Mirko Ruta: il sigillo per un futuro da campione
Giovanissimo ozierese, Mirko Ruta, 12 anni dimostra di avere stoffa e carattere
Trionfa nelle diverse corse a tappa della categoria G6, facendo esultare il Team, dimostrando dopo ogni vittoria di avere garretti e polmoni, sagacia, tattica e tanta tecnica in sella. Medaglia d’argento al Meeting Nazionale di Alba in Piemonte. Medaglia di bronzo a Matera al 33° Meeting Nazionale per Giovanissimi per il portacolori della società ciclistica di Pattada.
L’ultimo riconoscimento lo vede protagonista alla Festa dello Sport ad Ozieri, gli conferisce il Premio Biennale Panathlon Club Ozieri che ogni due anni assegna premi a sportivi del territorio che si sono distinti per l’impegno e i risultati.
Grandi riconoscimenti vanno all’allenatore Massimo Soro che lo allena per passione da quando aveva 6 anni. Mirko Ruta, il bambino di Ozieri, inizia il suo percorso da piccolissimo, ed ora, all’eta di 12 anni, dopo una serie di soddisfazioni, passa dal bronzo nella G6 Mountain-Bike alla categoria Esordienti, dimostrando di avere le stimmate del vero campione.
Per il piccolo Mirko, il ciclismo è stata la naturale conseguenza di figure di riferimento fortemente appassionate a questo sport: il papà Gianmario Ruta, lo segue con amore e grande dedizione in tutto il suo percorso. Massimo Soro, allenatore per passione, è riuscito in tutti questi anni a trasmettere la passione per la mountain bike a tanti bambini grazie all’uso della tecnica, ma sopratutto della testa, portando i suoi ragazzi ai massimi livelli – “Ci vuole tanta passione” – dice Massimo Soro – “ma altrettanto impegno, tenacia per imparare la tecnica, l’impostazione, l’uso del cambio, le curve e i pesi, ma sopratutto per vincere bisogna usare la testa.” – continua Massimo Soro – “la specialità di Mirko è la mountain bike, ma ha tutte le capacità per diventare corridore velocista ed è questo ciò che ci auguriamo.”
Mirko a parte la famiglia, cosa ti ha fatto appassionare di più al ciclismo?
Ho iniziato ad appassionarmi grazie al mio amico di Ozieri Marco Salaris, che è stato un esempio per me.
E’ presto per dirlo, vista la tua giovane età, ma che tipo di corridore sogni di diventare?
Un corridore velocista.
A proposito di avere “la testa” dei campioni, nel tuo piccolo riesci e mantenere la giusta lucidità per conservare la maglia del primo classificato, arrivando al traguardo senza segni di affaticamento. Cosa si prova e a chi senti di dover ringraziare?
Provo sempre una grande emozione, ringrazio mio padre e Massimo Soro.
Adesso il passaggio agli Esordienti, questo campionato potresti vincerlo tu?
Lo spero tanto. Ce la metterò tutta. Continuerò ad allenarmi costantemente e dedicherò le mie vittorie alla mia famiglia, a Massimo che continuano a fare un lavoro eccezionale.
Quanto tempo alla settimana dedichi all’allenamento?
Mi alleno circa un ora al giorno, per tre giorni a settimana.