Matt2Bicycle: due ragazzi in giro per il mondo

Facendo una passeggiata su Instagram un giorno, ho notato questi due ragazzi molto interessanti, e ho chiesto loro di raccontarmi la loro storia, che riporto a parole loro.

Questi due avventurieri stanno girando il mondo in bici, solo in bici!

Eccoli qua:

“Ciao a tutti!!

Vorremmo per prima cosa presentarci: io sono Matteo Dugaria, ho 25 anni e sono di Torino; lui è Mattia Caviglia, ha 24 anni e viene da Albenga.

Vorrei raccontarvi come ci siamo conosciuti per farvi capire quanto una passione possa unire più di un’amicizia che dura da anni.

Tutto è cominciato tre anni fa grazie ad una amicizia in comune e ad un viaggio alle Canarie nel quale Mattia, senza saperlo, mi ha ospitato per 2 settimane.

Non ricordiamo bene come sia andata ma  molto probabilmente davanti ad una o più birre, ho esordito dicendo “Vorrei fare un bel viaggio in bici” e a Mattia è bastato dire “Scegli la tratta, vengo anche io”. E così è incominciato tutto.

Entrambi da sempre siamo amanti dei viaggi, ma in maniera un pochino diversa rispetto alla massa: albergo, spiaggia e lettino ci annoiano un po.

Condividiamo la passione per la bicicletta, ma non in maniera agonistica, ma semplicemente la classica bici che tutti noi abbiamo mezza impolverata in cantina, quel trabìccolo che a guardarlo spira sempre un pò di simpatia.

Quello che ci ha sempre annoiato dei viaggi sono state le estenuanti attese in aeroporto, i lunghi controlli, le coincidenze o gli orari da rispettare.

Da qui l’idea della bici come mezzo di trasporto: niente più orari nè tratte decise da altri, solo una cartina in mano e un paese tutto da scoprire.

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Siamo sempre liberi di cambiare idea sulla strada da percorre e liberi di tornare indietro quando la strada è sbagliata. Il bello è proprio questo: giusta o sbagliata che sia siamo liberi di praticare qualsiasi strada e godere di paesaggi che sono riservati solo a pochi viaggiatori.

A volte la fatica, le strade sbagliate o il brutto tempo scombussolano i piani o allungano i tempi, a volte fan persino sentire la mancanza dell’essere in una camera di hotel al caldo e con i comfort; ma questo per noi è l’unico modo per godersi a pieno ogni paese e la sua cultura.

Spesso abbiamo percorso cittadine lontane dalla capitale, provando emozioni indimenticabili: le persone che ti sbracciano per salutarti, i bambini che ti rincorrono e ti tempestano di domande.

Sono sensazioni che sono riservate solo ai viaggiatori e non ai turisti.

Tra i tanti posti visitati non è facile sceglierne uno in particolare: come si possono dimenticare i laghi della Finlandia che appaiono e spariscono, creando uno spettacolo coadiuvato dal sole di mezzanotte; o le montagne della Slovenia dove abbiamo passato giorni e giorni in villaggi completamente dimenticati dall’uomo? Non si può.

Che dire delle cascate della Bosnia e la fantastica ospitalità ricevuta dalla popolazione albanese?

Scegliere è davvero impossibile.

Il posto più bello è senza dubbio quello che ancora non conosciamo.

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Ed è proprio questo che ci spinge a scoprire giorno dopo giorno, il mondo che ci circonda, a modo nostro, un colpo di pedale dopo l’altro.

Siamo tornati da poco dal nostro ultimo viaggio, nelle terre dell’Est.

Siamo partiti da Torino e abbiamo trascorso quasi due mesi nei Balcani, pedalando tra Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo, Serbia, Macedonia, Albania; per poi affrontare tutte le grandi montagne giungendo a Sofia, in Bulgaria.

I nostri viaggi sono sicuramente economici: abbiamo un budget giornaliero che si aggira attorno ai 6/7 euro ma che può variare sia in base alla zona geografica che agli eventuali inconvenienti tecnici.

Godiamo molto dell’ospitalità della gente che mai come a due ciclo-viaggiatori cerca di dare un aiuto con cibo e acqua, posti per rifugiarsi, indicazioni o anche semplicemente con un sorriso.

