Maria Nazionale ci parla di sè e di Napoli

Senti cantare Maria Nazionale e vedi Napoli, la sua gestualità, l’espressione del bel volto, la sua voce hanno il potere di trasportarti  in un viaggio virtuale che ti fa conoscere l’essenza della sua città, infatti Napoli non basta visitarla ma c’è bisogno di viverla, e Maria te la fa vivere, mentre canta le sue melodie partenopee vedi il mare, il volo dei gabbiani a sera, le barche dondolanti, in attesa, il Vesuvio, i pini svettanti al sole,  ti sembra di camminare nei vicoli e ti sembra che tutti quei panni stesi siano lì per fare festa, come dice Luciano De Crescenzo, panni tesi sulle corde che legano tutte le case l’una con l’altra, come un colloquio fra i palazzi e quindi il segno dell’amicizia che li unisce. 

La cantante è considerata un simbolo,  “la storia di Napoli”, infatti ha contribuito a diffondere nel mondo lo spirito partenopeo, raccontando l’amore per la sua città, i testi delle sue canzoni sono poesie in musica che vanno dirette al cuore, creando  un collage fatto di  pensieri, di storie, di immagini ma anche di allegria e di profonda tristezza, perché il suo canto profuma di vita, ha il cuore e l’anima partenopea che ha il magico potere di sospendere il tempo, svelando infinite emozioni, come infinite sono le sensazioni che ognuno è in grado di provare, ascoltandola, quasi un mettersi nudo, svelarsi, confessando le proprie emozioni.

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Incontriamo Maria Nazionale per farci raccontare la sua carriera e capire come l’artista è diventata il simbolo di Napoli.

Sei giovanissima ma hai alle spalle una lunghissima carriera, hai avuto la possibilità di collaborare con molti artisti. Quali sono le esperienze che ricordi ?

Gli artisti con i quali ho collaborato sono stati tanti e le collaborazioni sono relative a momenti di spessore e di esistenza diversi. Nella prima parte, a Milano dove ho lavorato con mio marito, il maestro Franco Chiaravalle, ho fatto il mio primo album omonimo con la EMI  “Maria Nazionale”, nel 1993, partecipo al Festivalbar, Premiatissima, Viva Napoli, ma è nel 1994 che lavoro al CD “Ha da passà ‘a nuttata”, che si ispira alla “Napoli milionaria” raccontata da Eduardo De Filippo, permettendomi anche di interagire con artisti di una levatura eccezionale, per la collaborazione di Tullio De Piscopo, Nino D’Angelo, Mario Merola, Nuccia Fumo.

Ma poi ho collaborato con Malgioglio, Gragnaniello, Peppe Vessicchio, Antonio Calenda, Roberto De Simone, tantissimi….

Le tue canzoni ormai diventano storia di Napoli…..

Si è stato il tempo di “Napoli ti amo” , capolavori come “Palomma ‘e notte”, “Fenesta vascia” e “Era de maggio”, poi colonna sonora del film “Tatanka” “Mi farai morire” e “Però te penzo”. Si susseguono nuove collaborazioni con Enzo Gragnaniello, Federico Salvatore e Peppe Lanzetta.

Ma anche SanRemo

A SanRemo sono stata due volte, nel 2010 con Nino D’Angelo e nel 2013, da solista, con “È colpa mia” composta da Fausto Mesolella e Peppe Servillo.

E’ il periodo nel quale Cristiano Malgioglio mi coinvolge in una compilation-omaggio alla capoverdiana Cesária Évora. La canzone del duo è “Tiempo y silencio”.

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Ma diventi anche una brava attrice con Garrone

Matteo Garrone mi sceglie per incarnare il ruolo di Maria in  “Gomorra” – nel cast anche Toni Servillo, Gianfelice Imparato e Salvatore Cantalupo – che ottiene il Grand Prix al Festival di Cannes 2008. Per il mio ruolo ho ricevuto  una nomination ai David di Donatello quale migliore attrice non protagonista. In seguito, per la colonna sonora del film ho collaborato con il compositore, produttore e dj britannico Matthew Herbert per la registrazione del singolo “Viento ‘e mare”. 

