e conoscevano bene il significato del loro impegno.

Perchè secondo lei questo impegno è venuto a mancare?
Perchè si è concessa troppa libertà e l’individualismo sfrenato ha oscurato il rispetto per il prossimo.

Come si vede nel futuro?
Non lo so. Le idee non mi mancano e spero di poter presto stupire i mie clienti con un prodotto nuovo.

Si descriva telegraficamente.

Schiva e riservata ma rigida con me stessa e con gli altri