Sonia Floris l’arte del Bodypainting
Sonia Floris è una bodypainter. Dipinge il corpo umano. Accarezza la sua tela e ne segue le linee, quasi a completare un’opera che madre natura ha iniziato. Classe 1966, Sonia è nata a Cagliari. E’ madre attenta di due ragazzi, che insieme al marito sono tra i suoi fan più accesi. La vita, per motivi personali, le ha dato un’opportunità importante, un viaggio durato qualche anno negli Stati Uniti a San Diego in California, dove ha studiato grafica, comunicazione visiva e aerografia. Rientrata in Sardegna, dal 1995 il suo impegno lavorativo che la vede grafica pubblicitaria, non la distrae da quella che è la sua passione, il bodypainting. In Sardegna, cosi’ come nel resto dello stivale, non c’è un terreno particolarmente fertile in cui l’arte della pittura sui corpi può crescere indisturbata. Ma Sonia ha trovato comunque la sua pista da seguire, partecipando alle mostre e agli eventi del settore, trovando tanti amici e colleghi che tutti i giorni la supportano e la incoraggiano in un’attività in cui lei ben si esprime con risultati apprezzabili. Ha uno stile tutto suo, riconoscibile, che non sigla con il suo nome ma con l’impronta della sua mano, un gesto che si ispira alla cultura delle tribù indiane e alle usanze degli uomini primitivi. Un richiamo alle origini della vita, in cui la decorazione del corpo era un ‘rito’, un modus vivendi. Quando parla di lei e della sua arte, muove le mani, quasi come se volesse dipingere le sue parole piuttosto che pronunciarle.
Che cosa è per te, Sonia, il corpo umano e che cosa ti da dipingere un corpo?
Il corpo è la mia tela. Io esprimo la mia arte dipingendo i corpi. Mi piace seguirne le linee, accarezzarne artisticamente i contorni con i pennelli, sfruttare le ombre e i giochi di luce. E’ un viaggio che io compio ogni volta alla scoperta dell’animo umano. Non decido mai prima come dipingere il corpo. E’ lui che al momento mi da ispirazione. L’evidenza è ciò che esprime l’essenza. Io cerco di cogliere l’essenza dell’anima e di esprimerla con la mia arte tramutandola in colori, disegni e giochi di luce sulla pelle. E’ una bellissima sensazione, in cui giocano un ruolo molto importante anche le mie emozioni e i miei umori. Ho iniziato a guardarmi nell’animo in passato, praticando danza. Ho imparato quindi ad ascoltarmi, a rispettarmi e a volte a non piacermi. Tutte le mie esperienze mi hanno insegnato che il corpo è parte integrante della natura, e come tale va preservato da ogni forma di disturbo e sollecitazione esterna come lo stress, altrimenti si ribella (basta pensare alle malattie psicosomatiche). Il corpo è lo specchio della nostra anima. Il corpo dice molto di noi. Bisogna leggerlo, interpretarlo.
Da cosa è ispirata la tua arte?
Guardo molte alle culture dei popoli rimasti ancora a stretto contatto con la natura, nonostante il progresso, alla cultura aborigena in seno alla quale è nato il body painting, per esempio, pensiamo alle tribu Mahori che con la pittura del viso e del corpo esprimevano forza, bellezza, ed anche la loro posizione sociale. Il mio stile è tribale e istintivo. Meno tecnica e molto di me. Un gruppo di studenti dell’Universita’ di Cagliari mi ha fatto visita per vedere e filmare ‘i miei lavori’ per la produzione di un documentario. Mi hanno riferito di essere rimasti piacevolmente colpiti. Viaggio con i miei stati d’animo e le mie emozioni. E mi è capitato spesso che i momenti di malumore e crisi si siano tramutano in creatività. L’esperienza che ho avuto l’opportunità di fare negli Stati Uniti mi ha poi avvicinato parecchio alla cultura africana, e alla street art. Mi piace molto organizzare show di Live Painting, cioè pittura di corpi dal vivo, coinvolgendo il pubblico, che mai, in questi casi, ha un ruolo passivo.
Quale tecnica pittorica prediligi?
Uso i pennelli e spesso l’aerografo, organizzo lo spazio attraverso simboli e geometrie, do molta importanza ai colori.
L’arte del body Painting trova spazio in Italia e all’estero?
In Italia e in Sardegna sopratutto, siamo ancora agli albori. Ci sono tantissimi pregiudizi attorno a questa forma d’arte e spesso ne ostacolano la crescita. E’ ancora qualcosa che viene riferita alle tribu meno progredite e che è condizionato dalla difficoltà ad accettare la visione di un corpo nudo. Nel resto d’Europa la situazione è migliore. Gli stati in cui l’arte è più diffusa sono la Germania e l’Inghilterra, anzi, i tedeschi fanno proprio scuola in materia, prima di tutto perchè hanno una perfetta confidenza con il corpo umano senza veli.
E’ l’uomo o la donna a prediligere la pittura sul proprio corpo?
Si fanno dipingere di piu’ le donne ma anche gli uomini non si rifiutano se li coinvolgi con l’entusiasmo giusto.
Quali sono le tue parti preferite da dipingere?
Mi piace dipingere il seno e la gamba perchè hanno una loro linearità. Mi piace piu’ il morbido dello spigoloso, contrariamente a quanto sembrerebbe emergere dal mio carattere, che molti ritengono quadrato!