“Il deserto dei Tartari”: flash abbagliante su solitudine e morte
L’opera di Dino Buzzati interpretata da Lelio Lecis con Simeone Latini protagonista. Il
Summer Festival dell’Akròama si chiude al Teatro delle Saline con uno spettacolo ricco di suggestione e pathos.
Lunedì 19 e martedì 20 luglio, alle 21, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4,
Cagliari – la compagnia Akròama presenta “Il deserto dei tartari”, sul palco Simeone Latini. Lo
spettacolo, drammaturgia e regia di Lelio Lecis, fa parte del cartellone della rassegna Summer
Festival. La manifestazione rientra nel percorso formativo creato dal Teatro stabile di innovazione
Akròama nella pregiata e rinnovata struttura delle Saline ed è supportata da ministero per i Beni
culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna. L’opera di Dino Buzzati
alle 20.30 è preceduta da Frammenti “Stanza con giardino” in scena Valentina Picciau.
L’appuntamento si svolge nel rispetto delle norme antiCovid.
Un radicato e aristocratico messaggio pessimistico. Giovanni Drogo, un giovane ufficiale, parte
una mattina di settembre dalla sua città per la Fortezza Bastiani, che da secoli si staglia, con le sue
ridotte, i suoi fortini, le sue casematte, ai margini di un inesplorato deserto. “Ho sempre pensato che
il Deserto dei Tartari (pubblicato, non credo a caso, nel 1940) sia una folgorante metafora del
viaggio dell’uomo verso la Solitudine e verso la Morte: un viaggio – spiega Lelio Lecis – a una sola
direzione, che non ammette ripensamenti né arretramenti (tornare a casa, per Giovanni, è –
psicologicamente, prima che fisicamente – impossibile).
Ed ho anche sempre ritenuto che quel deserto sia il vuoto, l’assenza, la negazione della Speranza: nessuna avventura, nessuna impresa, nessuna ora di gloria, nessun riscatto è possibile per Drogo, come per tutti noi. Nella mia riduzione
ho cercato di “far passare” (e mi auguro arrivi allo spettatore), la radicale aristocraticità di questo
messaggio pessimistico: dal quale tuttavia sembra filtrare un filo di pietà, a cui ciascuno può, se
vuole, abbeverarsi. Buzzati in una intervista ha detto: “L’idea del romanzo nacque dalla monotona
routine redazionale notturna che facevo al Corriere della Sera. Tutte le notti a non fare niente in
attesa di una notizia, presumibilmente di cronaca nera. Molto spesso avevo l’idea che quel tran tran
dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita”.
Interpreti e cast. Lo spettacolo di Lelio Lecis ha per protagonista Simeone Latini. I costumi sono
di Marco Nateri. Assistenti alla regia Stefano Cancellu e Tiziana Martucci. Scenografia di
Valentina Enna. Assistente costumi e spazio scenico Noemi Tronza. La direzione tecnica è di Lele
Dentoni. Assistente tecnico Nicola Pisano. Fotografia a cura di Stefano Cancellu.