Abilità linguistica. La differenza tra uomini e donne? Nessuna. La scienza smentisce
Paolo Borzacchiello ha pubblicato nel febbraio scorso l’ultimo suo libro dal titolo “Il codice segreto del linguaggio. Come affinare l’intelligenza linguistica e costruire la comunicazione perfetta in 10 passi”.
Il linguaggio, con tutte le sue meravigliose possibilità, è una delle più importanti peculiarità dell’essere umano e ciò che gli ha permesso di evolversi in maniera del tutto differente dalle altre specie del pianeta. Tutti lo utilizziamo sin da piccoli con naturalezza per comunicare, ma farlo in maniera professionale, nel mercato di oggi che non lascia margini per nessun passo falso, non è per niente facile. Con “Il codice segreto del linguaggio”, Paolo Borzacchiello ci mette a disposizione il frutto di quasi vent’anni di studio sulla comunicazione e l’intelligenza linguistica: un metodo che fonde neuroscienze, linguistica, storytelling ed esperienza sul campo, per consentire a chiunque di costruire messaggi super efficaci. Prestando attenzione ai dieci parametri fondamentali del metodo e seguendo i suggerimenti dell’autore, potrete anche voi costruire il post che converte, la mail che tutti leggono, il discorso che infiamma gli animi o il copy che conquista il cliente. In altre parole la comunicazione perfetta.
Ecco le sue risposte.
Intelligenza linguistica. Secondo Lei quanto è rara questa abilità?
Oggi, piuttosto rara. Si parla di meno, e si parla male. Il linguaggio si sta impoverendo, complice anche un appiattimento in generale del linguaggio televisivo, politico, sociale. Soprattutto, ci si trincera dietro le “buone intenzioni”: io intendevo, io non volevo e così via. La buona notizia è che si può imparare.
In cosa differisce e in cosa integra il suo ultimo libro “Il Codice Segreto del Linguaggio” rispetto a “Il Potere delle Parole e della PNL” di Robert Dilts?
Praticamente in tutto. Ovvero: “il codice segreto del linguaggio” contiene per la prima volta algoritmi linguistici, ovvero sequenze, perfetti per il funzionamento dei tre cervelli. Dilts, che considero un maestro e un mentore, parla di alcune preziose tecniche linguistiche. Io parlo di tecniche linguistiche e della perfetta sequenza nella quale vanno usate: le parole giuste, nel giusto ordine.
In particolare a quali lettori si rivolge?
A chiunque: conoscere il modo in cui funziona un cervello rettile serve a tutti, dal manager alla mamma alle prese con un figlio che non vuole studiare. Le faccio un esempio velocissimo. Le si presenta suo figlio, dicendole che ha paura per l’interrogazione del giorno dopo, che teme di prendere un brutto voto. La maggior parte delle persone, in buona fede, risponderebbe qualcosa del genere “vedrai che andrà tutto bene! vedrai che prenderai un bel voto!” Ebbene, si tratta della peggior comunicazione possibile. Eppure, la buona intenzione c’era, ma non è così che funziona il cervello umano.
Esiste una differenza di abilità linguistica tra uomini e donne?
Nessuna, e le differenze che ogni tanto si leggono in giro sono più che altro miti, smentiti dalla scienza.
Lei introdurrebbe l’intelligenza linguistica nei programmi scolastici?
Come materia obbligatoria, ma temo sia un’utopia: a certe persone, chi pensa troppo piace poco.
Ci faccia qualche esempio di errori più diffusi di un linguaggio inefficiente e delle sue conseguenze
Un esempio davvero semplice: la maggior parte delle telefonate inizia con “scusa, disturbo?”. Ebbene: scusa, implica senso di colpa e consapevolezza del fatto che si sta commettendo un errore. Disturbo evoca invece sensazioni spiacevoli. La conseguenza è che la telefonata inizia con il piede sbagliato, e tutto quello che diremo poi sarà mediato da questa pessima cornice. Si vuol essere gentili? Basta dire: “ciao, sei libero adesso?”
Quanto potere hanno le parole? Ci faccia qualche esempio
Le parole hanno un potere immenso. Il più grande potere che si possa immaginare. Ci fanno percepire la realtà in un modo o nell’altro. Se io parlo di “Ondata immigratoria”, attivo nel cervello di chi legge i centri nervosi legati allo stress, e le mie reazioni comportamentali sono di un certo tipo. Se parlo, a parità di fenomeno, di “emergenza umanitaria”, attivo altri centri nervosi, che fanno produrre altri neurotrasmettitori e, quindi, suscitano altre reazioni comportamentali. Altri voti. Capito, il potere delle parole?
Quanto tempo e impegno occorrono per acquisire un intelligenza linguistica persuasiva di buon livello?
Dipende da che cosa si legge o con chi si studia. Ci sono in giro tantissimi fanfaroni che rifilano a poveri malcapitati miti della psicologia popolare spacciandoli per intelligenza linguistica e che in realtà sono, appunto, miti. Immaginando di studiare sodo e di fare tanto esercizio guidato, già dopo un paio di mesi è possibile ridisegnare alcuni circuiti nervosi collegati alle nostre abitudini linguistiche, e quindi iniziare letteralmente a parlare in modo diverso.
La capacità linguistica efficiente esiste come talento naturale?
Molti hanno un talento nel “comunicare”. L’intelligenza linguistica, intesa come la capacità di conoscere l’effetto di ogni parola sul cervello umano, è una cosa che necessariamente va imparata.
Cosa rischia chi non sa comunicare in modo efficace?
Di avere grandi idee, che restano nel cassetto. Di avere un grande valore da condividere, e che nessuno se ne accorga. Di avere il potere di cambiare il mondo, e che nessuno ascolti.