Nina Moric denuncia Selvaggia Lucarelli

Prenderemo provvedimenti contro chiunque offenderà la Moric” dice il suo legale.

Scontro senza fine sui social tra Selvaggia Lucarelli e Nina Moric che, adesso, sembrerebbero essere arrivate alle battute finali. Da qualche tempo la modella è diventata regina dei social grazie ai suoi post arguti, ironici e sempre attuali.

Post che, però, non piacciono proprio a tutti.

Tra questi ultimi si schiera la blogger che si diverte a punzecchiare l’ex moglie di Fabrizio Corona con la sua celebre lingua tagliente. Dopo le ultime insinuazioni della blogger, che accusa la supertop croata di non scrivere da sola i suoi commenti sul web, però, Nina ha deciso di reagire.

Secondo la Lucarelli, infatti, dietro la penna della Moric ci sarebbe, in realtà, il suo fidanzato Luigi Mario favoloso.

La Moric non sa neanche scrivere in italiano – afferma Selvaggia – Lei non scrive una beata mazza, ma fa tutto il suo fidanzato”.

Stanca di queste dichiarazioni, peraltro ricorrenti sui profili social dell’opinionista televisiva, la modella ha dato mandato al suo avvocato Solange Marchignoli di agire nelle sedi opportune. “Confermo – ci dice il legale, raggiunto telefonicamente -. La mia cliente è stanca di subire offese, pertanto d’ora in avanti, sporgeremo regolare denuncia contro Selvaggia Lucarelli e contro quanti si ostineranno a porsi in maniera poco consola nei confronti di Nina”.

Fonte: GossipFanpage.it

Stando alle parole di Marchignoli, fino ad ora la Moric – che ha in corso due processi che la vedono contrapposta a Belen Rodriguez e ad un follower – si era sempre rifiutata di querelare la ‘rivale’, considerando i suoi commenti parte del gioco della popolarità: “Non si può piacere a tutti” diceva infatti la modella. Adesso, però, la situazione è degenerata e la croata ha deciso di chiudere una volta per tutte il capitolo, portando la Lucarelli in tribunale dove spetterà ad un giudice mettere finalmente un punto all’eterna querelle tra le due famose donne dello spettacolo. Come finirà?

Articolo di  Sonia Russo