Chiara Pelossi “Cento lacrime e mille sorrisi”: l’allegria è la medicina più utile e preziosa

Rivista Donna ha incontrato per voi, Chiara Pelossi.

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Cento lacrime e mille sorrisi racconta la storia della sua bambina. Come mai ha deciso di raccontarla?

Non avrei mai voluto raccontare la storia di Anna, una storia dolce-amara che serbavo nel mio vissuto. Dopo aver ricevuto la proposta dalla casa editrice Sperling & Kupfer, che mi chiedeva di scrivere un libro su di noi, utilizzando però lo stesso stile ironico dei miei precedenti romanzi, ho vagliato a fondo questa opzione. Innanzitutto chiesi ad Anna se era d’accordo che io narrassi le sue avventure. Lei, con grande serenità, mi rispose che tutti i bambini dovevano sapere che lei ce l’aveva fatta: un grande esempio per tutti. Nasce così “Cento lacrime mille sorrisi”, un libro biografico, commovente e divertente al tempo stesso, che mi ha aiutata a esorcizzare i fantasmi del passato. Questo libro mi sta dando molte soddisfazioni personali. Tante persone che stanno attraversando momenti difficili mi scrivono per confrontarsi dopo aver letto il libro: questo é il più bel successo e regalo che i miei lettori possano farmi.

Anche se nel libro la storia è raccontata in chiave ironica. Quale è stato il momento più difficile? 

La chiave ironica é stata la condizione fondamentale per raccontare la nostra vicenda senza farmi sopraffare. Il momento più difficile si presentava ogni giorno, quando dovevo ritrovare la forza per affrontare la quotidianità senza far pesare sulla piccola, sull’altro figlio sano e su mio marito i miei stati d’animo e le mie paure.

Quello più bello?

Durante la malattia i momenti più belli erano sicuramente quelli in cui Anna ci regalava i suoi splendidi sorrisi con i quali, può forse sembrare strano, era lei ad infondere a noi forza e coraggio. In seguito la gioia più grande é stata sicuramente quella di vederla crescere come gli altri bambini, andare a scuola, in altalena, giocare con le amichette.

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Cosa vi ha dato la forza di non arrendervi?

Sinceramente, guardandomi indietro, me lo chiedo anch’io a volte come abbiamo fatto ad affrontare tutto. Poi se chiudo gli occhi e visualizzo quei momenti la riconosco forte e chiara: é la forza dell’amore, che viene dall’unione famigliare, dai legami e anche dalla fede.

Perchè è importante il sorriso in situazioni come queste?

Il sorriso é energia per sé stessi e per gli altri, sorridere aiuta a stare meglio, dona un senso di serenità anche nella tempesta più dura. Ogni giorno possiamo scegliere di sorridere. Il nostro motto durante la malattia di Anna era: “dobbiamo avere questa meravigliosa bimba solo due giorni, beh, che siano i giorni migliori della nostra e sua vita, imprimiamoci nella memoria solo i momenti più belli”.

La personalità influisce nell’affrontare la sofferenza?

Sicuramente. Essere predisposti all’autoironia, a non sentirsi vittime, a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, ci aiuta a mettere le cose nella giusta prospettiva, a non sentirci schiacciati dalle situazioni. Prendendo in mano le redini della vita si riesce, nel limite del possibile, a gioire anche nelle situazioni più provanti.

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La gioia della quotidianità che valore ha ?

La quotidianità é il nostro presente, vocabolo che, non dimentichiamolo, significa anche regalo! Il regalo più grande che la vita possa farci é un’altro giorno insieme. Ho imparato a godere di ogni attimo insieme alla mia famiglia. Anche se a volte, come ad ogni mamma e moglie succede, tendo ad arrabbiarmi cerco sempre di ristabilire le giuste priorità. Non sono una super woman, cerco solo di vivere al meglio la mia vita senza farmi condizionare dalla tristezza o dai pensieri negativi.

Cosa consigli a chi si trova ad affrontare situazioni come la tua? 

Consiglio di stare uniti, di provare a godere di ogni attimo e di non perdere mai di vista la luce in fondo al tunnel, per fievole che sia. La chirurgia fa ogni anno passi da gigante, i medici tendono a conoscere e curare sempre meglio anche queste malattie rare. I bambini che hanno affrontato un inizio di vita molto duro sono speciali e ci insegnano tanto. La forza della terapia del sorriso, così come l’amore per i nostri figli e l’unità della famiglia sono le forze motrici nei momenti bui. Spero che chi soffre possa trovarle sempre. Io personalmente sono sempre volentieri a disposizione delle famiglie con bambini affetti da atresia esofagea per aiutarli e consigliarli. Parte dei proventi del mio libro sono devoluti all’Associazione Italiana FATE (famiglie con bambini affetti da atresia esofagea).

Cosa auguri a te e alla tua famiglia per il futuro? 

Serenità e allegria! Tanto tempo da spendere insieme e perché no, tante vacanze al mare 🙂