Aerial hoop, dal mondo circense a quello del fitness
Dagli egizi, ai greci, dai giochi e le danze nelle remote culture dell’ Asia, dell’ Africa e delle Americhe alle civilità precolombiane. Il rotolamento del cerchio era un gioco popolare fin dall’ antichità. La parola “hula” entra nella lingua inglese nel ‘700, quando gli esploratori britannici riportano i racconti della danza hula polinesiana. Danze che in realtà non comportano l’ impiego di cerchi ma le oscillazioni delle caviglie, del ginocchio e dell’ anca sono molto simili ai movimenti necessari per far roteare un cerchio intorno alla vita. E così il termine rimase.
L’ hula hoop come lo conosciamo noi è esploso nel XX secolo nel mondo della ginnastica ritmica e delle arti circensi. Ed è proprio da quest’ arte che si è ispirita una nuova disciplina che partendo dagli States è arrivata anche da noi: l’ “Aerial hoop”, la nuova tendenza nel mondo del fitness, una danza, un allenamento cardiovascolare che intreccia le routine di ballo con la resistenza muscolare e le tecniche acrobatiche.
Qual’ è la finalità della disciplina? La prima regola fondamentale è quella di lasciarsi andare e liberarsi, mettersi in gioco e imparare a volare e farsi trasportare. In questo modo si combatte la paura del vuoto, si modella il proprio corpo e si acquisisce fiducia in se stessi.
Viene utilizzato un cerchio di ferro, ricoperto da un tape e con un diametro che varia in base alla grandezza degli allievi. Viene attaccato al soffitto tramite fascette, moschettoni e sviwel.
La lezione consiste in una prima fase di riscaldamento del corpo, dalla testa fino ai piedi. Si prosegue poi con la fase di potenziamento, che può esser fatta sia a terra che sul cerchio e coinvolge addominali, adduttori, braccia, dita delle mani ecc. Dopo il potenziamento si passa alla fase di apprendimento di una coreografia che viene poi ripetuta con un sottofondo musicale. E per finire una buona dose di stretching che distende e rilassa il corpo e la mente.
di Ilaria Rundeddu