Amore o ansia da prestazione? I racconti di Chiara Pelossi

Chi ha detto che l’amore è tutto rose e fiori non è mai stato realmente innamorato!

Al mattino mi sveglio con l’ansia da prestazione ai massimi livelli che si risolve solitamente in tre domande: gli piacerò ancora? Ne avrà trovata un’altra? Sarò alla sua altezza? Per l’ultima domanda non c’è rimedio, io sono sempre all’altezza di tutti, me lo ripeteva sempre la mia mamma prima di darmi il bacio della buona notte. Come per incanto, questo bombardamento di nozioni positive, ha scolpito solchi insperati nelle mie sinapsi finché ho iniziato a crederlo veramente.

amore

Non sono ai livelli della Belen, che di amici sui social network ne ha quasi quanto gli abitanti dell’Africa, ma mi difendo discretamente.

Durante l’ultimo sondaggio, che ho lanciato via sms la scorsa settimana a tutte le amiche fidate, sono ufficialmente la numero uno con ben 734 amici. Tralasciando il fatto che ne conosco realmente il 10%, mi sono detta pienamente soddisfatta del risultato.

La relazione con Renzo dura ormai da ben due meravigliose settimane e sto già riflettendo sulla possibilità di presentarlo a casa. Marta, la mia migliore amica ormai sposata da 2 anni, sta tentando di disincentivarmi con frasi del tipo: “è troppo presto, avete tempo non siete mica due drosofile” oppure “che fretta hai?

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“I tuoi non sono ammalati” che alterna subdolamente con ricordi fallimentari delle mie precedenti relazioni.

Lei se ne sta bella gravida sul suo divano famigliare a inviare bacini e bacetti alla sua pancia, mentre io quasi stento a ricordarmi come si fanno i bambini (questo era prima di Renzo, che mi ha gentilmente rinfrescato la memoria).

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Ho conosciuto Marta al negozio circa quattro anni fa, lavoriamo entrambi come venditrici in un negozio di saponi naturali fatti a mano. Lei non lavora più da quando il ginecologo l’ha messa a riposo forzato. Devo dire che all’inizio ero gelosa di tutte queste attenzioni nei suoi confronti, ma giuro che mi è passata all’istante quando le ho visto le vene delle gambe e tutte quelle vitamine che ingurgita ogni giorno, per non parlare delle mutande contenitive.

Come si fa ad essere così masochiste? Ok, i bambini sono carini quando sono degli altri e ok, ogni tanto fanno ridere o tenerezza, ma santo cielo tuo marito non riuscirà mai più a guardarti dopo che l’avrai “regalato” al mondo facendolo passare dalla tua personale feritoia.

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Quando lo dico a Marta lei ride e mi assicura che Gianni, suo marito, non oserà farle mai una cosa del genere e che sarà piuttosto lei a rifiutare le sue attenzioni.

Io glielo auguro di cuore, anche se non credo  finché non vedo.

Ho appena compiuto 33 anni e ho fatto notare a Marta di aver ormai raggiunto Gesù, al posto di complimentarsi con me mi ha risposto di pregare di arrivare a Pasqua, solo allora potrò dire di essere salva.