Lila si fa sentire: Sigo scorda Femidom, il preservativo femminile.
La SIGO (Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia) si occupa di contraccezione femminile ed ha appena lanciato una campagna di informazione “Love it! Sesso consapevole”.
La campagna si rivolge alle ragazze attraverso musica, social network e mondo della rete in generale. Testimonial è la cantante rapper BABY K che canticchia un brano in cui esprime il suo diritto e la sua libertà a poter decidere della propria sessualità. L’obiettivo che la campagna si propone è quello di rendere le ragazze più consapevoli riguardo appunto le proprie scelte sessuali.
La Sigo mette in evidenza la tendenza delle donne più giovani ad utilizzare un contraccettivo ormonale non orale, contrariamente a quanto avveniva anni fa. In controtendenza la Sardegna risulta essere invece la migliore tra le regioni italiane nel campo della contraccezione ormonale, ovvero l’utilizzo della pillola: in base ai dati forniti dall’Istat oltre il 30% delle donne sarde utilizza la pillola, quasi il doppio della media nazionale che è solo al 16,2%.
Se questo può considerarsi un dato positivo dal punto di vista delle gravidanze indesiderate non lo è di certo dal punto di vista dell’hiv e delle altre (tante) malattie sessualmente trasmissibili. Lo sappiamo bene visto il numero di giovanni donne sieropositive che si rivolgono al centralino ed alla nostra sede Lila.
Sempre la SIGO nel suo sito presenta oltre alla pillola anche le alternative possibili, ma manca un pezzo molto importante: Il Femidom (ovvero il profilattico femminile) che oltre ad essere un contraccettivo è anche un mezzo di protezione nei confronti di tutte le malattie a trasmissione sessuale compreso l’hiv. Ed è un metodo di emancipazione da parte della donna che lo potrà utilizzare autonomamente senza dover dipendere dal proprio partner.
Ci chiediamo come mai uno strumento non solo di contraccezione ma di prevenzione di questa importanza, espressamente dedicato alle donne e riconosciuto a livello internazionale, non venga incluso dalla SIGO nella rosa delle opzioni alternative alla pillola. E ci chiediamo anche come mai, dopo decenni, il Femidom non venga ancora distribuito nelle farmacie in Italia e nessun Consultorio lo proponga alle donne informandole correttamente dei suoi vantaggi come fa per le altre opzioni contraccettive.
Chi si rivolge a giovani donne, invitandole giustamente ad essere consapevoli rispetto alle proprie scelte sessuali, non può non proporre uno strumento pensato apposta per loro. Strumento che oltre a fare da contraccettivo, protegge anche dalla trasmissione di hiv, epatite, sifilidi ed altre mts.
Non si può pensare di stimolare il senso di responsabilità sessuale nelle nuove generazioni orientandole soltanto a scongiurare gravidanze indesiderate, senza informarle del grave rischio di infezione da hiv nei rapporti. Pensiamo che chi si occupa di contraccezione e lavora nell’ambito sanitario debba essere il più informato possibile e debba anche dare la massima rilevanza a tutte le possibilità di scelta.
Brunella Mocci
Presidente
Lila Cagliari