La notte si dorme quasi sempre in tenda campeggiando liberamente, accampandoci nei posti più stravaganti: granai, fermate dei bus, case in costruzione e persino dentro un dehor di un ristorante, dove la gente continuava a cenare senza problemi.

Certo le notti non sono facili da affrontare: si dorme poco e male, a volte fa freddo e altre fa troppo caldo. Quando però la mattina apriamo la tenda e ci troviamo a 10 metri dal mare su una spiaggia dorata o ai piedi di una montagna che si intreccia tra le nuvole, vi posso assicurare che ne vale davvero la pena.

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Viaggiare in bicicletta è veramente difficile da descrivere, quando sei in viaggio ti sembra di vivere una vita a parte, in un mondo che va a rallentatore.

Le giornate sembrano infinite ma si godono in tutto e per tutto.

Nessun giorno è uguale a un altro, un’avventura nuova che ti fa desiderare di rimanere lì per sempre. Lontani dai doveri, dalle responsabilità o dalla routine quotidiana, che ci brucia intere giornate.

Un mese di viaggio si trasforma in un anno di vita in più.

Ed ogni giorno è speso ad imparare qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. Si torna ad essere quasi bambini e si finisce per rendersi conto che tutte le comodità da cui dipendiamo in realtà non sono così importanti. E così improvvisamente una doccia calda diventa meglio di qualsiasi giacca alla moda o di un telefono costoso; una chiacchierata con uno sconosciuto è meglio di qualsiasi film in televisione, un piccolo paese di campagna è più bello di una città immersa nel caos.

Viaggiare in bicicletta cambia davvero il modo di vivere la vita ma cambia soprattutto le priorità.

Tutto questo ci ha portato più volte a domandarci: “Vogliamo davvero che la vita ci sfugga di mano? Svegliarci un giorno e ritrovarci anziani e stanchi senza capire come sia successo e con un mondo intero da scoprire?”

Queste sono le domande che ci poniamo tutt’oggi e che vogliamo rivolgere a tutti i vostri lettori.

Questo non vuol dire scalare l’Everest o andare a piedi dall’ altra parte del mondo, ma provare a fare qualcosa di diverso nella vita, qualcosa a cui non si è mai pensato e che sì, in fondo, fa anche un pochino paura.

Insomma fare qualcosa che ci renda felici ma soprattutto vivi.

Attualmente siamo tornati alle nostre rispettive vite, io che sto finendo il mio percorso di studi in giurisprudenza e Mattia al suo lavoro nel ambito della floricoltura, ma la nostra mente è in continuo movimento.

Stiamo infatti progettando un viaggio molto ambizioso che ci porterà lontano dall’Italia per qualche anno, senza una data di ritorno.

Stiamo progettando di partire dall’Italia e dirigerci verso l’Asia, per esplorare le sue meravigliose regioni; per poi scendere ad esplorare le successive tappe sulla nostra lista: Cambogia, Laos, Vietnam, Thailandia, Malesia, Filippine.

Ci fermeremo per un pò in Australia, dove lavoreremo per mettere da parte qualche soldino e ripartire chissà poi per dove.

Abbiamo stimato più o meno un 40000-50000 km di viaggio, in pieno stile matt2bicycle: disorganizzazione totale e mappe geografiche alla mano.

Siamo alla ricerca costante di aziende e persone interessate al nostro progetto, che credano nella nostra passione e che vogliano aiutarci con piccole sponsorizzazioni.

Fondi che ci serviranno per l’acquisto di attrezzature, indispensabili per sopravvivere ai diversi fattori climatici a cui andremo incontro.

Il nostro sogno è quello di farne un documentario, che sia d’ispirazione e incoraggiamento per tutti quelli che vorrebbero provare il cicloturismo ma che non ne hanno il coraggio.

Attraverso questo documentario potremmo infine regalare, a chi non ha la possibilità di viaggiare, l’opportunità di esplorare insieme a noi questo fantastico continente attraverso i nostri occhi.

Volevamo concludere con una frase di Neale Donald Walsch che ci è sempre stata di grande ispirazione: “life begins at the end of your comfort zone”.

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I nostri due viaggiatori.

 

Matt2bicycle

 

https://www.instagram.com/matt2bicycle/ per contatti e Instagram

 

Emanuele Taino Foddai