Insulti sessisti: sospeso il telecronista
Nel presente contributo mi soffermerò su episodio che – ci auspica – rimanga isolato. Ne hanno parlato diverse testate giornalistiche: si tratta delle frasi di natura sessista pronunciate da un telecronista in occasione della partita di categoria eccellenza in Campania tra il Sant’Agnello e l’Agropoli, svoltasi domenica 24 marzo 2019.
Il telecronista, rivoltosi alla guardalinee Annalisa Moccia, ha pronunciato queste parole: “Prego la regia di inquadrare l’assistente donna, che è un cosa inguardabile”. È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia di migliaia di euro; ed è una barzelletta della Federazione una cosa del genere”.
La gravità di tali espressioni è acuita dal fatto che il telecronista, intervistato e ricontattato successivamente, avrebbe confermato il suo pensiero, senza alcun cenno di esitazione.
Il Presidente dell’AIA (Associazione Italiana arbitri), Marcello Nicchi, ha preso una dura posizione contro Sergio Vessicchio in una nota. “Rimango sconcertato per le inqualificabili e discriminatorie espressioni utilizzate dal giornalista Sergio Vessicchio, telecronista per una TV locale della partita Agropoli-Sant’Angelo, nei confronti della nostra associata Annalisa Moccia, solo perché donna. Ad Annalisa, ed a tutte le nostre associate, va la piena solidarietà mia e di tutto il movimento arbitrale italiano, consapevole dell’importante apporto che quotidianamente danno alla nostra categoria. Ho segnalato l’episodio al Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità politica delegata ed alle forze di polizia. Contestualmente come AIA abbiamo conferito incarico ai legali per agire, in tutte le sedi ritenute opportune, a tutela dell’immagine delle associate donne e dell’intera categoria”.
Tali affermazioni sono costate al telecronista il provvedimento della sospensione dall’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania.