Emozione e musica al festival “Rosso” a Cagliari
Oltre alla musica, trovano spazio nel programma del KME l’installazione dell’artista Matteo Ambu al Centro Culturale Il Ghetto, le performance live e video del duo Con.Tatto, e la danza verticale sulla Torre dell’Elefante della Compagnia Il Posto con le musiche dal vivo di Marco Castelli e le coreografie di Wanda Moretti. E poi una serie di iniziative collaterali, allestite in collaborazione con varie aziende e imprese locali, con l’obiettivo di rafforzare il legame del festival con il territorio che lo ospita.
All’insegna delle arti visive il primo atto ufficiale del festival: domani (giovedì 2) alle 19, negli spazi del centro comunale d’arte e cultura Il Ghetto si inaugura l’installazione “Rubens” di Matteo Ambu, artista isolano che crea le sue opere con oggetti di recupero. La serie di set musicali sui due palchi (l’acoustic stage e il main stage) del Teatro Civico in Castello si apre alle 20,30 con leLilies on Mars, ovvero Lisa Masia e Marina Cristofalo, con il loro pop sognante e psichedelico. “Dot to Dot” si intitola il terzo album delle due musiciste sarde che hanno tracciato il loro percorso artistico tra la loro isola e Londra: il primo singolo estratto dal disco, “Oceanic Landscape”, vede la prestigiosa partecipazione di Franco Battiato.
Sul main stage approdano poi (ore 21) le sonorità surreali e aggressive di Bologna Violenta, progetto del polistrumentista trevigiano Nicola Manzan, che unisce progressive, grind-core, death metal e elettronica, creando atmosfere ispirate ai film polizieschi degli anni Settanta e a fatti di cronaca. Con quattro album alle spalle, l’ultimo dei quali, “Uno bianca”, uscito lo scorso febbraio (Woodworm – Wallace Records – Dischi Bervisti), Bologna Violenta si esibisce dal vivo dal 2006 su scala europea e nazionale, contando numerose collaborazioni con musicisti del panorama Death metal, tra cui Mitch Harris (Napalm Death, Meathook Seed) e Russ Russell (Dimmu Borgir, Amorphis, Evile).
Alle 21,30 la musica si sposta nell’acoustic stage con il country-rock di Fabio Canu, giunto al successo nel 2009 con l’album “Miles miles away”, numero uno in classifica vendite della Mondadori, che lo ha portato a suonare nelle migliori televisioni e radio spagnole, italiane e del Sud America. Forte di un grande consenso di pubblico e critica a livello internazionale, il cantautoresardo ha all’attivo centinaia le esibizioni dal vivo in tutta Europa e numerosi premi. L’anno scorso ha registrato un nuovo disco con produttori di fama mondiale, mente è dello scorso maggio l’Ep ”Free Soul”, il cui singolo “Freedom” ha avuto ottimi riscontri nelle classifiche radiofoniche statunitensi e spagnole.
Nuovamente sul palco centrale, alle 21.50, riflettori puntati su Maria Antonietta, nome d’arte di Letizia Cesarini, cantautrice pesarese che sa coniugare sapientemente le sonorità del punk dell’indie rock con la canzone d’autore, seguendo le impronte diartiste come Nada, Carmen Consoli e Cristina Donà. Tre gli album che a partire dal 2009 hanno segnato il suo percorso, portandola a diventare una delle rivelazioni del rock indipendente italiano: l’ultimo disco, “Sassi”, è uscito lo scorso marzo, segnando il suo ingresso nell’etichetta “La Tempesta Dischi”. Sul palco del Kme, Maria Antonietta (chitarra e voce) sarà affiancata da Giovanni Imparato (chitarre, tastiere, voce), Marco Carta (basso e voce) e Matteo Sideri (batteria).
Duke Garwood è il protagonista, alle 22.30, del secondo set sul palco acustico: nel suo blues originale e magnetico, il cantautore inglese unisce un suono legato alla tradizione con melodie che si avvicinano alla musica d’autore di Nick Drake. Con quattro album all’attivo (“Holy Week”, “Emerald Palace”, “The Sand That Falls” e “Dreamboatsafari”), Garwood ha collaborato con The Orb, Archie Bronson Outfit e con Mark Lanegan, suonando la chitarra nell’album Blues Funeral e scrivendo con lui l’album “Black Pudding”, del 2013.
Chiudono la serata, alle 23 sul palco centrale, gli attesissimi Bud Spencer Blues Explosion, duo romano che vede Adriano Viterbini alla chitarra e voce, e Cesare Petulicchio alla batteria e voce; la musica degli anni Settanta e l’elettronica si fondono abilmente nello stile energico della band, attiva dal 2007, che lo scorso giugno ha pubblicato il suo quarto album, “BSBE3” (42Records), frutto delle esperienze nate durante il lungo tour italiano ed europeo del 2011, e di un mini tour che le ha permesso di arrangiare i nuovi brani, ancora inediti, grazie all’interazione con il pubblico.
