Le donne della Brigata Sassari in Afghanistan per aiutare la popolazione femminile
La componente femminile è oramai una consolidata realtà, nelle Forze Armate Italiane. A distanza di circa 13 anni dall’entrata in vigore della legge che ha sancito l’ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane, rappresentano un valore aggiunto alla componente militare e per questo molte partecipano e hanno partecipato al corso Unicef organizzato in collaborazione con l’Università di Sassari.
La “Sassari” è una delle prime unità dell’Esercito italiano ad arruolare le donne che hanno immediatamente messo in luce professionalità, determinazione e spirito di sacrificio, come sottolinea il Generale Scopigno “contribuendo ad ingenerare quel sano spirito competitivo con il personale maschile, a tutto vantaggio dell’elevazione del livello qualitativo della Brigata”.
L’impegno delle donne è determinante e la loro sensibilità è fondamentale in paesi dove c’è una separazione dei generi molto marcata. In Afghanistan per esempio. Per questo motivo nell’Esercito sono i nati i Fet (Femal engagement team), cioè delle squadre composte da donne che hanno il compito di entrare in contatto con la popolazione locale.
A febbraio il 1° Caporalmaggiore Laura Orani di Alghero, Francesca Mereu di Cagliari e Cinzia Pinna di Iglesias partiranno dirette a Herat. Dovranno entrare in contatto con la popolazione femminile, rassicurandola e istruendole.Un compito importante in cui alta competenza professionale si affianca alla solidarietà e all’impegno per l’uguaglianza e la parità dei diritti in un paese distrutto dalla guerra.