La magia del Sogno
Nell’epoca che possiamo chiamare prescientifica gli uomini non avevano difficoltà nel trovare una spiegazione ai sogni. Quando al risveglio ricordavamo un sogno, lo consideravamo una manifestazione favorevole od ostile di potenze superiori, demoniache e divine. Allorché cominciarono a diffondersi le dottrine naturalistiche, tutta questa ingegnosa mitologia si mutò in psicologia, ed oggi solo un’esigua minoranza delle persone istruita dubita che i sogni siano prodotti della prodotto della mente del sognatore.
Tuttavia, rifiutata l’ipotesi mitologica, persiste la necessità di spiegare i sogni. Le condizioni del loro originarsi, il loro rapporto con la vita psichica della veglia, il loro dipendere da stimoli che urgono verso la percezione durante lo stato di sonno, le molteplici particolarità del loro contenuto che ripugnano al pensiero da svegli, l’incompatibilità tra le loro rappresentazioni e gli affetti ad esse collegati, ed infine il loro carattere transitorio, la maniera in cui il pensiero vigile li spinge da parte come qualcosa di estraneo e li mutila e li annienta nella memoria: tutti questi ed ancora altri problemi sono rimasti in attesa di una chiarificazione per molte centinaia di anni, e fino ad ora non ne è stata ancora proposta una soluzione soddisfacente. Ma ciò che soprattutto ci interessa è il problema del significato dei sogni, problema che ha un doppio aspetto. In primo luogo esso indaga sul significato psichico del sognare, sul nesso tra i sogni e gli altri processi mentali e su qualsiasi funzione biologica essi possano avere; in secondo luogo cerca di scoprire se i sogni possono essere interpretati, se il contenuto dei sogni individuali ha un “significato”secondo quanto siamo abituati a trovare in altre strutture psichiche. Nella valutazione del significato dei sogni si possono distinguere tre correnti di pensiero. Una di queste, che riecheggia in un certo senso l’antica sopravvalutazione dei sogni, trova espressione negli scritti di certi filosofi. Essi ritengono che la base della vita onirica sia un particolare stato di attività mentale e si spingono tanto in là da acclamare quello stato come un’ elevazione ad un livello superiore. Schubert, ad esempio, sostiene che i sogni sono una liberazione dello spirito dalla potestà della natura esterna e un affrancarsi dell’anima dai legami dei sensi. Altri studiosi, senza andare così lontano, insistono tuttavia che i sogni sorgono essenzialmente da impulsi mentali e rappresentano manifestazioni di forze mentali alle quali è stata impedita la libera espansione durante il giorno.
In netta opposizione è la maggioranza dei medici, i quali adottano un loro punto di vista secondo il quale i sogni raggiungono appena il livello di fenomeni psichici. Nella loro teoria gli unici istigatori dei sogni sono gli stimoli sensoriali e somatici, che colpiscono il dormiente dall’esterno oppure diventano casualmente attivi nei suoi organi interni. Ciò che viene sognato, sostengono, non ha maggiori presupposti per avere un senso e un significato che, ad esempio, i suoni che sarebbero prodotti se le dieci dita di un uomo che ignora del tutto la musica vagassero sui tasti di un pianoforte .Binz definisce i sogni come null’altro che processi somatici che sono in ogni caso inutili e in molti casi effettivamente patologici. Tutte le caratteristiche della vita onirica verrebbero così spiegate come dovute all’attività sconnessa di organi distinti o di gruppo di cellule in un cervello altrimenti dormiente, attività ad essi imposta da stimoli fisiologici.
L’opinione popolare è ben poco influenzata da questo giudizio scientifico, non si cura delle fonti dei sogni e sembra perseverare nella convinzione che nonostante tutto i sogni hanno un significato, che si riferisce alla predizione del futuro e che può essere scoperto mediante un qualche processo di interpretazione di un contenuto che spesso è confuso ed enigmatico. I metodi di interpretazione impiegati consistono nel trasformare il contenuto del sogno così come viene ricordato, o sostituendolo brano per brano secondo una chiave prefissata, o sostituendo al sogno nel suo complesso un altro insieme al quale è legato da un nesso simbolico. Le persone riflessive sorridono di questi sforzi.
Costantino Mazzanobile D’aragona