Francesco Pandolfi e la sua tecnica di difesa per le donne
Vi è molta ignoranza in materia da parte della collettività e da parte di chi insegna in questo affascinante mondo,infatti bisogna distinguere in modo reale tra :arte marziale,sport da combattimento e difesa personale. L’arte marziale rappresenta uno stile e una disciplina in cui si imparano tantissime forme che poi contengono miliardi di movimenti in cui ci vogliono tantissimi anni per capirli e per metterli in pratica in una situazione reale e per lo più chi insegna arti marziali finalizza l’apprendimento a delle gare sportive. Gli sport da combattimento preparano l’ allievo ad una gara di combattimento sportivo e quindi il suo corpo e la sua mente son preparati alla gare,dove esistono regole,protezioni,e dove poi l’ arbitro ha un ruolo importante se si è in difficoltà.
Cosa consiglia alle donne che vogliono frequentare un corso di difesa personale?
Le donne che vogliono avvicinarsi ad un corso di difesa personale devono informarsi se chi insegna ha i titoli per farlo,se insegna veramente difesa personale e se il curriculum dell’insegnante è buono; è importante conoscere dove ha insegnato, quanti viaggi ha fatto, quanti corsi ha fatto e se si è occupato di insegnare alle donne oltre che alle forze dell’ordine. Una volta valutate queste prime cose è fondamentale cercare di capire che per poter difendersi realmente da un aggressione ci vuole freddezza,velocità e gesti molto diretti,questo deve essere incluso nell ‘addestramento che svolge un insegnante. Lo stile che pratico io si chiama wing chun kuen ovvero pugno della radiosa primavera perchè ad idearlo è stata anticamente una monaca.
Si parla troppo spesso di violenza sulle donne. In che modo si può arginare il problema?
Da anni mi occupo di violenza sulle donne, mi esibisco in palchi,teatri,televisioni. Queste manifestazioni sono importanti per far vedere l ‘aspetto della Violenza molto forte e d’impatto, fino al tentato e riuscito stupro, per poi spiegare che non si deve arrivare a questo. La donna deve avere i campanelli d’ allarme e capire dove una persona vuol arrivare. La parte psicologica è fondamentale quanto la parte fisica, quindi serve affidarsi a persone preparate che diano i consigli giusti. L’aspetto psicologico è importante,mai allontanarsi dagli affetti,e ai primi segnali chiedere aiuto.
Il suo libro “Uscire dalla violenza si può”, come è nato questo progetto?
Il libro che ho scritto:”Uscire dalla Violenza si può”è stato dedicato a Valentina Pitzalis e a tutte le donne che hanno subito Violenza. E’ stato un omaggio dei miei oltre 25 anni in campo sulla difesa personale e a tutela delle donne. Nel 2006 quando nessuno ancora parlava di violenza sulle donne io facevo i corsi con chi ha portato la legge sullo stalking in Parlamento e organizzavo” l’anno della difesa Personale,rispetta e fatti rispettare” un ciclo di convegni con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, il Cagliari Calcio e il patrocinio di Regione,Provincia e Comuni. Il libro è un manuale pratico,un libro particolare dove ci son 4 storie di donne che hanno subito violenza, una parte psicologica scritta da un psicologa e psicoterapeuta, la parte legale sull’ articolo 52 del codice penale la legittima difesa e poi c’è una parte pratica sulla difesa personale,con tecniche semplici per le donne. Questo libro è nato quando ho conosciuto Valentina, mi ha colpito la sua storia ed è nata una grande amicizia. Questo vuol essere un aiuto per tutte le donne,tutte le storie sono raccontate con il cuore, ho sempre cercato di valorizzare la figura femminile in tutti i suoi aspetti.
Da uomo come vive il fenomeno della violenza sulle donne?
Come uomo mi sento particolarmente colpito dal fenomeno della violenza sulle donne, non riesco a capire come si possa accanirsi su una persona più debole e fare violenza fino arrivare anche a cercare di togliere la vita a chi si è voluto bene. Ho sempre prestato la mia immagine e il mio contributo ogni volta che si è trattato di donne. Quando Rossella Urru era prigioniera in Algeria i familiari ed il Sindaco di Samugheo hanno chiesto se si poteva sensibilizzare il problema, io ho dedicato la Giornata Nazionale del Kung Fu a Rossella Urru, per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Quanto è importante l’educazione?
L’educazione è importantissima, io insegno a tantissimi bambini dai 4 anni in su e son convinto che sia da loro che bisogna iniziare. Si stanno perdendo i valori e si sta perdendo ogni forma di rispetto e sensibilità. Bisogna educare al rispetto,alle regole, bisogna mettere dei paletti e imparare a rispettare tutte le persone.
Un progetto importante a cui sta lavorando?