Verso il Festival di filosofia 2015: al via i laboratori per studenti universitari
Il Teatro Stabile della Sardegna, in collaborazione con l’Università di Cagliari e l’Associazione Culturale Athena, promuove da gennaio a maggio un laboratorio dedicato all’arte del leggere nell’ambito del progetto “La bottega delle arti e del pensiero: verso il Festival di filosofia”. Si tratta di incontri in cui si approfondiranno, con esercizi pratici, i modi e le tecniche dell’espressione vocale nell’ambito della lettura in pubblico.
Il laboratorio si applicherà a una serie di testi connessi alle tematiche di Incendi, l’opera di Wajdi Mouawad che sarà messa in scena dal Teatro Stabile della Sardegna, e sviluppati poi nel prossimo Festival di filosofia 2015
L’arte della lettura
Laboratorio rivolto agli studenti universitari
Il laboratorio sarà così strutturato:
Destinatari: gli studenti dell’Università di Cagliari (saranno ammessi, in numero da stabilire, anche studenti dei licei)
Gli incontri: ogni mercoledì, dal 14 gennaio al 6 maggio 2015, dalle ore 17 alle 20
Le letture pubbliche: dall’8 aprile al 6 maggio – a seguito delle sedute del laboratorio – saranno presentate cinque serate pubbliche in cui, alle letture, condotte dagli studenti e dagli attori della compagnia, si affiancheranno i commenti critici degli studenti.
Numero massimo di partecipanti: 15 studenti
Tema del laboratorio: La ricerca del padre – l’eredità dei figli
Dagli albori del mondo, il tema del fratello ha percorso le diverse culture costituendo uno dei soggetti più narrati e frequentati. Che si trattasse della fraternità o della lotta tra fratelli, come nella storia originaria di Caino e Abele, si può dire che dalla nascita dei fratelli abbia inizio il movimento della storia. Mouawad, nel suo testo, affida a quel topos così antico, attraverso il viaggio conoscitivo di due fratelli d’oggi, due gemelli, anzi, un ragazzo e una ragazza, l’incursione nei terribili fuochi di una guerra fratricida, che sarà anche una ricerca d’identità: quella di un padre e di un fratello.
Per iscriversi al laboratorio sarà necessario compilare la domanda di partecipazione scaricabile dal sito www.teatrostabiledellasardegna.it e consegnarla compilata presso l’infopoint del Teatro Massimo (viale Trento 19, lunedì – venerdì orario 10/13 16/19) o inviarla a associazione.athena@yahoo.it
Iniziativa realizzata con il contributo dell’Ersu
Il testo messo in scena dal Teatro Stabile della Sardegna: Incendi di Wajdi Mouawad
Incendi è un copione contemporaneo di straordinaria potenza, il cui autore, Wajdi Mouawad, lasciò la terra natale, il Libano, all’età di otto anni, per sfuggire, con la famiglia, alla terribile guerra civile che devastò il paese a partire dal 1975. Drammaturgo, regista, attore, tra i più in vista della sua generazione, vive ora nel Quebec canadese. Incendi, parte di una tetralogia sul tema della memoria, ripercorre i sentieri di quella terra dell’infanzia, tra i fuochi di una guerra fratricida che sembra non avere mai fine, ed è, insieme, un cammino di conoscenza alle origini di sé, della propria identità, dei propri padri. Mouawad ci fa rivivere la sconvolgente realtà della guerra in Medioriente (che è tutti i giorni sotto i nostri occhi) spremendo dal fondo delle parole e degli eventi la brutalità del mondo e insieme la forza irresistibile della vita e dell’amore, come se appartenessero a un unico mitico sentiero che il nostro piede continua a percorrere in un cammino infinitamente circolare.
Finalità del laboratorio: L’arte della lettura
Nella lettura ad alta voce – generalmente la prima fase delle prove di uno spettacolo – l’attore trova la sua via all’esegesi, all’interpretazione del testo. Ciò che per lo studioso si consuma nell’approccio concettuale e critico, è per l’attore già approccio fisico, attraverso il quale il testo gli si svela. Molti chiamano questo primo lavoro di lettura “ritmizzazione del testo”. La parola stesa sulla pagina incomincia ad “alzarsi in piedi”, a mostrarsi appunto nel suo ritmo, nel suo movimento. Questa via alla comprensione del testo, volta a coglierne il respiro, “il battito del cuore”, può essere di grande utilità allo studente (o allo studioso) abituato a usare lo strumento discorsivo e analitico, fornendogli un’altra chiave d’accesso al senso, spesso imprevedibile e sorprendente.