La seconda serata del KME, venerdì 3, si apre alle 18,30 sulle pareti della Torre dell’Elefante con la performance acrobatica della Compagnia Il Posto Danza Verticale, con le musiche per sax e live electronics di Marco Castelli, l’ideazione e lacoreografia di Wanda Moretti. La compagnia, prima in Italia ad essersi specializzata nelle performance site specific su piani verticali, è attiva dal 1994 e fonde nei suoi spettacoli danza, architettura e musica. La coreografia “Little Nemo”, di scena a Cagliari, si ispira ai paesaggi urbani del disegnatore Winsor McCay e all’uso drammatico della prospettiva e della luce del pittore veneziano Tintoretto.Alle 19.30 un’altra performance attende il pubblico del KME al Ghetto, dove va invece in scena il duo Con.Tatto di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo con Wo(Man), un lavoro che rispecchia la loro produzione artistica dell’ultimo anno: un mix di video e performance impregnato di simbolismo, visibile nella scelta dei gesti e dei colori, il bianco (nascita e morte) e il rosso (passione, sofferenza), tema di questa edizione del festival ma anche colore ricorrente nelle opere del duo.
La serata musicale si apre con un doppio appuntamento (a ingresso gratuito) al Teatro Santa Croce. Primo in scaletta (alle 20) il cantautore napoletano Giovanni Truppi, provocatorio e poetico, profondamente radicato in questi anni tumultuosi, assieme classico e senza tempo. Poi (intorno alle 20,30) spazio a Oh Me My, affiatatissimo duo indie-folk degli australiani Luke Golding e Stacey Abbott.
Alle 21, a inaugurare il palco centrale del Teatro Civico, le atmosfere tra ambient e improvvisazione jazzistica di Saffronkeira e del trombettista cagliaritano Mario Massa, con composizioni tratte dal loro album “Cause and effect” uscito lo scorso anno. Saffronkeira, alias Eugenio Caria, è un dj e musicista sardo che nel 2012 ha conquistato critica e pubblico con il doppio album di ambient-glich ed elettronica sperimentale “A New Life”, pubblicato per l’etichetta tedesca Denovali, seguito da un secondo album, “Tourette”.
Alle 21.30 il primo atto sull’acoustic stage ha per protagonista Jack Jaselli, trentaquattrenne cantante, chitarrista e autore milanese salito alla ribalta quattro anni fa col suo disco d’esordio, It’s gonna be rude, funky, hard, registrato e promosso senza l’appoggio di alcuna casa discografica, management o agenzia. Un bel biglietto da visita per un talento che ha saputo confermarsi con l’album successivo, I need the sea because it teaches me, dell’anno scorso.
Si ritorna sul palco centrale alle 21.50 con l’elettronica dei Fluon, band nata nel 2011 sotto la guida del sassofonista e cantanteAndy (Bluvertigo), con Faber alla programmazione, synth, Fabio Mittino alla chitarra e Luca Urbani (ex Soerba) alla voce e synth. La formazione, che incarna l’estetica, il suono e lo spirito dell’omonimo laboratorio d’arte, fabbrica di idee, dipinti e musica, pubblica nel 2012 “Naked”, primo brano con cui ha ufficialmente inizio l’avventura musicale, a cui seguono “Polvere” e “L’assassino è il maggiordomo”. Nell’estate del 2012, i Fluon portano in tour la loro musica inedita, testando direttamente dal palco l’accoglienza da parte del pubblico. Grazie al sostegno dei fan e alla piattaforma di crowdfunding Musicraiser, hanno prodotto il loro primo album, “Futura resistenza”.
Il secondo set sul palco acustico propone Perry Frank, il progetto di musica ambient, psychedelic rock e chillout del polistrumentista sardo Francesco Perra, battezzato nel 2006 e ora in procinto di uscire, a ottobre, con il nuovo disco, Soundscape Box I.
Alle 23, sul palco centrale, chiusura di serata all’insegna dell’elettronica, con The Orb in versione sound system: in scena lo storico fondatore Alex Paterson, accompagnato dal collega di lunga data Fil Le Gonidec. The Orb, ovvero Alex Paterson e Jimmy Cauty, nascono a Londra nel 1988, come dj dub e ambient e in seguito come produttori ambient-house. Il successo arriva nei primi anni ’90, con due album innovativi (anche dal punto di vista tecnico-produttivo) come “The Orb’s Adventures Beyond The Ultrawold” e “U.F.Orb”. Negli anni i componenti del gruppo sono cambiati diverse volte, mantenendo come unica figura permanente quella di Paterson, affiancato principalmente, dal ‘95, dal produttore elettronico Thomas Fehlmann.
