Intervista a Silvia Mezzanotte per RivistaDonna

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Silvia Mezzanotte artista bolognese porta in scena con “Regine Summer tour” le grandi voci della musica italiana e internazionale: un viaggio a 360° che spazia da Mina a Mia Martini, da Alice a Giuni Russo, rivisitando in chiave pop-rock grandi classici di Noa, Gloria Gaynor, Nina Simone e molte altre.

Gli artisti non amano raccontare le loro fragilità – confida Silvia Mezzanotte – ‘Regine’, invece, nasce dalla voglia di condividere il mio viaggio artistico e umano: la timidezza innata che ha accompagnato la mia infanzia, la mia ferrea volontà di cantare che si è scontrata con un fortesenso di inadeguatezza nell’affrontare la vita. La musica mi ha salvata, l’ascolto delle più grandi voci femminili che già da bambina erano parte della mia esistenza mi ha aperto nuovi spiragli sul mondo. Per questo ‘Regine’ rappresenta più di ogni altra cosa il percorso che mi ha permesso di trasformare le mie debolezze nella mia forza”. Per poi proseguire: “La scomparsa improvvisa – lo scorso 12 agosto 2015 – di Giancarlo Golzi, storico leader dei Matia Bazar e amico, ha sconvolto tutti i programmi del gruppo, e portato alla fine della nostra collaborazione. Dopo un naturale periodo di smarrimento, ho deciso di ripartire dalla dimensione live che tanto mi appartiene..E ancora una volta sono loro, le mie ‘Regine’ a venirmi in aiuto e a riportarmi sul palcoAlcune aspettavano da un po’ nascoste ai 4 angoli del cuore, e adesso si riappropriano del microfono tra note graffiate e atmosfere audaci. Qualcuna dimentica lustrini e paillettes, qualcun’altra dismette l’abito da sera e insospettabilmente indossa pantaloni di pelle e giubbotto borchiato. Io stessa mi sono ritrovata a fare i conti con un’anima pop rock che dopo aver sonnecchiato per qualche anno ha deciso di riprendersi prepotentemente la scena!” 

Ecco allora che brani celeberrimi di Mina, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Patty Pravo, si spogliano della loro classicità per entrare a pieno titolo nella modernità di nuovi arrangiamenti, oppure rinascono in una sorprendente versione tradotta in una lingua diversa dall’originale.  Quattro musicisti di spessore ed esperienza accompagnano l’artista in questa nuova avventura: Riccardo Cherubini alle chitarre, Lino De Rosa Davern al basso, Michele Scarabattoli  alle tastiere e Daniele Cerofolini alla batteria e percussioni.

Naturalmente – sottolinea Silvia Mezzanotte – ho riservato in questo spettacolo un posto speciale per il percorso artistico che mi ha portato ad essere per 10 anni la voce dei Matia Bazar, da ‘Brivido caldo’ a ‘Messaggio d’amore’, canzone vincitrice del ‘Festival di Sanremo 2002, il mio modo per ricordare con gratitudine e affetto il viaggio meraviglioso condiviso con il gruppo’. 

RivistaDonna l’ha incontrata per voi…

Da anni Lei si prodiga in attività didattiche canore in collaborazione con Riccardo Russo: in cosa consiste questo vostro metodo innovativo? Quali i temi fondamentali di tecnica edinterpretazione?

La metodologia TVA The Vocal Academy, oltre allo studio della teoria musicale tradizionale ,lavora sui principi della “memoria fisica”. Con una serie di esercizi svolti con pesi e posizioni calibrate si attivano,sollecitano e stabilizzano muscoli involontari che permettono di migliorare l’ utilizzo dei risuonatori e l’ intonazione, variare la timbrica e fornire quindi un maggior numero di strumenti per amplificare la capacita’ interpretativa. Inoltre lavoriamo in team con acting coach, vocal coach e insegnanti di movimento, costruendo intorno all’ allievo un insieme di figure altamente qualificate sia in studio di registrazione che live, per abituarlo ad una dimensione e a mezzi di tipo professionale. Riccardo Russo ed io abbiamo impiegato due anni di studi e di sperimentazione prima di aprire l’ Accademia, poi abbiamo avviato una prima sede a Mazara del Vallo, Trapani, due sedi affiliate a Cagliari e a Nuoro, e a settembre apriremo anche a Bologna, mia citta’ natale. Abbiamo avuto numerosissime richieste di affiliazione, e proprio per questo stiamo ultimando il progetto FAD ( formazione a distanza) , con una nuovissima piattaforma online che ci permetterà’ di collaborare online con le accademie che vorranno avvalersi del nostro metodo, attraverso tutorial per insegnanti e laboratori in diretta  per allievi , e esami periodici che effettueremo invece di presenza.