 

E nel 2016 diretta da Michele Placido

 

Michele Placido mi ha voluta nel cast tutto al femminile (Fiorella Mannoia, Ambra Angiolini, Ottavia Piccolo, Cristiana Capotondi) del film “7 minuti” e l’anno seguente è Gianni Amelio a volermi sul set per “La tenerezza”con  Renato Carpentieri. 

 

Maria, canto, attrice, palcoscenico, è stato difficile appropriarti della gestualità, dell’espressione, della voce, insomma diventare qualcun altro? 

Io non amo i cambiamenti. Nonostante io viva una vita sempre in viaggio, in realtà sono un’abitudinaria.  I miei personaggi io li vivo sognandoli di  notte ma mi sono resa conto che i cambiamenti sono un arricchimento professionale  e, almeno sotto il profilo della voce, la vocalità mi ha dato veramente una mano a uscire anche da certi schemi nei quali ero programmata. 

E l’esperienza con la solidarietà?

L’incontro  con la solidarietà è forse l’esperienza più importante, ma anche piena di significato, della mia vita.  Si aiutano gli altri in silenzio,  ma la presenza di noi artisti è importantissima, sono esperienze che arricchiscono enormemente, instaurando rapporti umani oltre che professionali molto belli. Ultimamente ho fatto da madrina all’evento della giornata internazionale contro la violenza alle donne, “Tutti uniti per il sociale”, terminata in una allegra festa, fra canti e balli, felici per la riuscita di una bellissima serata organizzata dalla GU Management di Gianfranco Unione, una serata fra amici dal cuore grande. 

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Cosa è per te l’esperienza con Napoli ?

Napoli è sempre stata nel mio cuore, da giovanissima  ho deciso che volevo cantare le canzoni della mia terra,  ma soprattutto raccontarle sul palco, ho capito quanto gli artisti, le persone che hanno una grande visibilità, siano estremamente importanti per comunicare, parlare, mandare messaggi,  condividere la propria esperienza. Chi mi ascolta lo sa che io canto Napoli perché è la mia vita.

Una curiosità prettamente femminile, di chi sono i tuoi outfit?

Vesto Hanna Moore Milano, un brand totalmente made in Italy,  i tessuti e i colori riescono a creare un dialogo fra l’abito e le mie interpretazioni, e il designer, che è sicuramente un artista, permette alla moda di esprimersi in un nuovo linguaggio dell’eleganza, un insieme e una fisicità unica che mi veste di colore e di vibrazioni che toccano l’anima.

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Maria raccontaci i tuoi impegni attuali

Un artista non si ferma mai, diciamo che “il più bello” deve ancora venire….ma attualmente sono felice per il mio brano “Ragione e Sentimento”  che sta avendo un grande successo ed è molto gettonato,  e l’ultimo mio lavoro al quale tengo molto, sia come donna che come artista, “Sulo Na Voce” , che è un brano molto toccante sulla violenza subita dalle donne, alleggerito dal sound  Ballade Gitana e già in volata sui motori web con un video dai nostri sapori e dalle atmosfere calienti del sud.

Quello di Maria Nazionale, cantante/attrice, è un viaggio nel mondo di Napoli,  con la proiezione nei tempi dello stupore, delle illusioni, del dolore ma anche della gioia e dell’amore, l’artista, con il suo canto, ne ruba i sogni, ferma istanti di sguardi, di “incontri”, le sue non sono illusioni ma suggestioni…..la  sua è la costruzione di un mondo come realmente lo vede l’artista, tra realtà, sogno e fantasia, il mondo partenopeo e i modi del vivere quotidiano per abitare il mondo, codificando linguaggi e comportamenti, producendo non solo immagini ma svelando principalmente la sua grande realtà di artista.

 

Intervista per gentile concessione di Cristina Vannuzzi.