Sbarca nell’Isola “Qualche volta scappano”, brillante commedia diretta e interpretata da Pino Quartullo, con Rosita Celentano e Attilio Fontana
Sbarca nell’Isola “Qualche volta scappano” – brillante commedia diretta e interpretata da Pino Quartullo, in scena con Rosita Celentano e Attilio Fontana, in cartellone martedì 26 aprile alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, mercoledì 27 aprile alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale e infine giovedì 28 aprile alle 21 al Cine/Teatro Montiggia di Palau, dove chiuderà in bellezza la stagione 2015-16 de La Grande Prosa firmata CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna.
La pièce – da “Toutou” di Daniel Besse e Agnès Besse – racconta una piccola tragedia domestica, con l’inattesa fuga dell’amato cagnolino che mette in crisi una coppia apparentemente felice, facendo emergere vuoti d’amore, ansie, segreti e frustrazioni dei due protagonisti – Marzia e Alessandro – soprattutto dopo l’arrivo dell’amico Paolo, che si rivelerà figura chiave dell’intera vicenda… (fortunatamente a lieto fine, almeno per Toutoù)
Ironia e spunti di riflessione sulla società, e i delicati equilibri della vita a due, con “Qualche volta scappano” – brillante commedia contemporanea tratta da “Toutou” di Daniel Besse e Agnès Besse, con traduzione, adattamento e regia di Pino Quartullo, anche protagonista sulla scena accanto a Rosita Celentano (al suo debutto in teatro) e Attilio Fontana (già vincitore del Tale e Quale Show) – in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna.
Ritratto di famiglia in un interno – all’inizio del terzo millennio la divertente pièce racconta il dramma scaturito dalla scomparsa di Toutoù, l’amatissimo cagnolino, che al termine della passeggiata quotidiana ha scelto di darsi alla fuga: quella creatura sensibile, vezzeggiata e protetta come un figlio, fulcro delle conversazioni e tenera distrazione dai cattivi pensieri, diventa il simbolo dell’insoddisfazione, delle illusioni e del disincanto dei due sposi.
I protagonisti, Alessandro, “colpevole” dell’aver lasciato scappare l’adorabile amico a quattro zampe, e la moglie Marzia, sconvolta per quell’ansia di libertà che mette in discussione la forza dell’affetto e le premure quasi materne, si scoprono improvvisamente soli, l’uno di fronte all’altra, costretti in assenza del cane a dover parlare di sé, e riflettere sulla propria condizione, le proprie decisioni, la loro stessa – apparente – felicità.
Una piccola catastrofe domestica, insomma, innescata da un evento casuale, e forse inevitabile, in cui i due coniugi, impegnati a perseguire il successo sociale e professionale, ciascuno concentrato sulla propria carriera, scoprono di aver trascurato, e in parte dimenticato, le ragioni, le affinità profonde, gli ideali, la visione del mondo e forse anche le differenze che li avevano attratti l’una verso l’altro. Il loro matrimonio naviga ormai nella quiete di una piacevole e rassicurante abitudine, l’immagine che proiettano all’esterno, di coppia affiatata e felice, maschera le profonde insoddisfazioni, le insicurezze e le delusioni: l’inattesa fuga di Toutoù riapre antiche ferite, li costringe ad analizzare i propri sentimenti (e risentimenti), fa affiorare antichi segreti.
Lo shock provocato dalla sparizione del cane – tra la paura per la sorte della bestiola e la speranza di ritrovarla – dopo il primo momento di smarrimento, induce i due ad interrogarsi su se stessi e sulla loro relazione, tra accuse, recriminazioni e sorprendenti rivelazioni: l’elemento catalizzatore della situazione è l’arrivo dell’amico Paolo, che contrapporrà la sua lucida razionalità e il suo cinismo all’agitazione della coppia, per poi mostrarsi anch’egli, oltre la corazza mondana, con tutte le sue fragilità e i suoi errori.
Un affresco vivace della società – una fotografia cruda e ironica di atteggiamenti e comportamenti che fanno parte dell’habitus mentale della medio-alta borghesia, lontana da preoccupazioni banali come la sopravvivenza quotidiana e il pagamento delle bollette, ma non per questo esente da inquietudini e crisi esistenziali, pronta a farsi carico delle grandi questioni dell’umanità ma incapace di venire a capo delle normali difficoltà e degli imprevisti domestici. La fuga di Toutoù – segnale forse di qualcosa che non va, di una serenità infranta, della fine di un idillio immaginario – spinge Alessandro e Marzia, e Paolo con loro, ad affrontare la realtà. Il sogno ad occhi aperti, l’illusione di felicità che pensavano di aver conquistato una volta per sempre non resiste alla prova della verità: il loro matrimonio è diventato la somma di due solitudini, unite dalla presenza affettuosa del cane, dalla possibilità di condividere preoccupazioni e tenerezza per l’animale, senza doversi mai veramente esprimere o mettere in gioco una parte di sé.
