Il Motocross in Sardegna si firma Gabriele Sanna: “Ora il mio posto è altrove”
Gabriele Sanna, campione regionale sardo di Motocross. Classe 1997, è campione assoluto.
Vince un campionato nazionale a soli otto anni. Un trionfo dietro l’altro, un dominio assoluto su undici gare del calendario. Sanna le ha vinte tutte.
Ancora una volta trionfante punta a un livello sempre più alto.
Tra i tanti piloti a dominare e vincere su tutti è proprio lui.
È indiscusso, la Sardegna ha la firma di Gabriele Sanna nei campionati di Motocross.
1.Come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato a cinque anni grazie alla “pazzia” e passione di mio padre per il motocross. Pensa che a quattro anni ho voluto smontare le rotelle della mia bicicletta perché mi ero messo in testa di voler imparare ad andare senza.
2. Oggi che sei più grande, cosa ti spinge a continuare?
La mia passione. Il mio sogno sarebbe quello di partecipare al campionato italiano. Al momento la mia carriera non va a progredire perché ci sono delle spese da affrontare non indifferenti e non c’è chi finanzia questo tipo di attività.
3. Cosa altro fai nella vita?
Lavoro con mio padre. Abbiamo una piccola azienda agricola e seguiamo un agriturismo. Mio padre è prima di tutto un falegname e quindi, tra le altre cose, facciamo lavori in legno molto particolari.
4. Ci sono molte donne che praticano questo tipo di sport?
Non sono tantissime. Si tratta comunque di uno sport molto duro. Però ci sono delle eccezioni. Io personalmente conosco solo due donne che lo praticano, ti parlo a livello regionale. Una è Alice Giorda e l’altra Michela Farci.
5. Quali sono le regole principali del motocross?
Si tratta di uno sport individuale. Forse uno dei più tosti in assoluto e infatti richiede molta preparazione. Nel motocross tradizionale la gara è formata da due manches. Trenta minuti senza sosta, mezz’ora di sofferenza pura. Il campionato inizia a gennaio e finisce tra ottobre e novembre, in genere. Anche se è uno sport molto tosto e richiede molto tempo da dedicare dà delle emozioni indescrivibili che nessuna altra cosa, a parer mio, ti può dare.
6. Qual è la differenza tra motocross e supercross?
Il supercross è una specialità del motocross. Viene dall’America ed è molto più impegnativo del motocross. In genere il supercross si corre dentro gli stadi. Costruiscono una pista dentro uno stadio da football. Quindi gli spazi sono molto più ristretti e si fa sicuramente più fatica.
7. Chi è il tuo idolo nel mondo del motocross?
Il mio idolo è Chad Reed, un pilota australiano che ha corso sempre negli stati uniti. Adesso si è ritirato. Principalmente il mio punto di riferimento sono sempre stati i piloti americani.
8. Quanto pensi sia importante il sostegno della famiglia per il raggiungimento dei propri obiettivi?
Parlando nello specifico del motocross, il sostegno della famiglia è fondamentale. Generalmente si comincia da piccolissimi a praticare questo sport e quindi va da sé che senza una famiglia dietro che ti sostiene in tutto e per tutto questo non sarebbe possibile. In più c’è l’aspetto economico da non sottovalutare. Poi, dipende, se uno volesse iniziare da grande a praticare questo sport, può farlo comunque. Magari resterà a un livello più “amatoriale”, diciamo, ma tutto si può fare. Nel mio caso specifico, senza la mia famiglia non sarei arrivato dove sono arrivato oggi, non saprei fare quello che so fare.
9. Noi di “rivista donna” abbiamo in progetto di dedicare uno speciale al mondo del motocross. Cosa pensi di questa idea?
Sì, mi piace questa idea di valorizzare il motocross. Essere contattato da una rivista come la vostra, dedicata al femminile, mi ha sorpreso e l’ho apprezzato molto. Inoltre il motocross è sottovalutato e ha poca visibilità quindi potrebbe essere una buona occasione per farlo conoscere meglio.
L. Trinchillo