Intervista a Rosalinda: io la musica, la follia e la mia voglia di ballare

È online il  bellissimo videoclip di “Fammi ballare”,  primo singolo di Rosalinda. Un messaggio forte e chiaro di liberazione dalla vita che spesso ci rende prigionieri, che a volte ci rende ciechi, incapaci di reagire e ci rende deboli. Quello dell’artista è un vero e proprio grido “Fammi ballare” inteso come “Portami a vivere, fammi vivere davvero, adesso è il momento di farlo, con te!”.

 

Il videoclip è visibile su Youtube al seguente link: https://youtu.be/7A5YhmuthPs

Sentiamo spesso il desiderio di fuggire da chi ci ha fatto soffrire, da un passato che non vorremmo tornasse più, soprattutto nella speranza che la vita che ci aspetta sia migliore. “Fammi ballare”, in radio da venerdì 19 maggio, parla di rinascita, di nuova forza ed energia per affrontare le sfide future; il brano è contenuto nell’omonimo album di prossima uscita, registrato a San Gemini da CASAMUSICA di Francesco Morettini e Luca Angelosanti autori e produttori del lavoro di Rosalinda. Il videoclip di “Fammi ballare” è stato girato da Marco D’Andragora. Le scene in montagna, volutamente in contrasto con le parti “street”, mostrano i bellissimi paesaggi di Campo Imperatore (AQ).

 

Ma vediamo ora di conoscerla meglio attraverso questa veloce biografia:

 

Rosalinda Santalucia nasce nel 1990 in un paese in provincia di Chieti e vive a Pescara. Le origini venezuelane, il padre pianista, la madre corista, hanno fatto in modo che l’avvicinamento alla musica di Rosalinda avvenisse già in tenera età. A 15 anni le prime lezioni di canto e successivamente le prime esperienze in cover band, la partecipazione con successo ai primi concorsi.

Lo scorso anno l’incontro Francesco Morettini e Luca Angelosanti di Casamusica a cui Rosalinda porta in ascolto un brano chiedendo di essere presentata a Sanremo Giovani. I due, sensibili al talento dell’interprete, scrivono e arrangiano e producono per lei i brani dell’album “ Fammi ballare” di prossima uscita.

Noi di Rivista Donna abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei…

 

Rosalinda, in che modo ti sei avvicinata alla musica e cosa ti ha fatto nascere questa passione?
Mio padre  suonava il pianoforte e  da piccola ascoltavo le sue dolci melodie. Inoltre in  macchina non mancavano i dischi di “Barry White”, “Dire Straits”,”Simply Red”,”Bee Gees”,”Elton John”,“Lucio Battisti”,”Audio2”,”Adriano Celentano”,”Zucchero” e molti altri. Sai,  decidevamo cosa ascoltare insieme in ogni viaggio: avevo 10 anni e le conoscevo tutte! Ad un certo punto mio padre mi diceva che cantavo la melodia e l’armonia  delle chitarre, degli arrangiamenti, non mi importava più della canzone! Ho detto di mio padre ma non di mia madre: lei cantava in un coro. Infine le rilevo che mia nonna mi diceva  che volevo essere sempre dondolata nella culla prima di addormentarmi, perche al primo cenno di dondolio iniziavo puntualmente ad emettere suoni melodici di qualsiasi tipo, e i miei familiari rivedano e si chiedevano se un giorno avessi mai cantato. Io sono cresciuta con la musica e non l’ ho mai abbandonata.

 

  Veniamo ora a parlare di “Fammi ballare”: narraci la sua storia…
“ Fammi Ballare!!!”, credo di gridarlo ogni volta intensamente! Diciamo che  è un richiamo forte e deciso, lo sento, può essere nei confronti di qualcuno o qualcosa,  e probabilmente della vita stessa. E ora bisogna iniziare a viverla per ciò che ci dà, per le meraviglie che ci regala ogni giorno. Dobbiamo iniziare a essere più positivi dal momento che c’è davvero tanto da apprezzare intorno a noi. Tuttavia- a volte- non riusciamo a vedere le cose belle;  passiamo dei momenti bui e difficili e ci sembra di non vedere la luce. Io credo  che tutto sta nel trovare la forza in se stessi per reagire,con coraggio, e  nel rialzarsi dopo esperienze negative che  ci hanno insegnato davvero qualcosa, quindi  imparare ad essere migliori dai nostri errori, circondarci di persone che ci vogliono bene, che ci valorizzino,  ci apprezzino per ciò che siamo, senza pregiudizi  e che abbiano il coraggio di affrontare al nostro fianco qualsiasi sfida la vita proponga.

 

Qual’è il tuo cantante preferito e/o l’artista cui ti senti maggiormente ispirata?

“Michael Jackson”, è la mia più grande fonte di ispirazione: fin da adolescente, mi sono nutrita molto della sua musica, appassionata della storia della sua vita, problematiche dovute dal suo successo ingestibile e fuori dalla normalità. E le dirò di più:  io credo che sia uno dei più grandi esempi della storia della musica nel mondo. Mi piace il pensiero dell’artista “completo”, che sappia fare tutto, ballare, cantare, recitare, mi piacerebbe un giorno potermi dilettare in tutto e migliorare. Del resto io sono curiosa e amo mettermi in gioco: ciò  è una sfida con le mie capacità ogni volta.

Suoni qualche strumento musicale?

Ho  preso qualche lezione di pianoforte, e chitarra, ma non sufficienti per definirmi  una musicista. Tuttavia mi piacerebbe riprendere gli studi, e poter magari un giorno suonare bene almeno uno strumento, magari proprio la chitarra che mi piace molto!

 

 Un artista con cui ti piacerebbe duettare e/o incidere?

Zucchero, o Renato Zero! Credo siano due artisti “folli” ed  “alternativi”, indubbiamente molto diversi tra di loro e originali. Insomma, sono due che lasciano il segno, proprio come piace a me! La follia a volte fa fare cose strepitose e io adoro chi è un po’ folle perchè per l’ appunto sa distingursi rimandendo se stesso.

 

C’è una tematica in particolare su cui vorresti scrivere e cantare una tua canzone?

Le madri, le donne, le lavoratrici, i perni della famiglia, le loro difficoltà , ma anche la loro grande forza, di sostenere qualsiasi peso, parlare di tutto ciò che le riguarda, ma     soprattutto del loro rapporto con i figli.
Hai già considerato per il futuro una possibile strada professionale nella produzione               discografica?

Di solito non  programmo il futuro, più che altro non so quello che accadrà, e che cosa mi accadrà perciò vivo giorno dopo giorno e affronto ogni cosa al momento stesso in cui si presenta, con la lucidità nel capire ciò che sia più giusto, senza perdere di vista i veri obiettivi, almeno ci si prova!

 

Di Damiano Conchieri