Perché si fa l’Albero di Natale? Scopriamolo Insieme
Il momento preferito per tanti di noi è arrivato ed è sicuramente il periodo di Natale. Gli addobbi, le luci, Babbo Natale e le letterine dei desideri. L’oggetto, il simbolo del Natale per eccellenza, che nessuno di noi rinuncia ad addobbare è l’Albero di Natale.
L’Albero sicuramente è un oggetto che richiama lo spirito natalizio, che mette allegria e ci avvicina alla magia del Natale con la sua atmosfera gioiosa. Ed ecco la domanda cruciale quando si parla dell’Albero di Natale: quando è nata questa tradizione, perché si usa un abete e si deve addobbare?
Avete mai notato che esiste l’usanza di fare l’Albero oggi 8 Dicembre?
Se siete particolarmente curiosi continuate a leggere il nostro articolo.
Perché l’Albero di Natale viene fatto l’8 Dicembre?
Seguendo la tradizione l’Albero viene montato e addobbato l’8 Dicembre, festa dell’Immacolata Concezione.
Ci sono alcune eccezioni, che dipendono sopratutto dai patroni delle città.
A Milano l’Albero viene addobbato il 7 Dicembre, il giorno dedicato al patrono Sant’Ambrogio.
La Puglia lo addobba il 6 Dicembre, il giorno dedicato a San Nicola.
A New York per esempio l’Albero viene acceso l’1 Dicembre, quindi iniziano ad addobbarlo tempo prima.
L’usanza di addobbare l’Albero oggi 8 Dicembre è legata alla tradizione cristiana, infatti in questo giorno si festeggia in modo simbolico il concepimento di Gesù. Ciò significa che si avviano i preparativi per la sua nascita, che i cattolici festeggiano il 25 Dicembre. Essendo anche un giorno festivo è un modo per far riunire tutta la famiglia per addobbare l’Albero.
Se non si vuole seguire la tradizione cristiana, sicuramente la data più corretta per addobbare l’Albero è il 21 Dicembre, giornata in cui ricorre il solstizio d’inverno. Nei tempi più antichi infatti il Natale era una festa pagana che veniva organizzata per celebrare l’arrivo dell’inverno ed il nuovo ciclo solare.
Perché l’Albero Viene Addobbato e perché si fa?
Questa tradizione proviene dai paesi del Nord, e come abbiamo detto prima si festeggiava l’arrivo della stagione invernale. Tralasciando la tradizione cristiana e gli addobbi natalizi, nei paesi Nordici, sopratutto i popoli germanici, durante il solstizio d’inverno piantavano un albero mettendoci mele, noci, datteri e fiori di carta e bruciavano un tronco ogni giorno per dodici giorni. Dal modo in cui i tronchi bruciavano riuscivano a dedurre come sarebbe stato l’anno successivo.
Le scintille simboleggiavano giornate lunghe e la cenere veniva sparsa nei campi coltivati come rito propiziatorio.
Le scintille che scoppiettavano quando si bruciavano i pezzi di legno, richiamano sicuramente le luci che ora posizioniamo nell’albero. Richiama anche le luci delle candele che si usano per addobbare le strade e le case.
La tradizione germanica e quella cristiana si legano per via delle classiche palline colorate che si appendono all’albero, che sono legate alla nascita di Gesù.
La leggenda narra che il giorno della nascita del bambino a Betlemme ci fosse un’artista molto povero da non poter offrire nulla a Gesù. Quando questo artista andò a trovare il neonato si improvvisò giocoliere, facendolo divertire. Da questa leggenda si è creata la tradizione di appendere le palle colorate, come simbolo delle risate di Gesù Bambino.
Perché l’Albero di Natale è un Abete?
Anche in questo caso, la nostra tradizione proviene dai paesi nordici, infatti l’abete è un albero molto comune in quelle zone.
Si dice che il primo vero Albero di Natale sia nato a Tallin, in Estonia nel 1441, quando un gran abete fu eretto nella piazza del municipio. Anche Riga si vanta di essere una delle prime città ad aver allestito il primo albero di Natale.
Questa tradizione si è diffusa per la sua origine nel 1570 in Germania, quando si iniziarono a decorare gli abeti con mele, noci, datteri e fiori di carta. Fu la duchessa di Brieg in Germania, ad attuare, secondo la leggenda, la tradizione dell’albero di Natale. Nel 1611, la duchessa, che stava preparando gli addobbi per il Natale, non sapeva come riempire un angolo del salotto rimasto vuoto: per questo motivo, uscì in giardino e trovò un piccolo abete che fece trasferire nel suo salone.
Insieme a queste leggende pagane, si affianca quella di origine cristiana, a cui si deve l’usanza dell’abete a San Bonifacio. Missionario in Germania settentrionale, l’uomo vide alcuni pagani che adoravano una quercia per preparare il sacrificio del principe Asulf al dio Thor. San Bonifacio li fermò, abbatté la quercia, al cui posto apparve un abete, ed essendo un sempreverde, era l’albero della vita e rappresentava Gesù.
Tante sono le leggende nate per spiegare l’origine dell’albero di Natale e la scelta di un abete.
In ogni caso, in Italia, la tradizione dell’abete è arrivata a fine ‘800, dato che l’albero di Natale era ormai di moda presso tutte le corti europee e nell’alta nobiltà. La Regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia, decise quindi di farne allestire uno al Quirinale, dove abitava la famiglia reale.
La novità fu apprezzata e copiata ben presto da tutte le famiglie italiane.
Perché sopra l’Albero c’è una Punta Dritta?
Se si prova a fare una ricerca facendo questa domanda si troveranno delle risposte più che altro sarcastiche o di cattivo gusto. In realtà la punta dell’Albero di Natale rappresenta la stella cometa, quindi viene realizzata dritta per ricordale la forma della stella che guidò i Re Magi ed anche per inserirla comodamente sopra l’abete.
Ci sono altre leggende che richiamano a questa tradizione, dove i Greci sventolavano dei rami con una pigna sulla punta in modo da onorare la Dea Artemide.