Svetlana Kasyan: a Mosca porterò la Penisola Sorrentina nel cuore
Svetlana Kasyan, soprano internazionale, dal Vaticano in ritorno per Mosca ricorda con affetto la consegna del Premio Internazionale a Piano di Sorrento dopo il successo a Milano con il “Requiem” di Verdi. Il soprano ricorda la bellezza della Penisola Sorrentina, una terra benedetta da Dio dove si è recata la prima volta, a fine ottobre scorso, per ricevere sul palco del Teatro delle Rose di Piano di Sorrento il premio internazionale “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.
Svetlana Kasyan, di origini georgiane è stata ricevuta da Sua Santità Papa Francesco, che quest’anno l’ha nominata dama di gran croce, partecipando quindi al Festival “La Roma Russa” dedicato al dialogo tra le culture italiane e russe.
Subito dopo la consegna del prestigioso Premio “Penisola Sorrentina”, presieduto da Mario Esposito e patrocinato dal Parlamento Europeo, l’artista si era spostata a Milano, per partecipare al tradizionale appuntamento de laVerdi, con la direzione di Claus Peter Flor.
Una pagina impegnativa, quella del Requiem, scritto nel 1873 per la morte di Alessandro Manzoni ed eseguito il 22 Maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della morte dello scrittore.
Nel Requiem si concretizza l’incontro di Giuseppe Verdi con il sentimento del “Sacro”, e con il difficile rapporto del compositore con la fede cristiana, ma anche la sua ispirazione, a tratti profondamente religiosa
“A Piano di Sorrento e Sorrento tutto era bellissimo: il sole, la natura, il clima. Ritornerò in estate per trascorrere alcuni giorni”, dichiara, in ritorno per Mosca, la star internazionale della lirica, che in Italia interpreta i ruoli principali di Verdi e Puccini e che per le sue capacità vocali è stata definita “La nuova Callas”.
A proposito l’Artista precisa: “Spesso per Tosca mi abbinano alla Callas. Per me cantare è importante, ma lo è ancora di più vivere”, conclude sorridendo la Kasyan ed esorcizzando il demone della depressione che afflisse la divina.