Il testo di Francesca Falchi vincitore del 6° concorso di drammaturgia in scena al Teatro di Castelfranco
Vettorina nella città dei pezzi di ricambio di Francesca Falchi, testo vincitore del 6° Concorso di Drammaturgia “In punta di penna” e del XIV Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” sezione teatro, andrà in scena sabato 29 Marzo 2014 presso il Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto, la Compagnia Teatrale Hystrio.
Il testo racconta la storia di Vittorina Sambri, che divenne, sfidando i colleghi maschi e vincendo contro di essi, la prima donna campionessa di motociclismo in Italia. La Sambri è una figura esemplare non solo nella storia d’Italia ma anche in quella del movimento lesbico italiano. Viveva la propria natura senza inibizioni: indossava abiti maschili in un’epoca in cui l’omosessualità femminile era non solo negata ma considerata irrilevante come realtà umana, sociale, culturale.
Un importante traguardo per l’attrice e drammaturga sarda che dopo la Prima Nazionale del suo ultimo lavoro Feminas de perda e de soli (testo creato appositamente per il Coordinamento Nazionale Donne FASI), che ha debuttato alla Casa Internazionale delle Donne di Roma nel febbraio scorso, raccoglie un nuovo e meritato successo fuori dall’Isola.
L’allestimento, ad opera dal regista e drammaturgo Fabrizio Meini, vede protagoniste Stefania Pugi e Eva Bianca del Canto insieme a Bruno Tognetti, Giulia Matteoli e Veronica Pinto (che cura anche i movimenti scenici). Le voci fuori campo sono di Luisa Tognolini e Marco Zazzeri.
Motivazioni premio “In punta di penna”:
“Il breve dramma si è distinto per la sua originalità, sia dal punto di vista “visivo” che testuale. In esso si coniuga un fatto storico con una riflessione che ha a che fare con il piano identitario e si evidenzia una padronanza delle potenzialità tecniche della scena, che può risalire ad avanguardie storiche come il Futurismo. Inedito ed efficace l’insieme degli elementi sonori.”
Motivazioni premio “Il paese delle donne”
E’ un testo avvincente per la narrazione data da un linguaggio esclusivamente poetico con espressioni intense, dai toni drammatici e direi lapidai. Ogni parola è come un pezzo metallico che cade frantumare la compattezza del “meccanismo” di cui fa parte ma non ne perde per questo la natura d’appartenenza. Solo che ogni pezzo diventa ben più complesso perché è combaciante anche con la natura “umana”. Così Vettorina, divisa in Ettorina e Vittorina, sentimento ed azione, si riunisce nell’unico reale “oggetto” del suo desiderio: la motocicletta, e lì trova il suo appagamento. Se la sua natura è doppia o forse, neglio, androgina., la scelta di competere in gare permesse solo ad uomini, e vincerli, le dà la chiave della ragione della sua esistenza e può accettarla. Vettorina, da personaggio reale (Vittorina Sambri, 1891-1965), assurge a simbolo di tante, troppe donne che hanno con forza e passione agito in una società maschilista dove imporsi agli uomini e superarli nei loro sacri “domini” è qualcosa di non perdonabile, se si è donne, ma se si è di incerto sesso lo è ancor meno perché poi, fuori dal contesto di competizione, non sarà sicuramente facile né felice la vita”
Francesca Falchi – Cagliari, 1970. Si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna. È finalista al Premio Scenario 1995 con Christiane Forse. Nel 2002 si laurea con 110/110 e lode con una tesi dal titolo Pasolini e la Spagna. Nel 2006 vince il Premio Teramo, sezione Città di Fantasia, con il racconto La peschiera. Il suo primo testo teatrale, Frida che nacque due volte, nel 2009 è finalista al Premio di drammaturgia Oltreparola. Nel giugno del 2010 debutta con Il lupo e il cielo spinato. La favola nera di Esther H.. E’ ospite della rassegna Garofano verde 2011 con Der puff-primo studio. Nel settembre 2011 è finalista alla II edizione del Premio di Drammaturgia Avamposti d’Autore con il testo Degeneration/Degenderation. Nel novembre 2011 il saggio El juanero- Pasolini e la Spagna, edito nel 2003, esce in Spagna per la Editorial Alreves di Barcellona. E’ vincitrice della I edizione del Premio Lunarte Festival 2012 con il monologo L’Alba della sposa. E’ semifinalista ai Teatri del Sacro 2013 con CANOSSARIUM . E’ autrice della sceneggiatura de La donna di carta, il cui teaser è stato presentato alla 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. E’ finalista ad Avamposti d’Autore 2013 con il testo Jellyfish , il cui studio è stato semifinalista al premio Dante Cappelletti 2013. E’ vincitrice del Premio di drammaturgia In punta di penna 2013 e della XIV edizione del Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” 2013 sezione TEATRO con il testo Vettorina nella città dei pezzi di ricambio.