Eleonora Fava: Capitano della Virtus Basket e la sua squadra in passerella per beneficenza
Ha lo sguardo solare e vivace, una grande dose di umiltà e determinazione. Si definisce un “guerriero “ in grado di superare tante piccole battaglie nella vita e in campo. Per lei, lo sport da una marcia in più, fortifica il corpo e lo spirito. Ha 25 anni, una grande passione per ciò che fa e il talento non le manca, è esigente con se stessa. Con le sue compagne di squadra, lotta per vincere. E’ dolce e decisa, una ragazza dalle mille risorse che non ha paura di parlare di sé e di svelare i diversi aspetti della sua personalità. Lei è Eleonora Fava, capitano della Virtus Basket Cagliari.
Rivista Donna l’ha incontrata in occasione dell’evento di beneficenza che si svolgerà il 24 Maggio organizzato dal Rotaract Clubs Cagliari. Un’ occasione tutta particolare in cui potremo assistere alla metamorfosi delle ragazze Virtus in passerella (sfilata di moda della stilista Patrizia Camba), capitanate da Eleonora la quale ci spiega che troppo spesso il lato femminile delle sportive è dimenticato.
…E’ una mattina calda e soleggiata come tante qui in Sardegna ed Eleonora arriva all’appuntamento con la sua tenuta sportiva e un grande sorriso. E’ il capitano della Virtus Basket ma non si vanta. Ci colpisce la sua spontaneità e timidezza, ma dopo i saluti e poche parole, capiamo che in lei dolcezza e determinazione si alternano creando un cocktail perfetto.
Eleonora parlaci un po’ di te…
Da bambina amavo giocare con i miei compagni maschi. Mia madre mi definiva un “maschiaccio”. Mi divertivo a correre e giocare con il pallone. Che fosse un pallone da Basket o calcio non mi importava. Così ho iniziato a giocare a Basket e ad appassionarmi a questo sport. Ho partecipato ai campionati giovanili di “Su Planu”. Mi divertivo tantissimo. Poi, a 14 anni mi hanno chiesto di entrare nella società della Virtus. Ho accettato. Gli allenamenti sono aumentati, ho iniziato a partecipare a competizioni nazionali e da allora la Virtus non l’ho più lasciata.
Ora sei il capitano della squadra come ti senti in questo ruolo?
E’ un motivo di orgoglio per me. Sono molto contenta, certo, a volte non è facile. Bisogna tenere unita la squadra, lavorare insieme. Ma nel basket c’è molta unione e ognuna di noi gioca dando il meglio per portare a casa la vittoria.
Avete un motto prima di entrare in campo
Sì una frase slovena un po’ volgare che preferisco tenere segreta.
Hai dovuto fare molti sacrifici per il basket?
Ho rinunciato a molte uscite nel fine settimana perchè, si disputano le partite. Ma non parlerei di sacrifici. Il basket mi piace e non rinuncio alle amicizie perchè ho la fortuna di avere le mie due migliori amiche Marta e Virginia in squadra con me. Allenarsi con loro è bellissimo.
Hai una giocatrice a cui ti ispiri?
Beatrice Carta l’ho sempre ritenuta un talento e nonostante sia stata operata tre volte, non si è mai arresa.
Quali difficoltà ha una squadra di Basket femminile rispetto a quella maschi?
Penso che a livello di partite e allenamenti le difficoltà siano le stesse. Ma credo sia più facile mettere d’accordo i ragazzi. Le donne tendono a entrare più in competizione e può succedere che incomprensioni fuori campo, possano avere ripercussioni nelle prestazioni della gara.
Come si possono evitare?
Con il desiderio di tutte di vincere e, grazie alla fermezza e alla bravura dell’allenatore.
Tu sei il caposquadra, ti piacerebbe diventare allenatrice?
Di una squadra di coetanee non lo so. Ho sempre pensato che non lo avrei fatto ma non si sa mai nella vita. Però, alleno le bambine della categoria “Libellule”. Sono meravigliose. Confesso che sono innamorata di tutte loro. Sono 17 e hanno dai 5 ai 7 anni. Fanno emergere in me tanta dolcezza e tenerezza. Mi danno tante soddisfazioni.
Sei più severa in campo o da allenatrice?
Un allenatore, non può improvvisare e deve valorizzare le potenzialità di ogni giocatore. Con le “Libellule” la tecnica è resa più divertente dall’aspetto ludico. Quando gioco io, combatto fino alla fine. I miei cari mi definiscono un “guerriero” e io concordo con loro.
Cosa consigli ai ragazzi della tua età che voglio fare sport?
Credo che fare sport dia una marcia in più. Giocare rappresenta una battaglia da vincere in campo come nella vita. Fortifica il carattere. Tenere unita una squadra, superare i conflitti tra avversari e lavorare insieme per battere le avversarie, è una palestra per le sfide quotidiane. In campo, come nella vita, è sempre una battaglia e la squadra rispecchia perfettamente le stesse dinamiche che affronti giornalmente.
La tua giornata tipo?
9.30 palestra poi università. Alle 17 allenamento con le bimbe. E alle 18,30 allenamento con la squadra.
Come è andato il campionato?
La prima fase è stata la più difficile perchè la squadra si è dovuta integrare con le nuove ragazze arrivate quest’anno. La seconda parte è stata più divertente e abbiamo mantenuto il titolo nella categoria.
Prossime gare?
I Campionati nazionali universitari che si disputeranno a Milano. La squadra che rappresenterà la Sardegna sarà composta da tre ragazze appartenenti alla Virtus, al Cus Cagliari, al Selargius e alla Astro. Sarà un ‘occasione per avvicinare e creare un momento di solidarietà tra squadre che durante il campionato sono una contro l’altra e ora giocano insieme. Anche in questa occasione io rivestirò il ruolo di capitano. Un motivo di orgoglio, anche perchè mi ha designata per questo ruolo il presidente del Cus Cagliari.
Parlaci dell’evento di beneficenza del Rotaract Cagliari a cui parteciperete…
E’ un evento a cui parteciperà tutta la squadra che sfilerà con gli abiti della stilista Patrizia Camba. Ci saranno le ragazze della Virtus Basket Serie A e B. Sarà un’occasione per cambiare ruolo e far emergere il nostro lato più femminile. Generalmente le giocatrici di basket e calcio vengono associate ad un aspetto fisico più mascolino. In questa circostanza mostreremo la nostra femminilità a poi, è un evento di beneficenza importante di cui siamo orgogliose.
Come trascorri il tempo libero?
Leggo e vado al cinema, mi piace anche ballare salsa e merenghe inoltre, sono appassionata di mare. Cinque anni fa ho preso la patente nautica. Ora ho un gommone e ci vado molto volentieri.
Film preferito?
Alabama Monroe.
Libro?
Il cacciatore d’aquiloni.
Un ringraziamento…?
Ai miei allenatori e a mio padre è stato lui il mio primo tifoso, mi ha sempre sostenuta e incoraggiata con il consenso di tutta la mia famiglia.