Orgosolo, selvaggia e rara bellezza: autunno in Barbagia con RIVISTA DONNA
Rivista Donna si trova ancora una volta nel suggestivo entroterra della Sardegna per conoscere in occasione dell’Autunno in Barbagia una delle più suggestive e affascinanti località della nostra isola. La nostra inviata Emanuela Sarti.
La cornice del Supramonte, luogo di selvaggia e rara bellezza, circonda una delle località più celebri e celebrate della Sardegna: Orgosolo, borgo incastonato fra le montagne a oltre 600 metri di altezza, noto ai più per i numerosi e suggestivi murales e al pubblico di nicchia anche grazie al bel film Banditi a Orgosolo.
Mi trovo qui in occasione di uno degli appuntamenti di Autunno in Barbagia, è una domenica di ottobre più estiva che autunnale: il paese è gremito e non c’è traccia delle atmosfere solitarie e malinconiche rievocate dalla pellicola di De Seta. Le strade pullulano di turisti e curiosi giunti da ogni parte dell’isola, non si contano le bancarelle di dolciumi e le tipiche cortes, le botteghe artigianali e gastronomiche aperte al pubblico per l’occasione: un’esplosione di colori, profumi, sapori.
Inizio il mio giro perlustrativo dalla Casa Museo Orgosolo, antica e affascinante dimora padronale del secolo scorso, dotata di 15 camere (delle quali circa la metà aperte al pubblico) su quattro piani, in cui ogni ambiente, ogni oggetto, ogni dettaglio rimandano a un passato ormai lontano eppure ancora vivo: la stanza del pane, del telaio, le camere da letto, la macchina da scrivere, il costume delle donne orgolesi. Proseguendo lungo la via principale ho poi modo di ammirare i variegati murales ognuno diverso dall’altro, spesso intrisi di un inconfondibile sottofondo di denuncia politica e sociale.
La gente si accalca, in certi tratti si cammina a fatica: siamo in corrispondenza dei punti di ristoro che offrono ai viandanti affamati degustazioni di salsicce e formaggi, piatti caldi e saporiti come il pane frattau, il pecorino arrosto o i ravioloni e un buon bicchiere di vino. Chiude la bella giornata la visita a un laboratorio artigianale che è forse la scoperta più sorprendente della rassegna: espone stampe, piccoli affreschi, disegni dedicati alle Amiche di Freya, bambole/bambine di un mondo magico e fatato frutto della vivida fantasia dell’artista danese Sara Bachmann e del compagno (sardo) Gianni Crobe.
Dopo Orgosolo, Belvì e Aritzo, il prossimo appuntamento della serie Autunno in Barbagia sarà il primo e due novembre a Lollove e Desulo.
Emanuela Sarti