Universi paralleli, navi che si sfiorano nella notte, sconosciuti che si incontrano come per caso e vivono sotto lo stesso tetto: il loro rapporto ha perso slancio e intimità, l’entità duale in cui si son trasformati agli occhi del mondo sembra aver cancellato le identità di ognuno, e soprattutto le aspirazioni, i desideri, precipitandoli in un fatale vuoto d’amore. Forse non è troppo tardi per rimettere insieme i pezzi, ritrovare un senso e una direzione, o cambiare il finale della storia: ritrovarsi, o perdersi del tutto, ma comunque rinunciare a quella pericolosa apatia che – dietro il velo di un’elegante indifferenza – ha preso il posto delle antiche passioni, dell’entusiasmo, perfino della gioia di vivere.
Molti si riconosceranno in Marzia ed Alessandro, e molti in Paolo, amico tutto raziocinio e persino un po’ cinico nel ridicolizzare il dramma divampato a casa dei suoi amici per la fuga del cane, ma a sua volta ricco di sfaccettature, debolezze ed errori che poi alla fine sono quelle che un po’ tutti raccolgono. Perdonerà alla fine Toutoù i suoi padroni? Si sistemerà tutto quanto la sua deliberata fuga ha scatenato?
«Dopo tanti episodi di persone che abbandonano i cani, noi portiamo in scena la storia di un cane che abbandona i suoi padroni. Qualche volta scappano. Può scappare un cane, il proprio partner, possono scappare dei cattivi pensieri, delle parole sbagliate, un amico, una situazione di mano, un tradimento. E un cane “scappato” può diventare il segnale di un amore in crisi, di qualcosa di cui non ci si è accorti. E questo succede ad Alessandro e Marzia che stanno insieme da tanti anni. Alessandro (Pino Quartullo), professore di filosofia, torna a casa una sera, sconvolto per essere stato abbandonato dal proprio cane Toutou. Anche Marzia (Rosita Celentano), ricercatrice nel settore ambientalista, è distrutta, annientata dalla perdita. Si interrogano. Forse il loro cane si è offeso per essere stato troppo sgridato o forse è stanco dei loro padroni o dei croccantini che obbligatoriamente gli somministrano per via dell’eczema, o forse semplicemente era attratto da una femmina in calore. Una commedia sulla dipendenza da animali, persone che hanno cambiato la loro vita per il proprio animale domestico. Un amico, Paolo (Attilio Fontana) li mette in guardia: forse il loro cane ha fatto bene ad andarsene. Ci si interroga, si rimette tutto in discussione e si scoprono tante cose, in una notte piena di sorprese»
Pino Quartullo
Questa commedia francese, originale e divertentissima, ci offre un’occasione di viaggio anche dentro noi stessi. “Adesso che se n’è andato, per parlare di noi senza parlarne, di cosa parleremo?”
Sottile umorismo e leggerezza fanno sì che la commedia scorra via con garbo, e gli strali pungenti della satira colpiscano a segno senza far troppo male: “Qualche volta scappano” (come l’originale francese) mette in scena un piccolo dramma, con finale a sorpresa, tra momenti di apprensione e molto divertimento del pubblico, per far ridere, o almeno sorridere, e pensare.
La città degli artisti
Qualche volta scappano
dalla commedia Toutou di Daniel Besse e Agnès Besse
con Pino Quartullo – Rosita Celentano – Attilio Fontana
scene Francesco Ghisu
costumi Giovanni Ciacci
traduzione, adattamento e regia Pino Quartullo
CeDAC
Circuito Multidisciplinare della Sardegna
La Grande Prosa
stagione 2015-16
La città degli artisti
Qualche volta scappano
con Pino Quartullo – Rosita Celentano – Attilio Fontana
traduzione, adattamento e regia Pino Quartullo
martedì 26 aprile – ore 21 – TEMPIO PAUSANIA / Teatro del Carmine
mercoledì 27 aprile – ore 21 – SAN GAVINO / Teatro Comunale
giovedì 28 aprile – ore 21 – PALAU/ Cine/Teatro Montiggia