Il cacao dono degli Dei che ci fa vivere felici e contenti
La pianta di cacao è un albero alto anche dieci metri. I suoi frutti sono di forma allungata e pesano fino ad un chilo. Rotta la scorza esterna, si trova una polpa bianca contenente una trentina di semi di colore viola. Riscaldando i semi seccati, torrefatti e frantumati si ottiene una amalgama (pasta di cacao) da cui si estrae, successivamente, la sostanza grassa ( burro di cacao) e si produce col resto la polvere di cacao. Mescolando di nuovo la pasta di cacao, zucchero e burro di cacao, si ottengono le tavolette di cioccolata. Il suo nome deriva dalla parola maya xocolait, che significa acqua amara. Infatti, strano ma vero, all’inizio la cioccolata non era certo la delizia dei golosi che conosciamo oggi, ma una bibita amara e piccante composta da acqua, fave di cacao tostate e macinate, peperoncino, “una bevanda più da porci che da uomini” come la definisce Girolamo Benzoni nella Historia del nuovo mondo, testo del 1565. Un genio ignoto ai posteri ebbe l’idea di infilarci dello zucchero.
Da li in poi è stata la fine della bibita amara e l’inizio del cioccolato a noi conosciuto. Il cacao è originario del Messico dove i Maya lo coltivano già molti secoli prima di Cristo. Quando nel 1519 arrivarono gli spagnoli, il cacao destò più curiosità che interesse. Ma nel 1700 la sua coltivazione era già estesa ad alcune colonie asiatiche e fece la sua comparsa anche in Africa, nel isola di S.Tomè. Tuttavia è nel 1800, quando in Europa si sviluppò l’industria di cioccolato, che il cacao ebbe una grande diffusione.
Nuovi paesi produttori diventarono, il Brasile e l’Equador. Più tardi, portato in Ghana dai missionari svizzeri, il cacao si estense alla Nigeria, al Camerum e alla Costa d’Avorio. Attualmente l’Africa ne è il maggior produttore. A parte il suo straordinario sapore, al cioccolato sono riconosciute addirittura capacità antidepressive, scaccia la malinconia e soprattutto è un potente afrodisiaco.
I semi di cacao possiedono anche elevate proprietà nutritive, contenendo un 50%-70% di “ burro di cacao”, il 13% di sostanze azotate, il 12% di zuccheri e una quantità variabile dal 1,5 all’8% di sostanze stimolanti, tali da farne un alimento ricco ed energico. Infatti nel 500, durante il Concilio di Trento le gerarchie cattoliche ne suggerivano il consumo ai penitenti durante i periodi di digiuno e astinenza. In tutte le botteghe del mondo, si trovano in vendita svariati tipi di cioccolata, da quella in polvere alle tavolette di cioccolata al latte, con nocciole, all’extrafondente, ma tutte naturalmente prodotte secondo la ricetta originaria, che prevede l’utilizzo del burro di cacao, senza utilizzare altri tipi di grassi.
Di Costantino Mazzanobile d’Aragona