… cosa riceve, di contro, dai Suoi allievi?

Dico sempre che imparo molto piu’ di cio’ che insegno. Il mondo giovanile che incontro e’ ancora puro e pieno di sogni, ed e’ un compito assai delicato coltivarli fornendo loro gli strumenti per saper guardare la realta’ . Da loro ricevo affetto infinito, soddisfazioni quasi ” materne”, ma anche gli stimoli per essere sempre al passo con la realta’, per mettermi sempre in gioco e in discussione.

Lo scorso 8 marzo, presso l’Auditorium “Marco Caruso” di Mazara del Vallo, Lei ha portato in scena in veste di protagonista lo spettacolo teatrale “Perché glielo ho permesso”, diretto da Riccardo Russo: ci racconta questa Sua esperienza? Quale il messaggio che avete voluto trasmettere al vostro pubblico?

Ero solo una delle protagoniste, l’ ultima per la precisione. Le altre meravigliose attrici si sono esibite in monologhi che vertevano tutti sul femminicidio, tratti dal libro di Serena Dandini “Ferite a morte”. Un modo per celebrare la festa della donna, ma per farlo con un risvolto costruttivo, un incentivo a guardare questa realta’ e cercare di cambiarla, un invito rivolto agli uomini, ma anche alle donne che spesso si fanno “pestare” in silenzio. Giusto oggi ho letto la notizia di un video che gira sul web di un marito di religione musulmana che insegna le regole fondamentali per picchiare le ” mogli irrispettose”. Con naturalezza racconta cosa si deve fare come agire, cosa usare… Come se questa fosse pratica comune, anche ” sana” per certi aspetti… Il figlio di quella donna che la vedra’ regolarmente picchiata dal padre che uomo diventera’ da adulto? E la figlia femmina? Subira’ come ha fatto la madre o sapra’ cambiare le cose, una volta diventara adulta? E comunque senza voler affondare il coltello in questa vicenda pessima, possiamo serenamente guardare in casa nostra, nelle nostre famiglie “perbene”, perche’ questi reati si cosumano anche nelle nostre case “modello”.

Per questo motivo ho partecipato, cantando “Gli uomini non cambiano” , dando una valenza davvero forte alle parole che pronunciavo, specialmente le ultime ” gli uomini che cambiano, sono quasi un ideale che non c’e’…sono quelli innamorati , come te”… Perche’ spesso gli uomini che picchiano e ammazzano le donne, si dicono innamoratissimi.

Intramontabili presenze femminili riecheggiano nel suo tour “Regine”: come nasce l’idea di incentrare un tour esclusivamente su figure femminili e quali le risposte che state ricevendo da parte del pubblico?

Le mie Regine nascono 7 anni fa con un tour che ancora mi accompagna in ambito teatrale.

Solo da questa estate ho deciso di creare uno spettacolo completamente nuovo e dedicato alla piazza, mettendo in luce la mia anima piu’ decisamente rock, piuttosto che quella piu’ elegante che celebro in acustico . Le mie Regine sono le donne , le voci piu’ belle del mondo, che hanno accompagnato la mia crescita, che mi hanno aiutata a diventare cio’ che sono, con il loro esempio e le loro canzoni. Sono stata una bambina timida e insicura, con una sostanziale paura di non trovare il mio posto nel mondo. Loro mi hanno aiutata a trovarlo, e sempre loro, quando mi perdo, mi indicano la strada.

