Roghi in Sardegna, due focolai ancora attivi. Pastore rischia la vita per salvare 400 pecore
Ha visto arrivare il fuoco e l’ha sfidato, perché rischiava di perdere il suo bestiame, 400 pecore, che è riuscito a mettere in salvo ma ha perso un capannone, due cavalli e 180 balle di fieno. “Abbiamo tentato due volte – racconta all’ANSA Dante Casula, allevatore di Cuglieri con il bestiame a Sennariolo – con pompe e altri sistemi. Ma due volte siamo dovuti scappare. La terza volta abbiamo rischiato di più, non avevamo scelta e in qualche modo ce l’abbiamo fatta”. Ma per il resto è stato un disastro. “Un calvario, un inferno. Con questo incendio si poteva fare molto di più, purtroppo non si è intervenuti nel modo giusto”.
Sono ancora attivi, ma la situazione sembra essere sotto controllo, due fronti del gigantesco rogo che nelle ultime ore ha devastato il Montiferru, nell’Oristanese, raggiungendo anche l’Ogliastra. Due al momento gli incendi su cui stanno lavorando le squadre a terra composte dal Protezione civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco e volontari. Il primo a Santu Lussurgiu, focolaio che ha nuovamente preso vita oggi, su cui stanno lanciando bombe d’acqua due elicotteri della flotta regionale, due Canadair nazionali e altri due arrivati dalla Grecia. Il secondo rogo ancora attivo è quello di Suni-Bonarcado. In azione in questo caso due elicotteri regionali, due Canadair della flotta nazionale e due arrivati dalla Francia. “Abbiamo appena chiuso il nuovo bollettino di pericolo incendi per oggi e domani con codice giallo su tutta l’Isola e un’attenzione rinforzata sulle zone dove stiamo ancora operando – spiega – dal punto di vista meteo climatico assistiamo ad un un miglioramento dei parametri a contorno, cioè vento e temperature e non dovrebbe entrare il temuto maestrale”. Se il vento non cambierà ancora direzione, come accaduto spesso in questi giorni le fiamme potrebbero essere sotto controllo come accade sulla costa occidentale, dove sono iniziate le operazioni di bonifica tra Trensuraghes e Porto Alabe.
L’Unità di emergenza della Lega antivivisezione (Lav), con la sua ambulanza veterinaria e una squadra di volontari parte da Roma verso Oristano “per portare soccorso ai tanti animali vittime del gravissimo disastro ambientale provocato dagli incendi di questi giorni in Sardegna”. Lo fa sapere la Lav spiegando che “sul posto si uniranno altri volontari delle sedi Lav di Cagliari e Sassari” e avranno a disposizione due furgoni per il trasporto di animali in stato di necessità. L’unità di emergenza Lav e i suoi volontari, prosegue la nota, hanno “già preso contatto con una clinica veterinaria sul posto e da domani saranno operativi nella provincia di Oristano per il soccorso agli animali familiari feriti e/o coinvolti negli incendi; trasporto di animali familiari in difficoltà o feriti presso cliniche veterinarie; soccorso agli animali selvatici feriti e/o coinvolti negli incendi; trasporto di animali selvatici in difficoltà o feriti presso cliniche veterinarie o centri di recupero per la fauna selvatica altre eventuali necessità che dovessero emergere”.
Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all’agricoltura negli oltre 20 mila ettari andati a fuoco, emerge da un monitoraggio della Coldiretti.