La paura e i disturbi della sessualità a cura del Dott. Antonio Dessì
Il dolore, nella vita della donna,
si ripresenta con inquietante frequenza.
(A.D. Turchetto, 2006)
ll vaginismo è una sindrome dolorosa associata all’attività sessuale che agisce in maniera anticipatoria, impedendo la penetrazione, che viene percepita dalla donna come elemento attivante il processo dell’esperienza dolorosa.
Sono sempre più donne che lamentano di vivere i rapporti sessuali con dolore. Il vissuto del rapporto sessuale doloroso è molto di più di un semplice sintomo che lascia le sue tracce solo a livello fisico, infatti tutti i più recenti studi in sessuologia clinica mettono in evidenza come le componenti psicologiche, affettive e sociali che si celano dietro le patologie del dolore sessuale femminile siano molto complesse.
Con il termine vaginismo si intende una persistente o ricorrente contrazione spastica, riflessa, involontaria della muscolatura perineale e del terzo esterno della vagina, stimolata dall’immagine, l’anticipazione o il reale tentativo di penetrazione vaginale mediante il pene, un dito o un oggetto, nonostante l’espresso desiderio della donna di avere un rapporto coitale.
Un gran numero di pazienti affette da vaginismo è sposata o ha un partner e la richiesta di intervento psicosessuologico è motivata spesso (ma non sempre) dal desiderio di gravidanza o dalle emozioni accompagnate dal fatto di non avere una vita di coppia completa.
Il vaginismo è spesso associato ad un evitamento fobico e una paura anticipatoria del dolore di variabile entità (lieve, moderata, grave). La contrazione muscolare e la componente fobica sono quindi i due sintomi che caratterizzano il vaginismo, potendosi combinare fra loro con diversa intensità.
La contrattura muscolare anticipatoria determina la comparsa del dolore nel momento in cui viene forzata dal tentativo di penetrazione. Spesso i tentativi di penetrazione possono a loro volta causare delle microabrasioni che producono un’infiammazione cronica dell’ingresso vaginale (vestibolite) che contribuisce ad amplificare e mantenere il dolore.
La classificazione del vaginismo viene fatta sulla base di alcuni parametri fondamentali:
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Intensità dello spasmo muscolare
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Gravità della fobia (lieve, media o severa)
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Presenza e gravità di fattori psicosessuali, personali o di coppia, che concorrano alla genesi e/o al mantenimento del sintomo.
Tipicamente la donna vaginismica quando sente (alcune volte anche solo quando pensa) che “sta per essere penetrata“, sperimenta una contrazione involontaria della muscolatura pelvica. In quel momento l’ansia cresce e la penetrazione diventa impossibile. Per quanto concerne il trattamento l’intervento sessuologico è solo una parte di questo, in quanto spesso è necessario un lavoro psicoterapico più ampio. La scelta del trattamento sessuologico è cucito addosso ad ogni paziente, caso per caso.
Ci sono degli indicatori che possono far pensare ad una situazione di vaginismo?
Molte donne che soffrono di vaginismo non hanno mai potuto sottoporsi ad una visita ginecologica o potuto usare tamponi vaginali. Non è raro che siano coinvolti nella contrazione anche altri muscoli come gli adduttori della coscia e i muscoli dorsali della schiena, infatti, lo spasmo muscolare a livello vaginale è spesso associato a tensioni diffuse in altri distretti del corpo (lombare, cervicale, delle articolazioni). Il bisogno di controllo, la difficoltà a lasciarsi andare, lo stato di ansia-allarme crea tensione in tutti i gruppi muscolari del corpo e l’incapacità di assecondare l’eccitazione sessuale a livello fisico. Inoltre, a seconda della gravità o meno della fobia, si può arrivare all’insorgenza di veri e propri attacchi di panico al tentativo di penetrazione.
Il trattamento non è uno solo, ma si definisce sulla base dei fattori con concorrono alla genesi e al mantenimento del disturbo, e possono essere individuali e relazionali.
Dott. Antonio Dessì