La scrittrice Maria Rita Sanna si racconta a Umberto Buffa in esclusiva per Rivista Donna

  • Ciao Rita, quando hai deciso di “buttarti” nel mondo degli autori?

È stata un’opportunità, un’emozione fortissima offerta dalla mia insegnante di scrittura l’editrice Stefania Convalle. Durante i laboratori di scrittura creativa sono nati i racconti di Pane e Fragole, divenuta la mia prima pubblicazione. Alcuni di questi hanno ottenuto premi e menzioni nel Premio letterario Dentro L’amore. Continuando la scuola, che è come una palestra, come dice Stefania, ho affinato la tecnica narrativa dando vita al romanzo Mandorla Amara, vincitore del premio Marchio della Microeditoria di Qualità 2020.

 

  • Cosa si prova Rita durante la scrittura di un libro ?

Di sicuro l’emozione nel raccontare, fare proprie le sensazioni dei personaggi, scriverle al meglio in modo che arrivino al lettore.

 

  • Di cosa parlano i tuoi libri ?

Pane e Fragole è una raccolta di racconti, accompagno i personaggi tra banditismo e feste popolari, muovo i loro sentimenti tra amore e odio, riscatto e vendetta.

Mandorla Amara, è un romanzo, parla di violenza sulle donne, disagio sociale, vita da clochard; ma anche di solidarietà femminile, amore e riscatto.

  • In quale luoghi e periodi sono ambientati i tuoi libri ?

Nei miei racconti si possono “vedere” le campagne dell’entroterra sardo, poco mare; i periodi variano dalla seconda metà del ‘900, fino ai giorni nostri.

Il romanzo si svolge a Cagliari, in particolare sotto i portici della via Roma; il periodo si può collocare negli anni dopo il duemila.

 

  • Cosa rende speciali i tuoi personaggi ?

Forse il temperamento deciso, la loro volontà a non mollare le speranze nei momenti difficili; cerco di dare loro un piglio particolare, non scontato, in modo che il lettore possa ricordarli con affetto.

 

  • Cosa muove la tua creatività ? Amore,ricordi,rabbia,dolore o altro ?

I ricordi sono per la maggior parte dentro i racconti di Pane e Fragole, legati al paese dei miei genitori, alle tante storie che narravano, e alla tanta natura che mi circondava e mi circonda tutt’ora.

Amore, rabbia, dolore penso siano indispensabili da provare, dico sul serio, bisogna provarli sulla propria pelle per riversarli sui protagonisti.

 

  • Pensi che la letteratura possa migliorare le persone ?

Certo che sì! Non sarei qui, come autrice, a parlare di immedesimazione. Leggere romanzi o racconti della letteratura classica o contemporanea aiuta la riflessione sul nostro esistere, fa crescere l’empatia verso il prossimo; scopriamo luoghi reali o fantastici, sviluppiamo la fantasia, spesso miglioriamo l’umore.

 

  • Ti piacerebbe che un regista fosse interessato a girare un film tratto da un tuo libro?

Sarebbe fantastico! Ne sarei felice. Nel romanzo Mandorla Amara una delle protagoniste è la clochard Marisa: lei sarebbe perfetta in una fiction o al cinema. Durante la stesura ho vissuto ogni attimo con le due protagoniste tra le vie della città.

 

  • Che lettrice sei ?

Non tanto esigente, anzi, leggo quello che mi capita, in particolare letteratura contemporanea. In questi ultimi tempi leggo molti autori e autrici della mia casa editrice Edizioni Convalle; come dico spesso, tra noi è nata “l’amicizia silenziosa” attraverso la scrittura.

Nella biblioteca del mio quartiere cerco spesso autori sardi.

 

  • Quanto c’è di te nei tuoi libri ?

Molti ricordi come per esempio, mia madre che impasta la farina o un grande falò per la festa di carnevale o, ancora, le vie di città; è stato un po’ come tornare bambina.

I sentimenti più “duri”, come rabbia o dolore, credo che appartengano a tutti, nessuno ne è immune. Più che altro c’è la forza di rialzarsi dopo una caduta.

 

  • Pane e Fragole” “Mandorla Amara” due titoli che mi conducono all’amore della tua terra è così ?

Sì, è così.Nei racconti ci sono feste e cibo tradizionali; nel romanzo l’alimento protagonista è la mandorla, intesa come elemento indispensabile per l’amaretto e come metafora della vita delle due protagoniste.

I luoghi sono quelli che ho vissuto, quindi l’entroterra sardo e la città di Cagliari.

 

  • Un anticipo sul tuo prossimo libro ?

Per certo è ambientato in Sardegna, i protagonisti principali sono donne.

 

  • Hai detto che la tua editrice è stata la tua insegnate di scrittura cosa vi lega ?

Amicizia, stima, affetto, solidarietà. L’editrice Stefania Convalle conosce molto bene l’ambiente editoriale, perché nasce come scrittrice e con la casa editrice ha formato una famiglia in cui ogni autore si sente come a casa. Il nostro, è un lavoro di squadra, ci sosteniamo e ci confrontiamo spesso.

 

  • Quindi deduco che hai un buon rapporto anche con i tuoi colleghi e così?

Siamo una squadra in cui la regola è sostenerci e confrontarci. Con le compagne di laboratorio di scrittura, poi, c’è un feeling speciale, ancora più stretto, perché ci conosciamo “dentro le righe”.

 

  • Vuoi lasciare due parole alle nostre lettrici ?

Grazie per il tempo che mi dedicate, grazie se sceglierete di leggere le mie storie.

Grazie a te Umberto per lo spazio offerto in questa rubrica, grazie a tutto lo staff di Rivista Donna.

 

                                                                   Umberto Buffa