Cagliari e Quartu Sant’Elena
Sole e mare tutto l’anno. Potrebbe sembrare un simpatico slogan capace di attrarre l’attenzione del turista su una brochure o su un bigliettino da visita, mentre invece si tratta proprio di una delle realta’ della nostra isola. Una temperatura mite, il sole che non si fa attendere, il mare sempre protagonista di divertimenti in qualunque stagione, che attrae a se bagnanti da Marzo a Novembre, ma che potrebbe sorprendere anche i meno coraggiosi in qualche splendida giornata di dicembre. E non ne capitano poche. Dopo aver circumnavigato la Sardegna allo scoperta delle fortezze del turismo piu’ belle, identifichiamo come nostra rotta, per questa volta, la parte sud dell’isola, toccando tre lidi: Cagliari, Pula e Quartu Sant’Elena. Cagliari e’ il capoluogo della Sardegna, la citta’ piu’ popolosa e la sede dei piu’ importanti centri economici dell’isola. Ben collegata con il resto del mondo, assurge a diventare una delle capitali del Mediterraneo, in vista di una espansione turistica che la vedra’ protagonista dalla primavera prossima grazie anche all’investimento che su di essa fanno anno dopo anno, importanti vettori nazionali e stranieri. Il modo piu’ veloce appunto per raggiungere Cagliari e’ attraverso il porto che conduce il turista direttamente al centro citta’ e l’aeroporto, situato invece a venti minuti dal centro. E’ difficile parlare di Cagliari se non si fa riferimento alla sua storia e alla sua ricchezza in termini di patrimonio ambientalistico, (che per alcuni tratti divide con Quartu Sant’Elena e il suo hinterland), alla bonta’ dei suoi prodotti enogastronomici e alla gentilezza e simpatia della popolazione locale. I romani la chiamavno Karalis, ma le sue origini sono ancora piu’ antiche. Abitata fina dal neolitico, diventa pupilla dell’impero romano prima, e di quello bizantino poi, fino a quando la citta’ non diede a se stessa un governo indipendente diventando Giudicato (territorio coordinato da un Giudice) di Cagliari. Siamo nel Medioevo, e le dominazioni “straniere” non sono finite. I pisani e gli Aragonesi si susseguono come ‘nuovi dominatori’ fino a quando la Sardegna fu consegnata nel 1720 al Regno Piemontese che poi diventa Regno d’Italia. Non e’ un caso dunque che Cagliari sia una ricchissima citta’ d’arte. La sua parte molto antica, la cittadella medioevale, e’ abarbicata in un piccolo colle, sorvegliata dalle torri pisane di San Pancrazio e dell’Elefante, ed e’ contornata dal suo patrimonio monumentale, l’anfiteatro romano, il Bastione di San Remy, la Cattedrale, da cui si snodano i quartieri di Villanova, Stampace e la Marina che la portano fino al mare. Le visite da non perdere comprendono sicuramente La cittadella dei Musei, le chiese barocche di San Sepolcro e San Michele, e la basilica orientaleggiante di San Saturnino. Grazie ad una carta speciale, la Karalis Card, e’ possibile visitare gran parte dei siti interessanti della citta’ con una spesa molto modica, che va dai 10 ai 30 Euro con varie opzioni di utilizzo. Per maggiori informazioni si puo’ cliccare sul sito web www.karaliscard.it. Lo spettacolo che il patrimonio naturalistico di Cagliari offre ai suoi abitanti e ai turisti non e’ certo da meno. Panorami mozzafiato e distese di azzurro, il suo mare e il suo cielo, sono a sempre a disposizione di chi vuole farne una scorpacciata. Otto chilometri di spiaggia finissima, contornata da microstrutture ricettizie sui generis come i chioschetti che somministrano i ricci, aperti giorno e notte, e una passeggiata che inizia dal suggestivo porticciolo turistico di Marina Piccola presentano il Poetto come una delle principali attrazioni della citta’. A seguire il Parco del Molentargius, ancora in via di sviluppo, e la laguna di Santa Gilla, che ospitano esemplari unici al mondo come “sa genti arrubia”, nome locale del fenicottero rosa, il cavaliere d’Italia, l’airone guardabuoi, il pollo sultano e il falco di palude. E in aggiunta tante altre zone di relax, sempre all’interno delle ‘mura cittadine’, come i Parchi di Monte Urpinu, Monte Claro, San Michele tutti immersi nel verde. Sorgeva in prossimita’ della quarta pietra miliare che si incontrava dopo aver lasciato Cagliari. Ecco perchè i Romani la chiamarono Quartu. Solo nel 1862 si aggiunse la specificazione Sant’Elena poichè’ la Santa e’ la patrona della citta’. A pochi chilometri da Cagliari, dunque, Quartu si presenta come la terza citta’ della Sardegna per la sua popolazione (conta oggi piu’ di 70 mila abitanti) e si candida a diventare una delle mete turistiche del sud dell’isola offrendo ai visitatori cio’ che di piu’ bello ha, il suo patrimonio naturalistico. Benche’ antica cittadina romana, Quartu non ha una ricchezza storico-archeologico-archittetonica come quella di Cagliari, ma sicuramente ci sono vari siti che meritano una visita, come la basilica minore di Sant’Elena, edificata nel XVI secolo, la chiesa di Sant’Agata, costruita dai Cappuccini nel XI secolo su un edificio ancora più antico, i musei etnografici ‘Sa Dom e Farra’ e ‘Il ciclo della vita’ e il nuraghe Diana nei pressi della spiaggia di Capitana. Torniamo invece alla sua ricchezza piu’ grande: il litorale. Dal viale Colombo e’ possibile raggiungere la spiaggia di Quartu, il tratto finale del Poetto, fronteggiato dallo Stagno di Quartu, oggi area protetta come zona umida dal trattato di Ramsar, in cui e’ possibile ammirare splendidi esemplari di fenicotteri rosa e specie di uccelli rari. Da qui si snodano le altre locations balneari piuttosto frequentate, che poi conducono fino a Villasimius. Parliamo di Capitana, Baia Azzurra, Mari Pintau, Punta Is Mortorius, Cala regina, Kal’e Moru, Geremeas e Torre delle Stelle. Partcolarmente ricca e’ invece la sua tradizione che si manifesta sia in prodotti enogastronomici piuttosto pregiati che nelle feste popolari. I sapori unici della cultura quartese si riscoprono nei dolci sardi a base di mandorle, pistoccus de bentu, piricchittus, gueffus, candelaus, e nel pane, coccoi e moddizzosu. Diverse sono le sagre che attirano turisti da tutti il mondo, citiamo la festa di San Giovanni Battista in cui si svolge l’antichissimo rito del viaggio delle sette Vergini verso una piccola chiesa costiera a bordo della Tracca, un antico carro campidanese), la sagra di Sant’Elena che vede solenni celebrazioni religiose accanto a sfilate e spettacoli folkloristici e non, e in particolare la Sciampitta, rassegna internazionale di floklore che colora la citta’ nella seconda settimana di Luglio.