Intervista Michel Orlando – Elvis The Musical
Michel, come ti trovi a vestire i panni del “RE” nel tuo debutto assoluto nel mondo del musical?
È una bella sfida! Intanto, come prima produzione alla quale prendo parte, si tratta di un ruolo veramente importante. Poi, come dice Maurizio (Colombi, il regista), Elvis non era umano, aveva un carisma oltre la norma, quindi è davvero impegnativo, ma anche per questo mi piace e la prendo davvero come una bella sfida.
Sei un fan di Elvis? Se sì qual è la sua canzone che preferisci fra tutte e perchè?
Lo conoscevo ma non ero fan, lo sto diventando ora studiando per portarlo sul palco e interpretando il musical. Sto scoprendo veramente un artista che mi piace tantissimo.
La canzone che mi piace di più in assoluto e che è anche nello spettacolo è “Always On My Mind”: si sente il trasporto, ho visto il film “This Is Elvis”, e la canzone arriva dopo che Priscilla lo abbandona, si nota tutto il sentimento che Elvis mette nel cantare questa canzone.
Suoni la chitarra? Nello spettacolo io faccio finta! Quella che imbraccio io è uno strumento di scena, perchè ci sono 2 chitarristi strepitosi nella band che ci accompagna dal vivo (Tiziano Galli e Alberto Schirò) e quindi le chitarre che sentite sono le loro. In realtà nella vita suono il pianoforte.
Un parere personale Michel, secondo te perchè al giorno d’oggi non si trovano più artisti del calibro del “RE” o che rimangono così indimenticati nel tempo?
Secondo me in parte è una questione generazionale. Elvis nasce dal nulla, no? E secondo me per essere grande bisogna avere quel tipo di umiltà, attraversare dei momenti di crisi. Lui ne ha avuti vari, quando morì sua madre, quando Priscilla lo lasciò…Da quei momenti si genera arte e creatività. Ora che è un bel momento di crisi per la nostra società, magari sarebbe il momento giusto perchè uscisse di nuovo qualcuno così dirompente, anche se a livello di Elvis sinceramente la vedo piuttosto difficile.
Qual è un altro musical famoso in cui ti piacerebbe recitare?
Sono onesto, sarà che è il mio primo, ma a questo Elvis ci tengo tantissimo! Quindi ora sono concentrato e davvero contento di fare questo, ad altro penserò in futuro.
E un’altra rock star di cui ti piacerebbe vestire i panni?
Io sono un fan di Stevie Wonder da sempre! Anche se non è una rockstar che penso di poter interpretare…però suono il piano, è già qualcosa!
Secondo te quali doti sono necessarie in un attore per poter far parte del cast di un musical, che si sa è più impegnativo di una comune piece teatrale?
Parlo con la mia poca esperienza, ma sicuramente devi essere sveglio, nel senso di reattivo. Appena il regista ti dà un’indicazione devi essere estremamente rapido ad apprenderla e metterla in pratica immediatamente. Lavori su tempi stretti, quindi devi essere recettivo e cercare di essere il più naturale possibile sul palco.
Com’è in questo spettacolo il tuo rapporto con Joe, l’Elvis più “maturo”, e con il regista?
Con Joe abbiamo creato un bel rapporto anche perchè ci aiutiamo a vicenda. Lui è un conoscitore di Elvis pazzesco, mi dà un sacco di consigli: io cerco di apprendere tutto ciò che posso da lui e dalla sua conoscenza, mentre Joe magari mi chiede qualche consiglio per quello che non riguarda il canto, perchè lui arriva da cantante e “impersonator”.
Per quanto riguarda il regista, Maurizio è tosto e anche per questo mi piace! Abbiamo lavorato a ritmi incredibili per preparare questo musical e lui dà sempre indicazioni molto precise su quello che vuole vedere e sentire sul palco, ha idee bellissime che ogni volta mi colpiscono, sono molto felice di poter lavorare con lui.
Qualche consiglio che vuoi dare ai giovani d’oggi che vorrebbero intraprendere questa carriera?
Studiate! Studiate, studiate, studiate… e poi non perdetevi d’animo nel fare audizioni, non demoralizzatevi alla prima porta chiusa. Per me è stato così, ne ho fatta qualcuna, poi ci sta anche la fortuna in questo mestiere, ma bisogna farsi trovare pronti al momento giusto. Fortuna per me è anche stata quella di poter studiare con Luca Jurman per il canto e recitazione con gipeto, mi hanno dato strumenti indispensabili per poter cogliere la mia occasione quando si è presentata.
Quindi studiate e appassionatevi, frequentate il teatro da spettatori, che è importantissimo, andate a vedere spettacoli e cercate di vivere l’arte a 360 gradi. Questo è il mio consiglio di debuttante.
Laura Gorini