Pokè contro Sushi, la nuova mania food dell’ estate 2016
Un’ insalatiera di pesce crudo, tagliato a piccoli dadini, marinato nella salsa di soia e condito con semi di sesamo. E’ questo a fare la differenza, il poké (si pronuncia poh-kay) e si prevede scalzerà il sushi, le tartare mediterranee e il peruviano ceviche nelle cene più trendy e nei ristoranti gourmet.
Richiestissimo a Los Angeles (dove esiste già la versione Calfornian poké) e nei ristoranti di New York, è giunto a Londra dove gli chef si sbizzarriscono a personalizzarlo o si permette ai clienti di comporlo da sé mescolando ingredienti al momento. Sempre a Londra sono già pronte le aziende di catering (come www.eatpoke.co.uk) o i chioschi nei mercati che lo vendono per il take-away. Su pinterest, instagram e twitter ci si sbizzarrisce con le foto e le ricette delle versioni più fantasiose alle quali ispirarsi per la bella stagione appena arrivata. Per l’estate infatti si prevede che la nuova moda culinaria scoppierà anche sulle spiagge della nostra penisola.
Il piatto arriva dalle Hawaii dove è da sempre un antipasto tradizionale (poké è un verbo che in hawaiano significa ‘tagliare, affettare’ ). Il pesce marinato si condisce usando la fantasia: con avocado, cavoli, pomodori freschi , germogli di soia , lattuga di mare , peperoncino, noci di macadamia, mango , zenzero o coriandolo. E poi sale marino, aglio verde, cipollotti e lime. Accompagnato da riso o insalata, si serve direttamente in insalatiere e coppette monoporzione. Il pesce più usato è il tonno, così come prevede il piatto originale, o il polpo ma la scelta dipende dai gusti personali.
Alle Hawaii si trova ovunque, nei supermarket e perfino dai benzinai e ora sta diventano il piatto più richiesto in tutto il mondo. “Salutare, altamente personalizzabile e veramente bello da vedere” si legge su Business Insider che prevede una invasione di poké nei fast-food londinesi.
“Si dice scalzerà il sushi o che sarà l’hip food del 2016 , cioè il cibo che diverte e piace anche agli occhi” – commentano anche gli analisti francesi di NellyRodi, società di ricerche sui consumatori e i trend globali.
di Ilaria Rundeddu