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… quali sono le tappe imminenti del tour?

Il calendario e’ in continuo aggiornamento, e le tappe si possono trovare sul mio sito www.silviamezzanotte.com

Le tappe imminenti sono

21 maggio ARTENA ROMA

12 giugno SANTA LUCIA DI FONTE NUOVA ROMA

 Una donna importantissima all’interno della Sua vita è sicuramente rappresentata dalla figura della Sua mamma: quale caro ricordo può lasciare ai lettori di “Rivista Donna” di Sua madre? Quali i valori che Le ha trasmesso lungo il percorso della Sua vita?

Si dice che le mie due qualità’ migliori siano il sorriso e la capacita’ di vedere solo il bicchiere mezzo pieno.

Direi che siano le qualita’ che ho ereditato da mia madre, insieme alla volonta’ di disarmare il mio nemico con un bacio. Mia madre mi ha trasmesso carattere, forza, dignita’ e fierezza, e a non ascoltare mai l’ orgoglio, pessimo consigliere, ma invece il buon senso…a chiedere scusa una volta di troppo, piuttosto che una di meno… E a sorridere, sempre, anche e soprattutto di fronte alle difficolta’.

“Da grande sarò una cantante” si diceva ancora bambina: quanto serve la determinazione nel Suo campo? E quali sono state, invece, le difficoltà che ha trovato dinanzi a Lei?

Ci vorrebbe un anno a spiegarle… La determinazione e la costanza sono fondamentali, sono caduta decine di volte, mi sono rialzata e ho ricominciato daccapo, facendo tesoro dei miei errori. So di avere carattere, e vivo di sostanza, di essenza. L’ apparenza mi appartiene poco, non sono mondana, non amo esporre la mia vita privata, non mi piace il chiacchiericcio superficiale di chi non ha nulla da dire… Per natura non mi metto in mostra, se non per quella forma di sano egocentrismo che si impossessa di me quando salgo sul palco, e se ne va immediatamente quando scendo..saro’ mica schizofrenica? Questo carattere un po’ distante dai lustrini probabilmente mi penalizza…. Ma sono fatta cosi’.

 Un tema recentissimo e al tempo stesso scottante è senz’altro quello del consenso alle unioni civili: un Suo pensiero su di esso.

Aspetto con ansia che vengano riconosciuti i diritti fondamentali a tutti , omo e etero. Non c’ e’ molto altro da dire , se non che sono felice di questa nuova legge appena espressa dal parlamento..e’ manchevole sotto alcuni aspetti, ma e’ un ottimo primo coraggiosissimo passo. Aspettiamo con fiducia tutti gli altri.

 Se Le dovessero proporre di scrivere un libro accetterebbe mai? Quale tematica Le piacerebbe trattare?

Forse parlerei del mio percorso, non solo artistico, ma soprattutto umano, delle mie fragilita’ e delle mie forze, della mia collezione di palle di vetro e del mio sgabuzzino pieno zeppo di aspirapolvere di ogni tipo. Forse mostrerei il mio lato piu’ spensierato e ridanciano, forse racconterei dei miei affetti protetti e privati, del mio amore per gli animali, del mio rapporto conflittuale con il mio peso, che mi porta ad essere una vera esperta di diete e alimentazione… Insomma avrei qualcosa da raccontare…

 All’interno del tour “Regine” è inserito il brano “Ave Maria” di Gounod: qual è il Suo rapporto con la Fede?

Spiritualita’, e’ la parola giusta. E’ un rapporto costante e continuo, poiche’ considero la mia voce un dono, e faccio del mio meglio per condurlo a chi ha voglia di ascoltarmi…

La Sua terra natìa, Bologna, La lega indissolubilmente ad un altro grande Artista, vanto d’Italia: Lucio Dalla. Può lasciare un personalissimo ricordo ai lettori di “Rivista Donna” di Lucio?

Non lo conoscevo personalmente, purtroppo. Ma lo amavo e stimavo tanto. La mia crescita musicale rimane indissolubilmente legata ad alcune delle sue piu’ belle canzoni: Anna e Marco, Stella di mare, Cara, Futura…e tante altre.

