Gioco D’Azzardo Patologico “Rovinarsi è un gioco” con Stefano Ledda al TsE Di Cagliari
Teatro del Segno
Teatro Senza Quartiere
PER UN QUARTIERE SENZA TEATRO
2017-2026
SARDEGNA 2021/2022 – ROVINARSI E’ UN GIOCO
GAP / Gioco d’Azzardo Patologico
rovinarsi è un gioco
di e con Stefano Ledda
TsE di Is Mirrionis – via Quintino Sella – CAGLIARI /3>6 novembre 2021
3 | 4 | 5| 6 novembre – ore 9.30: matinées per le scuole –
sabato 6 novembre – ore 21 (recita serale)
… «Qualsiasi tipo di gioco d’azzardo può portare alla dipendenza proprio come il tabacco, l’eroina e l’alcool. […] attraverso il teatro e le sue immagini, i suoi suoni, le sue parole, lo spettacolo “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico” del Teatro del Segno mostra in modo efficace la realtà nella quale, senza neanche accorgersi del come, si può scoprire se stessi o il proprio familiare.
[…] Attraverso esperienze come questa si può aiutare non il “proibizionismo”, ma la comprensione che il gioco d’azzardo patologico è una malattia grave, facendo entrare questo concetto semplice dentro al nostro patrimonio culturale, ovvero favorendo, attraverso una visione critica del fenomeno, lo sviluppo di una cultura che sappia distinguere, semplicemente, il gioco dall’azzardo.»
Dott. Rolando De Luca – psicologo psicoterapeuta
Responsabile del Centro Di Terapia Di Campoformido (UD)
per ex giocatori d’azzardo e le loro famiglie
Storia di un giocatore con “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco”, lo spettacolo del Teatro del Segno scritto, diretto e interpretato da Stefano Ledda in cartellone da mercoledì 3 novembre fino a sabato 6 novembre al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari: la pièce descrive la “discesa agli inferi” di un uomo la cui vita va in pezzi a causa della passione per il videopoker. Una vicenda emblematica – ispirata a fatti di cronaca – per mettere in luce i pericoli nascosti dietro un “innocuo passatempo” che per alcuni rischia di trasformarsi in una forma “dipendenza” innescando una drammatica spirale.
“GAP / Gioco d’Azzardo Patologico” è il fulcro del progetto Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco promosso dal Teatro del Segno per sensibilizzare e informare i ragazzi e gli adolescenti sugli “effetti collaterali” che il fascino del gioco e il brivido dell’azzardo possono avere su individui e società, attraverso la forza espressiva e comunicativa del teatro con momenti di riflessione e confronto con psicologi, con esperti e operatori dei SerD, che parte da Is Mirrionis con quattro intense giornate di spettacoli e incontri dedicati agli studenti e una recita serale in programma sabato 6 novembre alle 21 per il pubblico adulto (fuori abbonamento) nella Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere” nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro 2017-2026.
Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco al TsE di Is Mirrionis a Cagliari si inserisce nel progetto di “teatro sociale” del Teatro del Segno ed è realizzato con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari con il contributo della Fondazione di Sardegna.
COMUNICATO del 01.11.2021
Viaggio nella mente di un giocatore, tra l’euforia per ipotetiche vincite future e lo sconforto quando queste puntualmente “non” si verificano con “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” – la pièce scritta, diretta e interpretata da Stefano Ledda in cartellone da mercoledì 3 novembre fino a sabato 6 novembre al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari nell’ambito del progetto Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco promosso dal Teatro del Segno e realizzato con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni dell’Isola con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sul palco immerso in un paesaggio “lunare”, illuminato dai lividi bagliori degli schermi da videopoker, tra i suoni che scandiscono le solitarie partite, il protagonista ripercorre i momenti cruciali della sua storia attraverso una serie di flashback, dall’entusiasmo della “prima volta” fino all’inarrestabile caduta: il gioco diviene il suo unico pensiero, con la necessità di rilanciare con una posta sempre più alta, e quindi di procurasi i denari con ogni mezzo, dimentico ormai degli affetti e dei legami, dei propri principi e doveri, del rispetto di sé e dei suoi cari.
“GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” oltre alle matinées dedicate agli studenti in programma dal 3 al 6 novembre alle 9.30 al TsE di Cagliari seguite da un momento di incontro e confronto con psicologi, con esperti e operatori del SerD, sarà in scena – sabato 6 novembre alle 21 – per una recita straordinaria (fuori abbonamento) inserita nella Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere”.
La vicenda emblematica di un giovane uomo che quasi per caso, per ingannare il tempo prima di un appuntamento, si lascia tentare da una delle tante “macchinette”, ormai (quasi) onnipresenti, come parte dell’arredamento di bar e negozi, innescando così inconsapevolmente la tragica spirale che lo porterà alla rovina, rivive sulla scena con il pathos di un moderno dramma: il protagonista, vittima del demone del gioco, scoprirà di rientrare in quella “componente difettosa” della società, caratterizzata da una speciale inclinazione, una segreta fragilità, per cui quello che viene generalmente considerato uno svago innocente rischia facilmente di provocare una forma di “dipendenza”. Una vera e propria patologia ossessivo-compulsiva in grado di modificare i comportamenti e interferire con le relazioni professionali e personali, ormai riconosciuta e catalogata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM): per il protagonista una piccola vincita diventa paradossalmente il fattore scatenante, il brivido dell’azzardo si rivela una formidabile “droga” di cui non riesce più a fare a meno, ogni fallimento rafforza la persuasione di “dover” giocare ancora e ancora, indebitandosi sempre di più, finché non perderà tutto – soldi, lavoro, posizione, ma anche le amicizie e l’amore.
“GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” è una pièce originale, ispirata a recenti fatti di cronaca, frutto di un attento lavoro di documentazione e ricerca, con la consulenza preziosa di esperti come lo psicologo e psicoterapeuta Rolando De Luca (responsabile del Centro Di Terapia Di Campoformido (UD) per ex giocatori d’azzardo e le loro famiglie) per la ricostruzione del “profilo” del protagonista ma soprattutto delle cause e degli effetti di quel “GAP” – ovvero “gioco d’azzardo patologico” diventato un fenomeno sempre più diffuso e identificabile, non solo a livello clinico, in una umanità apparentemente smarrita che si intravede a volte, come “ipnotizzata” davanti a uno schermo colorato di un apparecchio con leve e pulsanti, un meccanismo appositamente studiato per favorire l’iterazione di un gesto “semplice” ma in certi casi fatale come l’introduzione di una moneta o un gettone, con la stessa concentrazione e la medesima ansia dei giocatori del passato, protagonisti di romanzi, opere teatrali e films, intenti a fissare le agili mani del mazziere o le imperscrutabili evoluzioni di una pallina sulla roulette.
Nell’era di internet e delle nuove tecnologie si moltiplicano le possibilità di gioco in rete, ma anche le varie lotterie a premi con più estrazioni nell’arco di una sola giornata, oltre al più tradizionale Lotto con la variante del Superenalotto, ai Gratta e Vinci (spesso offerti con nonchalance agli sportelli, perfino negli uffici postali) senza dimenticare la classica tombola, con il diffondersi delle Sale Bingo: infinite opportunità di sfidare la fortuna, con le prevedibili conseguenze e le ricadute sociali, rese ancora più gravi da un periodo di precarietà economica e dall’incertezza del futuro.
Al via Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco – una nuova edizione del progetto di sensibilizzazione e informazione sulle nuove dipendenze “non da sostanze” che il Teatro del Segno porta avanti da diversi anni nelle scuole e nei teatri dell’Isola e della Penisola – con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e in collaborazione con istituzioni, enti e associazioni pubblici e privati – incentrato sullo spettacolo “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” – che trae spunto dalla storia (vera) di un giocatore di videopoker.
Se “rovinarsi è un gioco” – come ricorda il sottotitolo dello spettacolo, che dà il nome al progetto di respiro regionale (e non solo) – l’antidoto è rappresentato dalla consapevolezza dei rischi nascosti e degli “effetti collaterali” del piacevole brivido dell’azzardo, cui è possibile assuefarsi finendo con il diventare prigionieri di un’ossessione, al punto da desiderare di perdere per “doversi rifare” e recuperare le perdite e quindi continuare a giocare, ancora e ancora. La visione dello spettacolo è seguita da un incontro-dibattito sulle conseguenze e gli effetti – e le ricadute economiche e sociali – del gioco d’azzardo patologico con l’autore e regista e con psicologi ed esperti del SerD – in cui sarà possibile approfondire i vari aspetti e porre quesiti confrontandosi con un fenomeno “invisibile” (come invisibili spesso ci appaiono i clienti “stregati” dalle slot machines) – ma in costante crescita.
IL PROGETTO
“SARDEGNA 2021/2022 – ROVINARSI E’ UN GIOCO” – progetto di respiro regionale nato con l’obiettivo di riscoprire la “cultura del gioco” al di là e al fuori della pericolosa spirale dell’“azzardo” riparte – non per caso – da Is Mirrionis: «un quartiere che ci sta particolarmente a cuore» – come sottolinea il direttore artistico Stefano Ledda – «un quartiere “difficile” e complesso come lo è la realtà metropolitana, e l’epoca in cui viviamo, e che potrebbe diventare un interessante laboratorio di crescita culturale e sociale per la città».
La storia di un giocatore rivive sul palco del TsE di via Quintino Sella – fulcro di “TEATRO SENZA QUARTIERE / per un quartiere senza teatro”, il progetto pluriennale di “teatro sociale” promosso dal Teatro del Segno che punta sulle arti sceniche per restituire identità e centralità al rione sorto dopo il secondo dopoguerra, attraverso eventi e spettacoli, laboratori e incontri in cui riflettere e confrontarsi sui temi fondamentali e sulle questioni d’attualità tra etica ed estetica.
“SARDEGNA 2021/2022 – ROVINARSI E’ UN GIOCO” guarda in particolare alle giovani generazioni: «La scuola è il punto strategico da cui vogliamo partire, il luogo in cui affrontare e risolvere i conflitti e le questioni fondamentali per la formazione dei cittadini di domani» ricorda Stefano Ledda. «Conoscere i rischi celati dietro un “innocuo passatempo”, che per alcuni potrebbe trasformarsi in dipendenza, è importante: è indispensabile sapere per poter scegliere… e orientarsi nel mondo.»
Il progetto “Rovinarsi è un Gioco” del Teatro del Segno ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati, della Presidenza del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, della Consulta Nazionale Anti Usura, dell’A.GIT.A (Associazione nazionale degli ex Giocatori d’Azzardo e delle loro famiglie), di svariati Comuni e ASL della Sardegna, è stato sostenuto dalla Caritas e dalla Camera di Commercio di Cagliari nell’ambito del progetto di sensibilizzazione sull’uso responsabile del denaro, ed è stato ospite del progetto “IO NON MI AZZARDO 2014-2015” al Teatro Fraschini di Pavia, e del progetto triennale “GAME OVER” promosso dalla Caritas – Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela.
“SARDEGNA 2021/2022 – ROVINARSI E’ UN GIOCO” al TsE di Is Mirrionis a Cagliari è realizzato con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con il supporto del CeDAC Sardegna.