L’ultima serata si apre ancora una volta al Ghetto (ore 19,30) con il duo Con.Tatto, che presenterà in anteprima assoluta al KMEla sua nuova performance “Icarus Dream”: una rivisitazione in chiave contemporanea del mito di Icaro che, tramite il linguaggio del video e della performance, vuole fare riflettere sulla nascita e la morte dei sogni, intesi come obiettivi di vita e passioni, bruciati dalla realtà quotidiana e dalla mancanza di consapevolezza di ognuno di noi. A seguire, il KME si sposta allo Spazio Santa Croce per un nuovo doppio set musicale (a ingresso gratuito). Protagonista del primo (ore 20) Stefano Cherchi, voce e fondatore del gruppo Nielsa: peculiarità vocali, sperimentazione e originalità compositive sono le frecce nell’arco di questo cantautore che vive nell’isola di San Pietro, dove trova ispirazione per le proprie canzoni.
Prende invece spunto dal rock e dal folk di matrice d’oltremanica The Traveller, nome d’arte di Massimiliano Forleo, al centro del secondo set. Dopo i primi due album, diventati un must per gli amanti del genere, il cantautore ha pubblicato la prima parte della sua trilogia musicale Uncensored Kingdom: un progetto ambizioso, basato sulla tetralogia minore di Shakespeare, e sviluppato in tre EP di cinque brani ciascuno.
Alle 21 si accendono i riflettori del Teatro Civico di Castello su Trees of Mint, progetto audio/video che il chitarrista e compositore cagliaritano Francesco Serra porta avanti da una decina d’anni. Autore delle musiche originali del film “Il Treno va a Mosca”, in concorso nella sezione ufficiale del Torino Film Festival del 2013 e pubblicate su Lp lo scorso maggio, incentra la sua ricerca sulle potenzialità sonore della chitarra elettrica e sulle relazioni tra suono e immagine.
Sul palco acustico è quindi di scena la cantante portoghese Rita Redshoes, voce intensa e raffinata alle prese con testi in inglese e atmosfere melodiche già consegnate alle tracce di tre album: “Golden Age” (2008), “Light & Darks” (2010) e il recente “Life Is A Second Of Love”.
Spazio poi sul main stage a Jules Not Jude, quartetto bresciano influenzato dalle sonorità brit-pop, che ha subito conquistato l’attenzione del pubblico con l’ep “Clouds Of Fish”, seguito nel 2010 dal primo album ufficiale, “All Apples Are Red…Except For Those Which Are Not Red”. Attiva dal 2008, la formazione ha registrato l’anno scorso il suo terzo album,”The Miracle Foundation”, masterizzato a Londra dal celebre Jon Astley.
Già applaudito anni fa al Karel Music Expo, ritorna il cantautore Damen Samuel, tedesco di nascita ma da tempo di casa in Australia, dopo un’esperienza formativa a New York; la sua musica è una miscela di influenze folk, soul, rock e jazz legate da una voce spesso paragonata a quella di Nick Drake, Antony and the Johnsons e Ben Harper.
Gran finale di serata con uno dei progetti più originali della musica elettronica degli ultimi vent’anni, i Mouse on Mars. Attivo dal 1993, il duo tedesco dimostra ancora di saper resistere alla prova del tempo, grazie alla capacità di reinventarsi costantemente dei suoi componenti. Incrociando e manipolando, fin dagli esordi, generi e stili differenti – ambient, techno, kraut-rock, pop, dub, jungle, hip-hop… -, Andi Toma e Jan St. Werner hanno spinto l’elettronica verso nuove altezze.
Il biglietto di ingresso al Teatro Civico di Castello per ciascuna serata costa quindici euro più diritti, se acquistato in prevendita;diciotto euro, invece, il prezzo al botteghino per giovedì 2, venti per le altre due serate, mentre con trenta euro (più tre di diritti di prevendita) si può acquistare (solo al Teatro Civico di Castello) l’abbonamento per tutto il festival. Ingresso gratuito per gli altri appuntamenti in programma al Ghetto e al Teatro Santa Croce. Ingresso speciale a 10 euro per i possessori di Carta Giovani, e per tutti i ciclisti che raggiungeranno il Teatro Civico in bicicletta, grazie all’accordo di partenariato siglato con Cagliari Città Ciclabile.
Al Teatro Civico di Castello, epicentro del KME, sarà allestita una mostra antologica dei manifesti dei tanti concerti proposti in Sardegna da Vox Day in quasi un quarto di secolo di attività: poster di artisti come Iggy Pop, David Byrne, Robert Fripp e gruppi come Yes, Deep Purple, Placebo, Gong, Jethro Tull, per una sorta di anteprima del prossimo venticinquennale della cooperativa cagliaritana, attiva dal 1990.Si rinnova inoltre la collaborazione con il web channel irlandese BalconyTV, che riprenderà i set acustici di alcuni artisti del KME in un suggestivo balcone del quartiere Castello.
Anche quest’anno, con l’obiettivo di rafforzare il legame del festival con il territorio che lo ospita, è in programma una serie di eventi collaterali, in collaborazione con varie aziende e imprese locali.
Per incentivare la mobilità sostenibile, nasce KME Express, un progetto in collaborazione con CTM spa, che nei giorni del festival, offrirà degli assaggi di musica live a bordo degli autobus, e KME in bicicletta che offre una riduzione del biglietto per coloro che raggiungeranno i concerti in bicicletta (partner dell’iniziativa: Cagliari Città Ciclabile<