L’opera teatrale “I vicini” debutta in Sardegna
Viaggio tra le paure reali e immaginarie con “I vicini” – scritto, diretto e interpretato da Fausto Paravidino (uno degli artisti più interessanti della scena italiana contemporanea), protagonista sulla scena assieme a Iris Fusetti, Davide Lorino, Barbara Moselli e Sara Putignano: la pièce debutterà in prima regionale martedì 4 aprile alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia, per approdare mercoledì 5 aprile alle 21 al Teatro Tonio Dei di Lanusei e infine giovedì 6 aprile alle 21 al CineTeatro Olbia di Olbia.
Una storia vagamente surreale – tra misteriosi incontri e apparizioni di fantasmi – che mette a nudo le moderne inquietudini tra i sottili equilibri di una relazione di coppia e il rapporto con gli altri: i mura della casa disegnano un confine simbolico tra uno spazio intimo e protetto e il mondo esterno, tra il conosciuto e l’ignoto, ma le voci e rumori che oltrepassano le pareti lasciano indovinare, o inventare volti e vicende sugli altri abitanti del palazzo o del quartiere – di oggi e di ieri.
Il drammaturgo indaga tra gli stati della mente e lo stato delle cose, lasciando affiorare le piccole manie e le stravaganze, i dubbi e le indecisioni, la solitudine, le frustrazioni e tutte le piccole e grandi tragedie del quotidiano: i luoghi familiari si trasformano e ispirano strane fantasticherie, tra sorde guerre per la sopravvivenza, sul filo della suspense in un’intrigante commedia noir.
Uno spettacolo affascinante e ricco di colpi di scena, dal taglio quasi cinematografico, in cui piani sequenza si innestano su immagini oniriche, i personaggi raccontano e si contraddicono, affiorano verità o pulsioni nascoste in un gioco di specchi tra le due giovani coppie e un’altra ambigua figura di vecchia custode o prigioniera tra i frammenti del suo vissuto. Tra gli autori italiani più originali Fausto Paravidino – già Premio Hystrio alla drammaturgia 2013, con all’attivo una folgorate carriera, dall’esordio con “Trinciapollo” e subito dopo “Due fratelli” (Premio Riccione-Tondelli e Premio Ubu), poi “Natura morta in un fosso”, “La malattia della famiglia M.”, ma anche “Genova 01” e “Noccioline- Peanuts”, fino a “Il diario di Mariapia” e “Exit”, firma una pièce coinvolgente e convincente sugli incubi e i piccoli orrori nascosti dietro le apparenze.
Uno sguardo oltre la rassicurante banalità e la cosiddetta normalità, che si apre sulle infinite variazioni sul tema: l’identità dei nuovi vicini, le loro possibili relazioni con i protagonisti, gli eventuali segreti mai rivelati e i pericoli celati tra le mura di un palazzo, nel cuore di una qualsiasi città – che potrebbe essere la nostra – secondo una poetica da horror contemporaneo, con una sottile ironia tragica a far da contrappunto, ai confini tra verità e sogno.
I Vicini è una pièce sulle nostre paure. Sulle nostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. Sulle nostre paure reali che sono le nostre paure immaginarie. È una pièce su noi stessi, sugli altri, su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che è reale, su quello che è immaginato, su quello che è reale perché è immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro.
Lui sente dei rumori provenire dal pianerottolo. Cercando di non farsi sentire va a guardare dallo spioncino. I rumori cessano. Ritorna al suo posto. Quando Greta torna a casa glielo dice: mentre lei non c’era lui ha visto i vicini. Com’erano?
Lui non sa dire, vedere non è capire, però ne ha paura. Perché? E chi lo sa, se sapessimo esattamente di cosa abbiamo paura, probabilmente paura non ne avremmo. Lui ha paura dei vicini. Perché? Non lo sa. E Greta? Greta no. Greta non ha nessuna paura dei vicini. Anzi, non vede l’ora di farne la conoscenza, lei ha paura della vecchia. Che vecchia? La vecchia che vede di notte. La vicina. La vicina che c’era prima che arrivassero i nuovi vicini. La vicina che c’era prima di morire.
È un sogno? No. È un fantasma? Se non è viva e non è un sogno si suppone che sia un fantasma, lui, come la maggior parte delle persone che non li vedono non crede ai fantasmi, Greta, come la maggior parte delle persone che li vedono, sì, un po’ ci crede. I vicini non sembrano affatto pericolosi. Una sera si incontrano persino, tutti e quattro. Quella sera succedono cose strane, però non spiacevoli, bene. Solo che la notte la vecchia ricompare. Lei ha sempre più paura, lui ne ha sempre meno, ormai lui va d’accordo coi vicini, si vedono di nuovo. I vicini sono molto cambiati. In peggio. Perché?
Fausto Paravidino
Durata: 100 minuti senza intervallo
Dopo Goldoni, D’Annunzio, Pirandello, Eduardo, Pasolini, Dario Fo e Spiro Scimone, Fausto Paravidino è l’ottavo autore italiano ad essere rappresentato alla Comédie Française, per la quale nella stagione 2010 ha curato la regia del suo testo La malattia della famiglia M, messo in scena al Théâtre du Vieux-Colombier di Parigi con attori francesi. I suoi testi sono molto rappresentati in Europa.
Testo commissionato dal Théâtre National de Bretagne
INFO & PREZZI
martedì 4 aprile – ore 20.45 – CARBONIA / Teatro Centrale
mercoledì 5 aprile – ore 21 – LANUSEI / Teatro Tonio Dei
giovedì 6 aprile – ore 21 – OLBIA / CineTeatro Olbia
CARBONIA
BIGLIETTI
file da 1 a 7 € 18
file da 8 a 11 € 15
file da 12 a 14 € 12
file da 15 a 17 e galleria/studenti € 10
palchetti € 7
LANUSEI
BIGLIETTI
Platea primi posti: intero 14 € – ridotto 12 €
Platea secondi posti: intero 12 € – ridotto 9 €
Galleria: 8 €
OLBIA
BIGLIETTI
posto unico: 16 euro
info e prenotazioni: tel. 0789.28773 – cell. 328.2397198