Lo stile Luisa Spagnoli al museo, una passerella virtuale dal 1900 ad oggi
120 anni di storia della moda italiana in una passerella virtuale, un manifesto online che racconta la nascita e l’ evoluzione di un marchio che ha attraversato un secolo di storia. E’ “Luisa Spagnoli: uno stile dentro lo stile”, museo virtuale attivo da oggi, ideato dall’ azienda per raccontare l’evoluzione del costume dal 1900 ad oggi, attraverso la storia del proprio marchio. La vita della maison fondata nel 1928, si è intrecciata dalla sua nascita con la storia della moda internazionale, influenzando e subendo influenze dal costume, dalla cultura e dalla società del tempo. Il marchio è cresciuto attraverso varie decadi mantenendo la sua identità ma assorbendo i mutamenti caratterizzanti dei vari periodi.
Il museo virtuale è raggiungibile dal sito del marchio. Ha una struttura interattiva ed è suddiviso in cinque capitoli, dai primi del novecento a oggi: un excursus sulle tendenze di un secolo nel quale la maison ha vissuto da protagonista, dapprima con la sua fondatrice, poi con le generazioni successive della famiglia, che hanno contribuito allo sviluppo del marchio e alla sua espansione. Si parte con Luisa Spagnoli che con il suo genio creativo e una mentalità all’avanguardia contribuì a cambiare il ruolo della donna nella società. Si passa poi al figlio Mario, che portò l’azienda al successo dotandola di una rete commerciale. Mario fu seguito da suo figlio Lino che potenziò il marketing, la distribuzione e la gestione finanziaria. Il presente è Nicoletta Spagnoli, quarta generazione della famiglia, stilista, ad e presidente della Luisa Spagnoli spa.
A lei si deve l’accelerazione del processo gestionale in grado oggi di misurarsi con la globalizzazione dei mercati, e con i gusti di una clientela più giovane. In ogni tappa del racconto, un paragrafo introduttivo e un video con documenti d’epoca, testimonianze, immagini tratte dall’archivio dell’azienda. Nei cinque corti si trovano dettagli di colore rosso che segnalano la presenza di approfondimenti di testo, audio e video: un cappello, il lembo di una stoffa, una cintura. Tante le curiosità su design, storia, musica: cliccando sopra i link è possibile ascoltare anche i brani musicali che hanno segnato i periodi, da Giuseppe Verdi al Bebop di Dizzy Gillespie, fino ai Beatles e ai Rolling Stones.
Il viaggio continua nell’Esposizione Permanente di Perugia, spazio espositivo interno al quartier generale dell’azienda umbra, con memorabilia e testimonianze delle fasi attraversate dal marchio dalla fondazione ad oggi: dal primo strumento usato per pettinare il pelo d’angora dei conigli all’abito indossato dalla duchessa di Cambridge nelle occasioni ufficiali, naturalmente di colore rosso.
Le tappe del percorso sono a blocchi. 1900-1923. Il couturier parla dell’evoluzione delle fogge. La storia di Luisa Spagnoli è la matita con cui tratteggiare il cammino del costume italiano. 1923-1943 – Da femminilità ad austerità, con il dopoguerra, la voglia di rinascita e libertà, gli anni Ruggenti e la moda geometrica. I fianchi stretti e le curve che diventano righelli sul corpo. 1943-1960 Il made in Italy sono gli anni in cui gli abiti italiani, l’arte, l’artigianato conquistano il mondo. Contestazioni, stili, bon ton e pin up. E’ nasce la minigonna. 1960-1986 L’emancipazione. Il mondo è in divenire. La moda affianca mini e maxi, fiori e casual. Capitolo finale: 1986 – Oggi – Ri-Nascite. La globalizzazione e il marketing di lusso. Si passa dal consumismo all’ostentazione del logo, dagli Yuppie di Manhattan al meltin-pot dei ’90, fino all’invenzione creativa del nuovo millennio, momento in cui la storia del costume si veste anche di revival ma soprattutto di eclettismo, di creatività libera e palcoscenico.
di Ilaria Rundeddu