Lucia Deligios: abiti capolavoro con ceramiche d’autore
“Si considera un architetto prestato alla moda”. Stiamo parlando di Lucia Deligios, stilista sarda dallo stile inconfondibile. I suoi abiti sono dei capolavori in cui ogni dettaglio è curato nei minimi particolari. Ogni abito è studiato e arricchito di originalità. I tessuti rievocano la tradizione. Un elemento rende ancora più speciale tutto questo: alla morbidezza della seta si alterna la solidità e la fragilità della ceramica. I suoi sono abiti d’autore con ceramiche del maestro Elio Pulli.
Rivista Donna l’ha incontrata per voi…
Lucia parlaci un pò di te…
Sin da piccola ho avuto una forte propensione verso le materie artistiche. L’arte era uno stimolo continuo e la principale espressione di creatività. Per me arte, voleva dire tutto ciò che a partire da un’idea genera materia, il materializzarsi di un’ intuito, un pensiero, una sensazione. Ancora adesso interpreto l’Arte in questo modo.
Ho intrapreso studi artistici, diplomandomi all’Istituto Statale d’arte di Sassari, in seguito mi sono laureata in architettura al Politecnico di Torino. Sono sempre stata molto curiosa a tal punto da indagare fino in fondo quella che è la materia, ossia, capire come si genera sin dal suo più piccolo elemento. L’architettura mi ha aperto nuovi e interessanti modi di vedere l’individuale e il generale e questo mi ha aiutato molto e mi aiuta tutt’ora nel lavoro che faccio. Non soddisfatta e sempre curiosa e amante del bello; della composizione; del dettaglio, che crea un’ insieme armonico, ho continuato gli studi nel campo della moda conseguendo l’attestato di modellistica cad sempre a Torino. Mi considero un’architetto prestato alla moda e studiare come si progetta un capo per me è molto divertente e stimolante.
Perchè hai chiamato il tuo Atelier Gulusele?
Ho aperto il mio Atelier a Sassari ed esattamente in Via Rosello19/a. Il termine Gurusele non è altro che il nome antico della Via, nonché della vicina fontana, denominata Fontana di Rosello, un tempo Fontana Gurusele , simbolo della città. La scelta del nome dell’Atelier è stata immediata, un’omaggio al luogo e un’omaggio alla città; perché ciascun luogo ha un vissuto e lascia una forte traccia nei secoli. Il mio piccolo Atelier prima ancora di essere tale, trasmetteva la sua storia ,ho voluto rispettare l’anima del luogo.
Cosa caratterizza il tuo Stile?
Credo di aver sempre avuto uno stile ben preciso, non ho mai cercato ne provato a inventarne uno. Ricordo che sin da piccola, quando realizzavo abiti per le bambole, non riuscivo mai a cucire un capo, alche il più banale, senza impreziosirlo o dargli un tocco elegante, alla fine sembravano abiti da sera! Questo ricordo ora mi fa sorridere, perché rappresenta quello che è il mio modo di vedere la moda. Mi sento una bimba, animata da una forte curiosità che assorbe, suoni, profumi, colori, immagini, parole, concetti ecc.., che sono vibrazioni di creatività che volano leggeri e non aspettano altro che essere trasformati in materia. La moda è un’espressione artistica capace di concretizzare la realtà che stai vivendo in quell’istante. Di conseguenza posso definire il mio stile libero da mode o forme precostituite, con un tocco di eleganza, che esalta e gioca con la femminilità .
Parlaci della collaborazione con Elio Pulli…
L’Amore per l’arte in tutte le sue forme, mi ha sempre spinto verso nuovi campi ed esperimenti. Ho sempre cercato e apprezzato la commistione tra le varie forme artistiche. Il tessuto – materia prima per chi lavora nella moda – deve essere plasmato, deve esprimere, deve trasmettere; ecco perché quando si crea un abito o una collezione, per me è importante ragionare senza vincoli, compreso il vincolo che può essere dato dal tessuto. Qui nasce l’idea di inserire delle ceramiche d’autore all’interno dell’abito. Studiare la statica del tessuto e l’unione di due materiali apparentemente opposti. La morbidezza della seta e del velluto con la matericità, solidità e fragilità della ceramica. Il grande maestro Elio Pulli, si è subito reso disponibile nel mettere a confronto queste arti, nel farle dialogare ed è scaturito un insieme sorprendente ed elegante.
Originalità e stravaganza a cosa non rinunceresti?
Non rinuncerei all’originalità, anche se credo che sotto molti aspetti ciò che è originale è stravagante. Sono comunque due aspetti che rendono uno stile distinguibile tra molti.
Cosa rende affascinate una donna?
La sua personalità che si rispecchia anche nel suo abbigliamento. Il fascino non può essere comprato dalla moda; il fascino è un aspetto interiore, la moda può essere solo un contorno, un accento.
Un accessorio che non deve mai mancare?
La classe.
Uno/a stilista con cui ti piacerebbe lavorare?
John Galliano.
Quale è secondo te la dote che non deve mancare a uno stilista di successo?
L’intraprendenza.
Il difetto che non deve avere?
La pigrizia sia fisica che mentale.
Un sogno nel cassetto?
Poter esportare il mio stile oltre i confini nazionali
Quali soddisfazioni ti ha portato il 2014?
Il 2014 è stato un anno ricco di soddisfazioni, nel quale è nata la collaborazione con il grande maestro Elio Pulli, che ha generato la collezione di abiti con ceramiche d’autore e con dipinti. Ho avuto l’onore di vestire la bravissima Maria Luisa Congiu, in occasione dell’evento Voci di Maggio, dove la cantante ha duettato con Antonella Ruggero, nel bellissimo scenario di Piazza D’Italia a Sassari. A fine anno vestirò la grande violinista Anna Tifu in occasione dell’apertura della stagione concertistica di Venezia.
Un consiglio per il look Natale capodanno 2014?
Restyling. Utilizzare un capo, anche di qualche stagione passata e rivitalizzarlo con accessori rosso, oro, argento o blu, risulta sempre attuale. Se si vuole e si può acquistare un nuovo capo puntare sul crema o avorio impreziosito da cristalli colorati, e per chi non ama il chiaro, un bel blu elettrico con accessori moda argento.