“L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza” premia cinque donne: ricercatrici che rendono onore all’Italia nel mondo
Sono donne, giovani e determinate. Sono Maria Enrica di Pietro, Alice Frigerio, Loredana Marcovecchio, Sarah Caronni e Irene Paterniti. Cinque scienziate italiane che hanno ricevuto per i loro progetti una borsa di studio da 15 mila euro per ciascuna dalla “L’Oreal Italia per le Donne e la Scienza”
In Italia, il programma “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza” è giunto alla sua undicesima edizione. L’Oréal Italia in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, offre annualmente a 5 giovani e meritevoli ricercatrici la possibilità di perfezionare la propria carriera professionale tramite l’assegnazione di borse di studio per progetti di ricerca nel campo delle Scienze della Vita e della Materia.
Alice Frigerio, 34 anni, lavora ad Harvard e all’Università di Milano. Il suo ambizioso progetto è realizzare un sistema per migliorare la riabilitazione di chi ha subito una paralisi facciale. Attraverso degli speciali occhiali connessi a un computer, registrerà i movimenti della parte del volto non interessata dalla paresi facciale e con questi dati la macchina ripeterà gli stessi movimenti, grazie all’elettrostimolazione, nell’altra parte del volto.
Irene Paterniti, 31 anni, biologa, si interessa di Parkinson e Alzheimer e cerca di scoprirne i meccanismi di sviluppo della malattia. In particolare Irene cercherà di capire come si sviluppa il processo dell’autofagia (ovvero la digestione, da parte delle cellule sane, di alcuni componenti propri). Uno studio che può essere molto utile per far fronte a malattie neurodegenerative di cui ancora non si conoscono le cause come il Parkinson e l’Alzheimer.
Maria Enrica Di Pietro, 27 anni , laureata in chimica, studia le caratteristiche chimiche delle molecole per creare farmaci più efficaci. Per farlo utilizzerà la spettroscopia di risonanza magnetica che le permetterà di studiare le caratteristiche strutturali di molecole note (come antiinfiammatori e neurotrasmettitori) per creare sostanze nuove che potrebbero essere di interesse farmacologico.
Maria Loredana Marcovecchio, 34 anni, laureate in medicina, è impegnata nella genetica dell’obesità infantile. Tra gli scopi del suo progetto di ricerca c’è quello di capire come si correlino alcune varianti genetiche associate all’obesità con l’indice di massa corporea nell’infanzia e quindi nell’adolescenza.
Sarah Caronni, 35 anni, laureta in scienze naturali, infine si occupa di ambiente, studiando l’invasione di alghe aliene nel Mediterraneo. In particolare Sara prenderà in considerazione la microalga “Chrysophaeum taylorii”, specie aliena da anni presente nelle acque sarde, cercando di capire se i mutamenti osservati nell’ecosistema dipendano dalla sua presenza o da altri fattori. Sarah infatti, collabora con L’area Marina Protetta di Tavolara, Punta Coda Cavallo in Sardegna.
Cinque giovani donne che con il loro lavoro danno lustro al mondo delle ricerca in Italia.
Un impegno reso ancora più importante da questa iniziativa. Da quando esiste il Programma “L’Oreal Unesco For Women in Science” infatti, sono stati assegnati riconoscimenti a più di 2000 scienziate di 115 Paesi, premiate 82 donne, distribuito 1920 borse di studio.
In Italia il programma, ad oggi, ha premiato 60 donne.
Un risultato di cui essere orgogliosi che, attribuisce alle donne, un ruolo importante nella scienza e nella società. Un motivo in più per rendere grande il nostro paese ed evitare la fuga di cervelli.