Eccellente musica da camera con il virtuoso Trio Modigliani in scena al Teatro Lirico
La Stagione concertistica 2014 del Teatro Lirico di Cagliari prosegue, mercoledì 16 aprile alle 20.30 (turno A), con il dodicesimo appuntamento che è dedicato ad una delle formazioni più caratteristiche del camerismo romantico, il trio per violino, violoncello, pianoforte (vero surrogato salottiero dell’orchestra).
Il Trio Modigliani, costituitosi nel 2005 ed ormai apprezzato a livello internazionale, è composto da Mario Loguercio (violino), Francesco Pepicelli (violoncello), Angelo Pepicelli (pianoforte) e propone l’esecuzione di due capolavori assoluti: Trio n. 1 in Re maggiore “Trio degli spettri” op. 70 di Ludwig van Beethoven (detto “degli spettri” per il carattere irreale del secondo movimento); Trio n. 2 in mi minore op. 67 di Dmitrij Šostakovič. Entrambi i brani sono suggestive e straordinarie espressioni di due diverse prospettive nell’approccio allo stesso genere musicale.
La Stagione concertistica 2014 si avvale del contributo della Fondazione Banco di Sardegna.
Prezzi biglietti: platea € 35,00 (settore giallo), € 30,00 (settore rosso), € 25,00 (settore blu); I loggia € 30,00 (settore giallo), € 25,00 (settore rosso), € 20,00 (settore blu); II loggia € 10,00 (settore giallo), € 10,00 (settore rosso), € 10,00 (settore blu).
La Biglietteria, esclusivamente in occasione della campagna abbonamenti per la Stagione lirica e di balletto 2014, è aperta dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 11 alle 13.
Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono +39 0704082230 – +39 0704082249, fax +39 0704082223, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube.
Trio Modigliani – «Penso che siate un grande Trio». Così Antonio Meneses, violoncellista del grande “Trio Beaux Arts”, si esprime sul complesso formato da Mauro Loguercio e dai due fratelli Angelo e Francesco Pepicelli. Il suo giudizio è condiviso, fra gli altri, da Renato Zanettovich, violinista del “Trio di Trieste” («Un magnifico Schubert, siete estremamente efficaci») e da Bruno Giuranna («Un ottimo trio, la coesione fra gli strumenti è assolutamente rara, è stato un piacere ascoltarvi. Bravissimi!»). Le ragioni di questo straordinario successo sono da ricercarsi nelle profonde motivazioni che, nel 2005, hanno spinto i tre musicisti ad incontrarsi per non sottostare alle regole del mercato, il quale impone ritmi sempre meno consoni al reale approfondimento musicale, e che piegano i momenti di studio al bisogno di una produttività che nulla ha a che vedere con la ricerca musicale. L’incontro fra i due fratelli Pepicelli – che già facevano duo insieme da 25 anni, e che si erano accompagnati ad alcuni dei più grandi nomi del concertismo – e Loguercio – reduce da esperienze cameristiche con artisti di prima grandezza quali Magaloff, Meneses, Maria João Pires, Vasary – è esempio felice di come si dovrebbe sempre intendere il suonare insieme, e cioè il confrontarsi apertamente sino al raggiungimento di una convinzione assoluta sul fatto musicale. Se calcoliamo che nel 74% delle società dove hanno suonato sono stati reinvitati a suonare, è evidente che questa scelta dà loro ragione, e li pone nel solco della grande tradizione italiana di trio con pianoforte. Nei loro otto anni di attività hanno suonato in Inghilterra, Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Sud America. In Italia hanno suonato per: Unione Musicale di Torino; Amici della Musica di Vicenza, Piacenza, Verona, Lucca; Società dei Concerti di Milano e di Brescia; Palazzo del Quirinale; Scuola Normale Superiore a Pisa; Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” di Udine; Istituzione Sinfonica Abruzzese. Hanno registrato due cd: il primo contenente il “Trio degli spettri” di Beethoven e il Trio in do minore di Brahms – due fra i brani più frequentati del repertorio per trio, con il quale il Trio Modigliani si è posto in diretto confronto con i più grandi trii della storia. E il confronto è subito arrivato con la prima critica, della rivista “Musica”: «Il Trio Modigliani sale su livelli che sollecitano paragoni autorevoli: pensiamo in particolare all’incisione Philips del Trio Beaux Arts» (Dario Miozzi) – e il secondo contenente l’integrale dei trii di Giuseppe Martucci, comparso con la rivista “Amadeus” nell’agosto 2010, e diventato subito edizione di riferimento.