Come crede sia cambiata la discografia italiana nel corso degli ultimi anni?

Internet ha sconvolto i piani di molti paesi soprattutto europei. In America la discografia tradizionale ha tenuto, in Italia e’ crollata. La possibilita’ di scaricare musica gratuitamente ha portato alla deriva le case discografiche. Molte hanno chiuso, le altre si sono asservite alla tv, dove il mondo dei talent la fa da padrone, fornendo promozione gratuita per i privilegiati che arrivano in trasmissione in cambio della quasi assoluta mancanza di ricerca e di sviluppo sul mondo giovanile che non passi di li’. Ecco perche’ i progetti sono sempre piu’ usa e getta, ecco perche’ il mondo dei cantautori fatica a trovare nuove chiavi di lettura, ecco perche’ oggi sarebbe molto difficile che un gruppo come i Matia Bazar, gruppo storico di cui ho fatto parte per dieci anni con orgoglio potesse trovare una strada di popolarita’.

 Come spesso ha avuto modo di dichiarare, nel mondo della Musica l’amicizia, sebbene sia rara, esiste: a quali personaggi si sente legata, affettivamente parlando e perché?

La Persona cui ero indissolubilmente legata sotto il profilo della amicizia in ambito musicale e’ Giancarlo Golzi. Inevitabilmente e’ sconfinata sul piano personale, una amicizia perpetrata nel corso di 17 anni, anche nel periodo in cui non ero parte del gruppo….La sua scomparsa il 12 agosto scorso e’ stata un trauma per tutti i Matia Bazar, passati ed attuali ed e’ la causa della mia scelta di non continuare quel percorso. Con lui c’ era una intesa molto profonda, di quelle che basta uno sguardo, un sorriso. Il suo conforto di fratello maggiore  e’ certamente la cosa che mi manca maggiormente. L’ unico modo che avevo per ricominciare era risalire sul palco, rimontare in sella dopo l’ultimo concerto fatto insieme l’8 agosto scorso a Eboli. Ritrovare il contatto con il pubblico, l’affetto, l’energia del live, lo tsunami che come una marea sul palco ti travolge e ti porta via, costringendoti a reagire.

 Giorni fa è ricorso il 21° Anniversario della scomparsa di Mia Martini, con la quale ha avuto modo di collaborare: cosa rappresenta Mimì per Silvia Mezzanotte?

Una delle piu’ grandi voci che abbiamo avuto. Racconto la sua storia nel mio live, una storia fatta di paure insicurezze, giudizio, pregiudizio e calunnia. Per farlo ho scelto una delle canzoni piu’ belle e sconosciute che le siano state mai scritte “Col tempo imparero'”. Parla di un tempo che la vita le ha negato, un tempo che molti vivono come una calamita’ senza tener conto che si tratta di un privilegio non scontato: il tempo di invecchiare.

In una Sua recente dichiarazione ha affermato di ritrovarsi, scoprendo analogie e differenze, in alcune delle “Regine” che Lei interpreta nel Suo tour: potrebbe svelare ai nostri lettori questo aneddoto?

Ho scoperto studiando le loro biografie, che la paura del giudizio e’ piuttosto diffusa tra le cantanti.. Una forma di insicurezza che ti spinge a chiedere di piu’ a te stessa, a perfezionarti cercando di dare il meglio, ma che ti costringe ad una autocritica spietata, con la quale non si vince mai, casomai si scende a patti.

E’ d’accordo con la vittoria della cantante ucraina Jamala all’Eurovision?

Si’. Sono rimasta affascinata sia da lei che dal progetto, anche se non mi aspettavo la sua vittoria. Il brano poi racconta di orrori che la sua famiglia ha vissuto da vicino, e nell’ intensità’ della sua interpretazione si avvertiva tutto il dolore di un popolo costretto alla deportazione.

Progetti futuri?

Sto cominciando a lavorare ad un nuovo album. Ma per il momento sono totalmente concentrata sul mio Regine Summer Tour, che mi vedrà’ impegnata per tutta l’ estate.

 

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Di Adam Rizzi