Intervista a Manuela Padovan
Manuela, stando alla tua biografia artistica, come mai la scelta del passaggio di argomento tra due singoli dalla violenza sulle donne alle cosiddette “farfalle” dovute all’innamoramento?
I brani contenuti nell’ep sono 6 e sono frutto di un percorso che lo rendono “unico”. Nella mia biografia artistica fino ad oggi, quindi, sento e considero tutti questi 6 brani e non solo i due singoli usciti in radio. “Mille fiori mille colori”, il primo singolo che ha presentato l’uscita dell’ep, ad esempio, è un brano che parla dell’importanza e della ricchezza presente nell’essere diversi e unici. Nel videoclip di questo singolo abbiamo provato a lanciare il messaggio di andare oltre e non fermarsi alle apparenze delle cose, perché nulla è come sembra. Per quanto riguarda il passaggio da “Viola” a “Metamorfosi & Farfalle”, dopo un tema di dolore e così profondo, come quello della violenza, ho sentito la necessità di far conoscere anche un altro lato di me e della vita…la gioia, la felicità e l’amore.
Come ti poni personalmente nei confronti di questi due temi?
La violenza e il dolore esistono e non si può fare finta di nulla o girarsi dall’altra parte. Credo che per conoscere e ricordare giorno dopo giorno l’importanza della vita, dell’amore, della felicità e del sorriso, si debba passare per il silenzio e il buio. È proprio lì che troviamo la nostra forza, il nostro coraggio…il motore che ci muove e ci spinge a cercare di vivere una vita felice. A proposito di un’altra canzone contenuta nell’ep che è “Dietro lo specchio”…parlo di quel sorriso che quando ti guardi allo specchio ti fa sentire fiero/a di te e ti fa dire “è la strada giusta, vai bene cosi”. Dietro un sorriso e dietro a una vita felice può esserci molto dolore…ciò non toglie la meraviglia che un sorriso e l’amore portano con sé e agli altri.
A che età e come nasce questa tua passione?
Da piccola, a 3 anni, guardando lo Zecchino d’Oro alla Televisione ho detto a mia madre “Voglio cantare e voglio andare lì”. Da questo è partito tutto. Dalla mia partecipazione allo Zecchino d’Oro arrivando per due anni in semifinale dove ho conosciuto Mago Zurlì fino a oggi. Ricordo che da piccola giocavo con le amiche organizzando spettacoli di canto e ballo, creavo testi e balletti, come in una vera band 😉 Oltre ai momenti in camera con la spazzola o con i deodoranti al posto del microfono…quelli li viviamo tutti, o quasi, sotto la doccia o in macchina 😉
Un famoso artista a cui ti senti particolarmente ispirata?
Non ce n’è uno in particolare, ce ne sono molti. E di vario genere. Ho ascoltato e ascolto molto i Pink Floyd, Phil Collins, Peter Gabriel, Michael Jackson, Janis Joplin, Bob Marley, Donald Fagen, Paolo Conte, De Andrè, De Gregori, Mina, Pino Daniele…artisti italiani più “giovani” come Jovanotti, ammiro la sua di cambiamento e innovazione, Elisa, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Silvestri. Amo andare alla ricerca delle biografia dei vari artisti, scoprire qual è stato il loro percorso, la famosa “gavetta”, conoscere cosa passo dopo passo li ha portati fino a dove sono ora. Ecco, cerco di trarre ispirazione da diversi artisti e dalle loro storie di vita, non solo nella musica, in generale, nell’arte.
Parlaci un po’ a ruota libera della “Musicoterapia” di cui sappiamo che sei praticante
A ruota libera…sicuri??!! 😉 La musicoterapia, per come la pratico io, è incentrata molto sul canto e sulla voce. Sono laureata in Scienze Psicologiche e ora mi sto specializzando, in Psicofonia, una disciplina nata in Francia che utilizza la voce come principale strumento di cambiamento, di conoscenza di sé, di relazione e di benessere. Nel relazionarmi a una persona che chiede di venire in studio da me, oppure durante i laboratori di gruppo, cerco di lasciare che le voci degli altri e la mia ci guidino. Detta così sembra magia. In realtà le nostre voci sono profondamente diverse le une dalle altre e contengono un non verbale talmente forte che la nostra anima parla di sé attraverso la nostra voce. Basti pensare a quando sentiamo al telefono se la persona con cui stiamo parlando sta bene o male…oppure cerchiamo di immaginarci il suo aspetto fisico. Ecco tutto questo ha del vero nel senso che c’è un motivo per cui noi sentiamo delle cose semplicemente parlando con un’altra persona. Ora chiudo altrimenti non mi fermo più. In sostanza, nel mio lavoro di musicoterapeuta mi relaziono agli altri attraverso la voce, la musica e il canto, dalla gravidanza all’età adulta, provando nel mio piccolo a fare del bene, ad accompagnare le persone nell’ascolto si sé e degli altri, nello stare bene insieme e, perché no, anche divertirsi e giocare. Il mio Studio si chiama Spazio InCanto, collaborano con me una psicologa e un’arteterapeuta. Per chi volesse saperne di più www.spazioincanto.it.
Oltre a questa lodevole pratica, in che modo vivi tu personalmente il mondo della musica?
Lo dico spesso, la musica ha fatto tanto bene in primis a me. Scrivermi le canzoni, cosa che faccio anche con alcune persone che vengono in terapia, con le mamme in gravidanza o con i bambini nelle scuole, ha aiutato prima di tutto me stessa. È grazie alla spinta che sento quando scrivo una canzone che trovo il coraggio di ascoltarmi sempre, anche in quel buio di cui si parlava prima. Non so, è come se grazie alle parole che cantano in me, trovassi la strada più giusta nei miei confronti. La musica e le canzoni che scrivo mi aiutano a restarmi sempre fedele o a sciogliere temi che dentro me sono ancora un po’ “annodati”. E le canzoni lo sanno ancor prima che io me ne renda conto. È strano e anche meravigliosamente magico…lascio che la magia della musica mi attraversi.
Con quale artista ti piacerebbe duettare o incidere?
Pronti con la lista??!! Sorrido perché ce ne sono davvero tanti. Mi concentro su quelli italiani …De Gregori, Paolo Conte, Jovanotti, Carmen Consoli, Elisa, Brunori Sas, Fabi. Un mio grande sogno era un duetto con Pino Daniele ma purtroppo ha lasciato questa vita troppo presto. Credo che mi piacerebbe conoscere artisti da cui poter prendere esempio…ogni incontro è una grande opportunità di crescita.
Qualche nuovo progetto in cantiere?
Al momento sto lavorando all’album. Sono alla ricerca di novità perché vorrei fare un passo in più rispetto all’ep…inserire suoni nuovi e freschi. Ecco in cantiere c’è la ricerca personale e artistica per crescere ancora un po’ 😉 Passo dopo passo come nella vita.
A cura di Damiano Conchieri