Veronica Pisano, cantante sarda di rara sensibilità
Veronica, parlaci della tua formazione…
Ho iniziato a cantare nei piano-bar nel 1991 con un amico di mio padre: Tony D’Angelo. A 20 anni mi sono appassionata al canto lirico ed ho intrapreso gli studi con il soprano Maria Luisa Garbato. Successivamente con Gisella Vacca ho voluto reimpostare la mia voce al canto moderno. Nel 2011 ho frequentato la Scuola Civica di Musica di Cagliari, sotto la direzione della Cantante Gabriella Cambarau.
Quando ti sei avvicinata alla musica folk sarda?
Nel 2011 sono stata invitata in qualità di ospite, ad una trasmissione televisiva di una rete locale, dove per l’ultima volta mi esibì con un repertorio italiano, dal quel momento è iniziata la mia vocazione per il canto sardo. Nell’occasione di una mia trasferta a Bologna presso una nota casa discografica, il titolare della stessa ascoltata la mia voce mi consigliò e mi indirizzò al canto sardo.
Quali sono i pezzi forti del tuo repertorio?
I pezzi forti del mio repertorio sono quelli scritti da Maurizio Gastaldi, in quanto sono “cuciti su misura” per la mia voce.
Accanto a te il chitarrista Maurizio Gastaldi. Quando e come è nato questo connubio?
Il connubio con Maurizio Gastaldi è nato ad un anno dalla nostra compartecipazione alla trasmissione televisiva in una rete locale ( 2011), uniti dalla passione in comune per la musica tradizionale sarda.
Cosa vuol dire per te cantare?
Per me cantare è esprimere emozioni, dare qualcosa agli altri. La voce è un dono di Dio e gratuitamente lo dobbiamo offrire.
Una cantante o un cantante folk sardo con cui ti piacerebbe duettare?
Mi piacerebbe duettare con i Tazenda.
C’è un brano della tradizione sarda che a parer tuo rappresenti nel modo migliore la Sardegna in Italia e all’estero?
No Potho Reposare.
Il patrimonio culturale folk della nostra isola è abbastanza valorizzato o bisognerebbe fare di più?
Il patrimonio culturale Folk della nostra Isola non è abbastanza valorizzato ( soprattutto dalle nuove generazioni ), in quanto si preferisce le novità dall’estero, snobbando tutto ciò che appartiene alla cultura e tradizione sarda.
Un sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è aprire un rifugio per cani abbandonati.