The Italian man who went to Malta: l’anglicizazione dell’Italiano
Da sempre l’Inghilterra e gli Stati Uniti D’America hanno avuta una grossa influenza sull‘Europa e sul mondo in generale, imponendo mode, abitudini e consuetudini che il resto del pianeta segue come esempio di cio’ che è occidentale e visto all’avanguardia.
L’America specialmente e’ entrata nelle case e nelle vite di tutti grazie ai film e alle serie televisive di successo che spopolano anche in Italia e spesso definiscono il modo di essere dei più giovani, passando poi per la moda e tutto cio’ che fa parte dell’Hip Hop e della cultura underground negli States.
Anche le generazioni più mature hanno apprezzato attori e cantanti di oggi e di ieri provenienti dall’oltreoceano.
Fino a questo punto non c’è nulla di male, anzi, ben venga l’apprezzare e l’ispirarsi a dei paesi che hanno un forte impatto sulla scena mondiale; si puo’ certamente imparare tanto da loro, e anche insegnare parecchie cose ( specialmente riguardo alla moda e al cibo); pero’ quando certe parole straniere entrano nel linguaggio di tutti i giorni, a molti viene la pelle d’oca e non hanno tutti i torti.
Le giovani generazioni stanno stravolgendo l’italiano, aggiungendo nel lessico giornaliero parole in lingua inglese delle quali sanno a malapena il significato, pronunciandole in maniera così errata da far rivoltare Shakespeare nella tomba.
La maggior parte delle volte lo si fa per essere diversi, avanti, non convenzionali; ma dobbiamo capire che questa usanza da il mal di stomaco a chi l’inglese lo parla come prima lingua e ci sta facendo dimenticare a poco a poco la nostra lingua, rendendoci sempre piu’ ignoranti e confusi.
Utilizzare qualche termine estero ogni tanto ci puo’ anche far piacere e strappare un sorriso, ma per favore non dimentichiamoci di tutta la cultura che abbiamo e impariamo a padroneggiare la nostra bellissima lingua; allora sì che saremo apprezzati.
Bye!!!