Fascino e misteri del cosmo in “Indaco”

Focus sul dialogo tra uomo e natura con il visionario “Indaco” firmato RBR DanceCompany – in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Danza 2016-17 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: dopo il debutto – in prima regionale – giovedì 20 aprile alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, lo spettacolo ideato e diretto da Cristiano Fagioli sarà in cartellone venerdì 21 aprile alle 21 nel Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura di Macomer, sabato 22 aprile alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia e infine domenica 23 aprile alle 21 al Cine/Teatro Montiggia di Palau.

L”intrigante partitura danzata s’ispira a un fortunato saggio dell’astronomo e astrofisico, nonché autore di romanzi di fantascienza Carl Sagan, intitolato “Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space” – in riferimento ad un straordinaria fotografia della Terra scattata ai confini del sistema solare dalla sonda Voyager 1 nel 1960, dove il pianeta appare come un “piccolo puntino azzurro” nello spazio, sospeso tra remote vibrazioni luminose. Un’immagine insolita – e inedita – che capovolge la tradizionale prospettiva geocentrica (e antropocentrica) mostrando la “solitudine” del pianeta immerso nel vuoto, tra distanze siderali, minuscolo nell’immensità del cosmo eppure così pregnante e significativo per la storia del genere umano, così ricco di vita, di passioni e di sogni.

«Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse» scrive Sagan. «Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.»

Indaco” – e gli illusionisti della danza rappresenta un poetico viaggio nell’universo tra filosofia e sapere scientifico, con un’attenta riflessione su ciò che è “umano, troppo umano” e sul complesso rapporto con la Terra, madre benigna, generosa e fertile, quasi un’arcaica divinità che nutre i suoi figli con il dono dei raccolti, ma anche crudele e indifferente, capace con la sua forza distruttrice di devastare opere d’ingegno e annientare interi popoli. L’ambiguo volto della dea antica si riflette in tempi moderni nelle mutevoli condizioni climatiche e nelle improvvise catastrofi, in cui si ravvisano anche le conseguenze dello sconsiderato agire umano, sotto forma di un incessante sfruttamento delle risorse, con conseguente impoverimento e degrado, che rischia di alterare in modo irreversibile il delicato equilibrio della Natura.

Indaco” di RBR DanceCompany – il cui titolo contiene un chiaro rimando all’ineffabile colore, quasi più una vaga sfumatura al confine tra il blu e il viola (simbolo per la ricerca esoterica di introspezione e ricerca interiore) – con la regia di Cristiano Fagioli e Gianluca Giangi Magnoni, e coreografie dello stesso Cristiano Fagioli e dei danzatori Alessandra Odoardi, Ylenia Mendolicchio, Leonardo Cusinato e Daniel Ruzza, è un avvincente racconto per quadri che attinge alle meraviglie del cosmo, alle forme astratte e alle curiose geometrie del mondo animale, vegetale e minerale per trasfigurarle in immaginifiche sequenze nel segno dell’arte di Tersicore.

Sotto i riflettori Alessandra Odoardi, Monica Zanotti, Chiara Pagano, Marco Mantovani, Matteo Zamperin, Daniel Ruzza interpretano le originali coreografie impreziosite dai giochi di luci e ombre creati da Luca Diodato e Cristiano Fagioli e dagli elementi di video scenery design e computer animation realizzati da Gianluca Giangi Magnoni, Diego Rossi, Alessandro Ottenio, sulle musiche di Virginio Zoccatelli e Diego Todesco e con i fantasiosi costumi di Donatella Bressan.

Una visione dell’universo – tra spettacolari invenzioni capaci di sorprendere ed emozionare, per un imperdibile “Indaco”, dove i singoli microcosmi si compenetrano a comporre un unico e variopinto affresco – tra sensibilità individuali, istinti e desideri, impulsi primordiali e umane passioni – che riassume la bellezza e ricchezza della Natura, evocando il senso di smarrimento e vertigine al cospetto dell’infinito e il rispetto per un dono prezioso ma fragile – da tramettere alle generazioni future.

Indaco” offre spunti che ben si allineano con il concept della grande esposizione: il rispetto per il pianeta, la cura dell’ambiente in quanto anima del mondo, l’attenzione ai bisogni più autentici dell’uomo. Lo spettacolo coniuga danza, tecnica e massima innovazione nel supporto di speciali effetti video, proiezioni su originali fondali, giochi di luce e soluzioni registiche altamente tecnologiche pensate per il linguaggio coreutico.

Per questa nuova produzione, la regia raddoppia per moltiplicare intenzioni e punti di vista, resi a tratti infiniti dalle scelte scenografiche e artistiche. Cristiano Fagioli è infatti affiancato per l’occasione da Gianluca Magnoni, Art Director e produttore esperto di multimedialità.

Il risultato scenico e visivo sarà sorprendente: i danzatori si alterneranno sul palcoscenico apparendo e scomparendo, moltiplicandosi magicamente, grazie ad uno studio accurato di luci e proiezioni che incanterà il pubblico, il quale si ritroverà piacevolmente proiettato in un’atmosfera rarefatta dalle magiche illusioni ottiche.

Il tutto al servizio di temi universali e coinvolgenti: il rapporto uomo-natura, la ricerca delle proprie origini, il rispetto dell’ambiente e della propria naturalità quale metafora di quella del mondo, in un continuum di istantanee e coreografie emozionali. Tematiche care alla direzione artistica della compagnia che, inserite nel percorso di ricerca che da sempre svolge, pongono l’uomo e la donna di fronte alla natura, madre e nel contempo avversaria, in una dimensione esistenziale sofferta e inesauribile.

Il concetto sul quale è costruito lo spettacolo è che la natura è generosa con il genere umano, sa donare in abbondanza cibo vegetale e animale. Tuttavia l’uomo potrebbe non ricevere per sempre sostentamento per la propria vita a causa del suo egoismo e della schiavitù dal potere al quale sembra connaturato.

L’unica possibilità di sopravvivenza è rappresentata dal rispetto del ritmo biologico della natura, per ritornare ad essere i custodi della Terra. Un nuovo respiro consapevole per l’umanità mette in relazione creato e creature, esseri viventi ed elementi inanimati, ognuno dei quali scatena le proprie onde di energia creando magiche relazioni prismatiche.

Durata 80 minuti senza intervallo

www.rbrdancecompany.it

RBR DANCECOMPANY è una compagnia dallo stile unico che unisce coralità lirica a una tecnica ineccepibile, stupendamente in equilibrio tra eleganza, poesia, energia fisica, sempre alla continua ricerca del preziosismo del dettaglio. La sua capacità è di evocare atmosfere oniriche, fantasiose, ipnotiche, facendo interagire i danzatori con costumi, oggetti, giochi di luce e proiezioni. Il risultato è un lavoro pieno di bellezza e fantasia.